10/11/14

Et voilà...Alberico Motta, Pier Luigi Sangalli e Sandro Dossi (con video)


Eccoli qua i nostri beniamini che ieri si sono prestati così gentilmente a far da patroni al libro da "Braccio di Ferro a Provolino". Io li mostro con orgoglio perchè ho realizzato il sogno di una vita. Per me ieri è stato come vincere l'oscar. La presentazione è stata gradita ed è durata ben 45 minuti, io mi sono imparpagliato qualche volta ma sono riuscito a portare avanti un discorso sensato.
Ringrazio tutti quelli che sono stati presenti, Francesco (l'editur) di SensoInverso , Frost Grunt, Antonio Marangi, Leonardo Monzio Compagnoni, Nicola Solati, Alessandro Moretto e spero di non aver dimenticato nessuno. Io ho guadagnato una splendida Nonna Abelarda (appena posso la posto) disegnata da Pier Luigi Sangalli ed il secondo volume del Big Robot di Alberico Motta edito da Kappalab che appena finisco di leggere recensisco per Sbam!Comics.

All'indirizzo qui sotto qui la sacra triade ci racconta gli albori della loro professione fumettistica (il link è visibile anche per chi non ha facebook..nonostante il link)

https://www.facebook.com/video.php?v=767645906618077&l=7423707906782781288


Ah! La prima tiratura del libro è di sole 150 copie (parecchie vendute) chi ci arriva ci arriva...


13 commenti:

  1. Non avevo dubbi che sarebbe andata bene. ;)

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  2. Era dovuto... era dovuto...

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  3. Tra questa sera e domani mi leggo la mia copia autografata con tanto di Mazinga disegnato da Salvatore.

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    1. beh, considerato che quelli disegnato dal Maestro Nagai in certi manga sono "na specie di Koji, na specie di Actarus, na specie di Hiroshi" rispetto a quelli degli anime, lode al tuo disegno amatoriale... :-)

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  4. Soltanto poco fa ho avuto modo di vedere il video... Certo che realizzare un "documento" del genere, unire in una stessa occasione tre Maestri/Artisti come Motta, Sangalli e Dossi, e poter condividere l'evento, dev'essere motivo di grande soddisfazione.
    I racconti dei loro inizi in Bianconi sono testimonianza di un'Italia che non c'è più, ma della quale siamo tuttavia eredi e responsabili, un'Italia dove ci si sforzava di trovare spazio per te se eri bravo o almeno promettente, e dove non regnavano arrivismo e prevaricazione professionale.

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    1. Io sono ancora in brodo di giuggiole! E' stato sicuramente uno dei più bei giorni della mia vita, aldilà di libro o non libro. Persone meravigliose. Io li ho massacrati di abbracci.

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