05/03/13

Le Ombre-anno II° Febbraio 1974-Kristina Editrice-lire 300**1/2

la copertina è splendida


Testata di soli 5 numeri di cui gli ultimi 2 (compreso questo) con fumetti d'azione.
Il disegnatore dovrebbe essere, secondo la guida del Bono, uno svogliato  Rodolfo Torti

Se avete avete letto quel capolavoro  che è Shang Chi disegnato da Paul Gulacy  in casa Marvel chiudete subito gli occhi e passate oltre.

Questi fumetti di solito su Ebay si trovano nella sezione pornazzi ma in realtà venivano considerate pubblicazioni per “per adulti”  soltanto perché in alcune tavole si incontrano dei  nudi femminili.
In questo caso l’insertion  non è fuori luogo  perché anche nei filmetti di Hong Kong  che invadevano  i cinema negli anni settanta una piccola patina d’erotismo esotico era concessa.

 

L’albo è disegnato con i piedi, un artistica arte marziale che aveva molti seguaci nel fumetto popolare però la sceneggiatura scorre veloce e la storia  si legge tutto d’un fiato.

 In questa tavola non sò perchè ci vedo qualcosa del Daredevil disegnato da Frank Miller una decina di anni dopo...

La fiera dei luoghi comuni è aperta:
1)      Cinesi e giapponesi si odiano
2)      Le armi da fuoco in oriente non le usa nessuno (nonostante lì abbiano inventato la polvere da sparo)
3)      Tutti si salutano a mazzate.
4)      Ad Hong Kong ci sono soltanto ristoranti, scuole di arti marziali e bordelli.
5)      Tutti gli orientali o portano il codino o sono pelati.
6)      Il cattivo deve avere i baffi.
7)      La lettera L deve essere presente nel nome o nel cognome di ogni tizio dagli occhi a mandorla.
8)      Gli occidentali di solito non praticano le arti marziali perché le sconoscono ma quando le imparano diventano più forti di mille cinogiapponesi perché sono di  razza superiore
9)      Gli ideogrammi sono dei disegni strambi fatti a caso.

La trama: CRASH! TUMP! AAAAH! AAAN! WOOCK! TROMB!  Pat Lee, agente speciale inglese, va ad Hong Kong per sgominare una banda di spacciatori d’oppio e con l’amico giapponese Loh spatascia a colpi di Karate tutto quello che incontra.




Giudizio:  Io un altro albetto se lo becco lo compro di sicuro ma non so se consigliarvelo perché  ho sempre avuto  un’insana passione per  Gong Fu movies dozzinali.

Nella copertina retro scopriamo che Nostradamus faceva parte degli sceneggiatori in forza alla Kristina Editrice …ecco una quartina  poco  sibillina.

BUNGA-BUNGA!

7 commenti:

  1. Beh, diciamo che il retrocopertina vale tutto l'articolo!!!

    Non ho mai seguito i fumetti sulle arti marziali, anche se qualcosa l'ho letta e apprezzata su Nick Raider... oltre che vista spesso nei telefilm "di Italia 1"...
    Piuttosto non disdegno storie sul Giappone feudale, con i samurai. In tal senso segnalo* volentieri la storia in due parti "Kwaidan" uscita su Dampyr 77/78 (con necessario prologo veneziano nel n° 76).

    (*): tanto non lo vendo in Ebook e manco cartaceo ci guadagno un centesimo... ;)

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    1. Dovresti leggere anche Le Storie n.2: La redenzione del samurai della Bonelli, a me è piaciuto (come tutta la serie)

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    2. Quella storia è di Recchioni, non mi piace come autore per motivi che non è questa la sede per esporre...

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    3. La prima cover e' lavorata su una foto di wang yu in Con una mano ti rompo...(1973) il cinese di profilo e' Chiang nan in A colpi di karate (1973).in effetti è una copertina davvero splendida. Avevo il n1,di le ombre da piccolo. Chissà che fine fece.ciao grazie per aver postato questo ricordo.

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  2. Non deve essere male come curiosità. Tra un po' dovrebbe uscire Long Way per restare in tema di mazzate in salsa asiatico-milanese :)

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    1. Sempre con la "Elle" nel nome.
      Di Long Way sono molto curioso avevo seguito la genesi on line.

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  3. Longwei. Con la e. Io abito ad un tiro di catapulta da via Sarpi - la Chinatown milanese - e ho lavorato per qualche tempo come Guardiano di Porta in uno dei labs clandestini in cui oscuri matitisti orientali hanno realizzato i model sheets e gli schizzi per la squadra di Cajelli. I GdP sono armed & dangerous come direbbe Bob Hall e dotati di un ineffabile umorismo nero: uno dei miei colleghi diceva che eravamo negrieri di negri ( il " negro " era un tempo il disegnatore che lavorava senza firmare , praticamente l'equivalente in ambito arte sequenziale del ghost writer ). Io mi sono distratto in un paio di occasioni e ho lasciato scappare Billy Tan e Philip Tan ( nessuna parentela ) che hanno prese direzioni diverse per confondere gli inseguitori e lavorano oggi x le due Big Guns. Il mio " caporale " non l'ha presa bene e ha arso la mia collezione di originali di Gulacy e le foto rubate nel suo studio mentre passa al tavolo luminoso roba di Steranko ! Cattivo.

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