13/05/13

Dick Drago-la serie-1994*




Dick Drago è considerato da molti il peggior fumetto mai pubblicato in Italia.
La testata fu pubblicata per undici numeri mensili (di cui gli ultimi due a tiratura limitata e in formato gigante) a partire dal gennaio 1994 dall’Edizioni Fenix s.r.l .



Il personaggio nasce come copia della gallina dalle uova d’oro Bonelli , il più famoso “Dylan Dog”, ma non si può considerare un clone.
Il clone, scientificamente, è  identico all’originale, il povero Dick è protagonista di storie così scrause e lontane dalla qualità del fumetto creato da  Tiziano Sclavi che può al massimo  ambire al titolo di parodia.


Si mormora in rete che la Bonelli intentò una causa per plagio alla Fenix  ma sinceramente penso che la bega legale poteva essere evitata,  non c’era nessun pericolo di fuga di lettori, anche se è vero che i  caratteri tipografici del logo erano evidentemente gli stessi  dalla testata d’ispirazione.
La pochezza  di questo bonellide è un  vero  mistero editoriale che va ricercato aldilà delle tremende sceneggiature di Patrizia D’Agostino e Giovanni Mandelli.


Viene da chiedersi perché  Augusto Chizzoli e Santo D’Amico che erano  dei buoni artigiani del fumetto popolare italiano abbiano lavorato con così  scarso impegno.
Le tavole  sono un accozzaglia del peggio che si possa partorire in una “Scuola del fumetto”  con anatomie improvvisate e prospettive egiziane


Drago è uno sciupafemmine come Dylan ma più che Casanova ricorda Andrea Roncato, fa il  giornalista e pare lavori al Daily Bugle visto che il direttore del giornale è identico al J. J. Jameson di Spiderman.


Dick   al massimo, nella sua breve  vita editoriale,  può essersi imbattuto nella  Donna Ragna (disegnata sempre da Chizzoli)  piuttosto che nel famoso Peter Parker. 


A proposito di “sensi di ragno” ( o quinti sensi e mezzo) anche il nostro eroe ha il potere paranormale  “Alberto Sordi style", il famoso “presagio in allarme”  che  gli fa scintillare gli occhi come nei momenti fighi degli anime. 


Mitica l’esclamazione caratteristica di Drago: “Brisk!”.


Il motivo del tormentone è che il giornalista è un pessimo giocatore  di briscola  che perderebbe anche contro Nonno Trinchetto ubriaco. 


Il protagonista del fumetto è anche un topo d’appartamento , la sua pistola è una 1889 Bodeo fottuta ad un Groucho dormiente  in quel di Craven Road.
La Fenix   credeva nel personaggio (chissa perché?), nonostante gli stessi lettori nella pagina della posta dell’albo indicassero il fumetto buono soltanto come carta igienica .
L’editore  tentò un restyling del personaggio rinominandolo Dick Damon.

Questa cover ha il suo fascino...


Il numero zero di questa nuova edizione , anche se ovviamente non quotato economicamente, è abbastanza raro.

27 commenti:

  1. Sentito sempre e solo nominare... come una barzelletta cartacea.
    Scherzi a parte, alcune copertine sono simpatiche

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  2. Grandissimo recupero, Salvatore! Il mitico Dick Drago! Non ho tutta la serie, ma quei pochi numeri li conservo gelosamente. Nel genere, un gioiello. Anche con le migliori intenzioni veniva voglia di sbatterlo per terra appena comparivano quelle perle come gli errori grammaticali ("ò" voce del verbo avere, "stà" invece che "sta", ecc...) e soprattutto i testi inglesi delle canzoni trascritti in maccheronico! "Ui uill mit aghein" e via così.
    Su Comic Art avevano fatto notare qualche "lieve" imprecisione nell'ambientazione, tipo le divise dei poliziotti assolutamente sballate e il fatto che le auto avevano la guida a sinistra come sul Continente mentre le storie sono di solito ambientate in Inghilterra o Irlanda. Io mi ricordo di una storia in cui fantasmi inglesi (o giù di lì) del '700 dicevano cose tipo "svergognata!", il che unito al disegno agghiacciante aveva un effetto esilarante.
    Diamine, i disegni... le montature degli occhiali dotate di vita propria che cambiavano forma e dimensione di vignetta in vignetta!
    Una tale porcheria da raggiungere il sublime, come su Cyborg II serie dissero di Ravage 2099.
    Non sono sicuro che la casa editrice fosse la stessa, ma accanto a questo capolavoro pubblicavano anche "Demon Story" che era un antologico. Pur se molto pauperistico ricordo che come esperimento non era male e almeno era un po' originale - almeno quell'unico numero che mi prestarono all'epoca.
    Demon Hunter, invece, io lo rivaluterei proprio. Ma questa è un'altra storia.

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    1. Ciao Luca. Spero tu stia bene dopo la foto che ho visto sul tuo blog. Io sono ancora in attesa di leggere il famigerato Kill Killer che dicono sia monnezzamente superiore al buon Dick Drago. Demon story è sempre della Fenix , io ne ho soltanto un numero e non è che mi abbia entusiasmato, sulla rete dicono che ci sia anche qualche storia carina come tu confermi.

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    2. Grazie, Salvatore, niente di che: mi hanno tolto una cisti, però il drenaggio era assai fastidioso.
      Kill Killer manca anche a me ma pare che a causa di alcuni elementi troppo marcati fosse da intendersi come prodotto parodistico o estensione della personalità del suo creatore/artista Galati, una cosa da non prendere troppo sul serio alla fin fine. Così almeno mi hanno detto e ho letto su internet.
      Del ricordo vaghissimo che ho di Demon Story apprezzo più che altro l'assenza di censure nelle storie (c'era un nudo maschile integrale) e il fatto che fosse antologico, cose decisamente rivoluzionarie nel panorama italiano con quel formato. E infatti si è rivelato fallimentare.
      Una nota a margine: il fatto che esistessero anche queste testate, pur dal profilo molto basso, è un segnale di quanto fosse vivace e in salute il fumetto italiano dell'epoca.

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    3. Se è per la questione della guida a sinistra, pure sui primi Dylan Dog, Montanari&Grassani nel n° 3 e Corrado Roi nel n° 4 o 9 hanno messo la guida del Maggiolino a sinistra... e nessun correttore di bozze in Bonelli l'ha fatto notare!

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    4. Scopiazzi da professionista, ed è una citazione...
      Scopiazzi da dilettante/artista no profit, e stai plagiando...

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  3. Davvero un orrore... Pensa che l'autore (o uno degli autori) riusciva a sfornare un centinaio di pagine al mese! Questo spiega i risultati a dir poco disgustosi. I titoli poi erano assolutamente ridicoli...

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    1. P.S. Ovviamente c'é anche chi raggiunge record simili, ma con bel altri risultati.

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  4. Se qualcuno riesce a rinvenire Kill Killer e a postare una sua storia qui diventa il mio eroe. Non riesco a trovarlo da nessuna parte e a quanto pare fino a poco tempo fa si potevano scaricare tutte le uscite direttamente dal sito ufficiale, gestito dal buon Galati. Il sito c'è ancora ma i link per il download sono andati!

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  5. Ottima recensione, te lo dico da appassionato di trash e di Dick (sono anche il curatore della pagina Facebook dedicata al nostro eroe, che incredibilmente ha solo 70 fan... https://www.facebook.com/dickdrago.brisk). Ciao!

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  6. "Viene da chiedersi perché Augusto Chizzoli e Santo D’Amico che erano dei buoni artigiani del fumetto popolare italiano abbiano lavorato con così scarso impegno."

    Forse perché pagati una miseria, com'è facile immaginare. Le case editrici minori pagano poco, in ritardo o non pagano affatto, figurarsi quelle improvvisate, nate sulla scia del successo di fumetti più popolari.
    Qualcuno ha scritto che l'autore riusciva a sfornare un centinaio di tavole al mese. Be', è molto più probabile che l'autore DOVESSE sfornarlo, quel centinaio. Avrà avuto il vizio di mangiare e pagare le bollette, come tutti.

    Intendiamoci, Dick Drago resta un esempio in negativo nella storia del fumetto italiano, ma siamo realisti: se percepisci 10 mila lire a tavola (faccio per dire), non si può pretendere che tu possa passare settimane sulla documentazione, curare anatomie e prospettive in maniera accademica, e avere un inchiostrazione dal segno pulito, curato ed elegante.

    La cura dei Bonelli dei quali qui si è parlato, esiste in virtù di un'esperienza storica nel settore, certo, ma anche perché è una delle pochissime case editrici che mette i propri autori nelle condizioni di fare fumetti nel migliore dei modi, e cioè compensandoli quanto meritano.

    Qui un bell'articolo di Giudeppe Di Bernardo, se a qualcuno interessa approfondire la questione:
    http://dibernardocomics.blogspot.it/2013/07/di-dick-drago-e-di-augusto-chizzoli.html

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    1. Avevo letto l'articolo e proprio in funzione di quello che c'era scritto non ho voluto infierire, una storia veramente triste, a volte e meglio non realizzare i propri sogni artitistici che dover sottostare a determinati problemi psicologici ed economici. Con il senno di poi, Dick Drago non è il più brutto fumetto italiano, sto leggendo delle cose degli anni settanta-ottanta che fanno rabbrividire...il fatto è che gia alla fine degli eighties il lettore era più smaliziato e pretendeva maggiore qualità.

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  7. Del famigerato Dick Drago ho letto solo il n. 8, "L'uncino maledetto".
    La trama era ispirata al film "Candyman- Terrore dietro lo specchio" (Bernard Rose, 1992). Ovviamente, meglio il film. :-)
    In quanto all'altra testata della Fenix, Demon Story, era sicuramente migliore di Dick Drago, sia a livello di testi che di di disegni.

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  8. Ho la serie completa.. hahahaha

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  9. Io ne ho un paio di numeri zero !......Avendolo disegnato ;-)

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  10. Demon Story era un po' altalenante, alternava storie carine e disegnate decentemente ad altre indifendibili. All'epoca mi divertivo come un pazzo a scoprire da quale numero di Dylan Dog erano ricalcate certe vignette... Ne conservo solo un paio di numeri, però, non mi faceva simpatia come Dick Drago, che acquistai fino alla fine. Chizzoli non è mai stato un fuoriclasse ma è vero che sapeva fare di meglio (un paio di 'Storie Blu' disegnati da lui non erano malissimo)

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  11. guahahahahah Dick Dragoooo e Demon Story :) quanti ricordi truculentiiii :)
    i Dick li comprai tutti, già all'epoca avevo il gusto dell'orrido, che mi son portato ad oggi ammirando i film della Asylum :) in verità speravo che continuasse per migliorare fino a divenire un ottimo prodotto italiano...
    Disegni sgraziatissimi, storie assurde , punteggiatura inesistente ed errori di tutti i tipi!
    Ce li ho ancora tutti conservati gelosamente...Mitici

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  12. sono l'avvocato che ha difeso Dick e vinto contro Dylan

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