19/06/13

Salterello anno 2 n.7 1958 Edizioni Il Ponte lire 80 (recensione con storia completa di Franco Aloisi)*****




Finalmente grazie a Salterello posso parlare un po’ del grandissimo Franco Aloisi, il più sottovalutato autore del fumetto umoristico italiano. Tralasciando quel che c’è scritto su Wikipedia e su tutti gli altri blog a fumetti dello stivale penso  che la caratteristica principale di questo cartoonist sia l’originalità. E’ un vero peccato che questo surreale e comicissimo artista   abbia abbandonato il mondo del fumetto da anni per dedicarsi esclusivamente  alla pittura come tanti suoi colleghi.

I testi e le sceneggiature di Aloisi trasudano genio e follia, storie che non sono invecchiate neanche un po’ e se sanno di antico hanno lo stesso gusto di un buon vino d’annata.
Parlando di Salterello, è una delle prime pubblicazioni di Renato Bianconi di soli 34 numeri pubblicati sino al 1959.
Il personaggio principale era originale, non sono tantissimi i canguri del fumetto italiano: Il Kocho amico della Peppa, Dusty che anche se disegnato dallo Studio Bierreci non era nostrano e il primo Serafino di Egidio Gherlizza che pian piano si trasformò in una sorta di canide antropomorfo.

Tranne Luciano Capitanio gli autori coinvolti e le storie hanno più uno stile Alpe che Bianconi.

Recensiamo:

Salterello: Gli dei hanno i passi lunghi (testi e disegni di Franco Aloisi)****

Comprimario fisso di Salterello è Paperetto, come si sa Bianconi nei suoi fumetti voleva sembre un gatto o un papero (al massimo un topo). In questa avventura abbiamo a che fare con statue di divinità greche che prendono vita e scienziati pazzi. Per quanto riguarda le capacità analitiche Topolino a Salterello gli fa una sega, il marsupiale a quanto pare ha una potenza deduttiva superiore a quella di Sherlock Holmes. Da notare che: nessuno dei personaggi inventati da Aloisi somiglia a qualcosa di stampato prima e vi sfido a trovare l’ispirazione della storia o qualche rimando, tutta farina di Franco. Leggi Aloisi e leggi qualcosa che nessuno ha mai scritto prima. Garantito.



 

Sirenetto: L'amicizia vale un...tesoro (disegni di Luciano Capitanio)*** 
Sirenetto è un altro personaggio andato nel paradiso della carta e che penso non ricordi quasi nessuno. Una versione maschile della novella di Andersen adatto ad un pubblico di piccini. A quei tempi era qualcosa di originale e mi da l’impressione che anticipi qualcosa dell’Ariel disneyana come nel caso  dell’amicizia con un piccolo polipo con complessi d’inferiorità. Nella media delle produzioni dell’epoca.



Salterello: Una moglie terribile  (testi e disegni di Franco Aloisi)*****e più
Il capolavoro dell’albo che non posso esimermi dal proporre per intero (sono passati cinquantacinque anni e nessuno si è mai preso la briga di ristampare questi gioiellini).

Non la recensisco nemmeno voglio che siate voi a saggiare il fumetto e farvi la vostra opinione. A me ha sbalordito per originalità e ammetto che mi ha fatto sorridere come non facevo da tempo davanti ad un foglio di carta stampata (ultimamente ci sono riuscite soltanto Le Suore Ninja di Davide La Rosa )









Orecchione  e Bretella : Un dente ribelle (disegni di  Gino Gavioli)***

Coniglio e Orsacchione protagonisti di una storia di maniera con scherzetti e truffe da manuale. 
Niente di memorabile ma pur sempre una lettura piacevole e tratteggiata bene da Gavioli che ci ha dato di meglio.



Salterello: L'uomo Mascherato  (testi e disegni di Franco Aloisi)****
Altra storia divertentissima dove un ragioniere del catasto impazzisce dopo aver letto la collezione di Phantom di Paperetto e imbratta tutti con il suo timbro rubato in ufficio.



Le vignette di Mario Sbattella (ovvio)




Penna Rossa : I ladri (disegni di Luciano Bottaro o Marco De Sogus )****
Dulcis in fundo una storia di Penna Rossa del maestro di Rapallo.
Il piccolo indiano è alle prese con i due pellerossa Testa Vuota e Dente Cariato che sono convinti antiprogressisti e rubano e distruggono tutto quello che nell'accampamento è di produzione yankee.


Questo è l’unico albo che ho di Salterello e se non fosse per i prezzi proibitivi e per l’effettiva rarità degli  albi reperibili  sarei felice di completare  l’intera collezione

10 commenti:

  1. Bellissimo post. Posseggo diversi numeri di Salterello, e sono strepitosi. Mi pare che ci siano anche altri personaggi di Aloisi nella testata, come Gatto Aloisio.

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    1. Il Gatto Aloiso l'ho intravisto nell'albo di Trottolino che ho recensito un pò di tempo fa, la guida del Bono dice che era pubblicato anche su Salterello.

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  2. Magnifico numero di Salterello.
    Ma una domanda: Sirenetto non mi è familiare... mi sembra d'averlo visto da qualche parte, ma non riesco a focalizzare dove

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    1. Probabilmente sarà stato ristampato in qualche albo bianconi degli anni ottanta

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  3. Grazie a questo post ho scoperto che mio padre ha disegnato anche "Penna Rossa"... grazie!

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    1. Prego e grazie per essere passata, se vi serve la scansione della storia per motivi d'archivio basta chiederlo.

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  4. Se non è troppo disturbo, accetto volentieri la tua offerta. Tu o qualche altro visitatore del tuo interessante blog sa dirmi se esistono altre storie di "Penna Rossa" disegnate da Bottaro? Grazie di tutto!

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    1. Io sinceramente non ne ho idea, anche perchè è l'unico numero di Salterello che ho a disposizione. Vuoi che posto (con il tuo permesso ovvio) la storia per intero sul Blog per dare anche gli altri la possibilità di leggerla o che te la spedisco in E-mail?
      L'unica che può ordinare sulle sorti del materiale del tuo illustrissimo ed amato babbo (ahimè più in Francia che in Italia...il belpaese si sofferma soltanto al materiale Disney da anni e si è perso il piacere di ristampare Pepito, Whisky e GoGo o Re di Picche) sei tu ed io come ovvio m'inchino al tuo volere. :-)
      L'indirizzo del blog è saurilla@gmail.com.

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    2. Cara Annabella, ho trovato un'altra storia di Penna Rossa dal titolo 'La salvezza viene dal nailon' sul numero 8 anno 2 di Salterello (che, è giusto sottolinearlo, ho conosciuto proprio grazie a questo blog). Sarei felice di inviarti le scansioni.

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  5. 'Una moglie terribile' è ispirato molto liberamente al racconto Tonio di Guy de Maupassant, come un episodio del film 'Marito e moglie' del 1952 di Edoardo de Filippo.
    Può esserci molto dietro un 'semplice racconto a fumetti umoristico.

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