28/05/14

Il regista di "Mondo Cane" in un fumetto per bambini? Si se c'è di mezzo Alberico Motta.


Poi dici...perchè hai sempre preferito il mondo Bianconi a quello Disney?
Mentre nella "House of Mouse" il massimo del citazionismo cinematografico può arrivare ad una bella leccata  di popò per il solito Federico Fellini, il Motta, mi va a prendere il papà di tutti i "Mondo Movie" e me lo piazza così, con nonchalance, in una storia di Niko. Chi è Gualtiero Jacopetti? Insieme a Franco Prosperi è il regista che a partire dal 1962, con il famigerato "Mondo Cane" diede il via ad una serie di  documentari con morti ammazzati, donne discinte ed  animali torturati che fecero inorridire il pubblico cinematografico di tutto il pianeta.
I documentari dei due registi continuarono con "Mondo Cane 2" , prodotto con gli scarti del primo film, il pruriginoso (ai tempi) ma noioso "La donna nel mondo", "Africa Addio" che in Francia venne ostracizzato e non distribuito per la sua crudezza e violenza e dove si può vedere una vera esecuzione capitale su un malcapitato che all'epoca si mormorava fosse stata pilotata e richiesta dai filmakers per poter realizzare le riprese, e per finire "Addio Zio Tom", pellicola che se vista con "l'occhio sbagliato" può apparire razzista e che è , secondo me, invece una denuncia del bianco e di tutte le sue malefatte fatte al popolo di colore anche se condita da molta (forse troppa) ironia tanto da sembrare la versione comica di  "12 anni schiavo". Niente di tutto questo, per fortuna, è visibile in "Povero Angioletto" la storia di Alberico che ha per protagonista Niko è che ho letto in "Super Niko n.17 del 1972" . Il fumetto è un'anticipazione del "Truman Show" con Jim Carrey , dove il ragazzino viene ripreso a sua insaputa durante  le  monellerie quotidiane  dal curioso "Jacopotti".



4 commenti:

  1. Recupero grandissimo e totalmente inaspettato!
    Chissà che non sia una citazione anche della poetica del pedinamento di Cesare Zavattini.

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    1. Questo può saperlo soltanto il Motta. Comunque era un genio, negli anni sessanta in Bianconi erano realmente liberissimi.

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  2. Senza l'articoletto, avrei pensato che fosse una caricatura di Jacovitti... O_o

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