09/01/15

Ugo Pirro: Soltanto un nome sui titoli di testa (i felici anni Sessanta del cinema italiano) - Einaudi Tascabili 582 - 1998****


Per sapere chi era Ugo Mattone in arte Pirro fate un salto su Wikipedia.
Mai titolo fu più forviante per un libro. Tutto erano tranne che felici gli anni sessanta del nostro cinema, fortemente politicizzato e come adesso in mano ad una casta forte e gelosa. Un periodo in cui il Neorealismo era per il cinema italiano una prigione stilistica dalla quale non si poteva fuggire e dove era complicato poter produrre un film che parlasse male dell'esercito italiano e gli orrori perpetrati in Grecia dai nostri soldati durante la seconda guerra mondiale, in barba al plasticoso Mediterraneo di Salvatores. Scoprirete che molte pellicole accreditate a taluno non lo erano realmente. Ci sono Fellini nascosti, il flop degli esordi cinematografici di Alberto Sordi. Si parla di Vittorio De Sica, della Magnani, Zavattini, Monicelli, Pasolini e la Mangano.
Gli anni sessanta erano tempi in cui era impossibile dichiarare il proprio credo religioso o l'orientamento sessuale, una società bigotta e castrante che va contro quel marchio "favolosi" che i nostalgici appiccicano sulle compilation. Si scoprono altari e piccoli segreti. Tutto è scritto in maniere vivace e discorsiva, una lettura gradevole, piena di aneddoti e curiosità, a volte si sorride, spesso si riflette. Pirro con le unghie ed i denti si aggrappò alla passione e riusci, alla fine, a vedere il suo "nome sui titoli di testa" di opere come "A ciascuno il suo", "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" e " La classe operaia va in paradiso". Io il libro, esaurito da tempo e che consiglio vivamente, l'ho trovato al mercatino ad 1 €, noto che su Ebay  è diventato abbastanza costoso e venduto al triplo del prezzo originale di 8,52 €.



12 commenti:

  1. Ugo Mattone è in paradiso? Dubito che Ugo adesso sia in paradiso! Più facile che Ugo adesso sia ancora in purgatorio! La classe operaia raggiunge il paradiso? Don Camillo spiegava che Gesù non era operaio! Don Camillo spiegava che Gesù era un artigiano!

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  2. Sinceramente non conoscevo Ugo "Pirro" Mattone, tuttavia mi suonano familiari molti titoli della sua filmografia da sceneggiatore.
    Leggo in particolare che ha collaborato spesso con Gian Maria Volontè, secondo me uno dei migliori attori di tutti i tempi...
    Ho sempre avuto la sensazione che il cinema italiano fosse un po' "ingabbiato" ma, nella mia scarsa competenza critica sull'argomento, ho sempre evitato di trattare l'argomento. Del resto non abbiamo avuto soltanto il neorealismo, con le sue "storie vere" poco obiettive, ma anche la commedia con Cervi, Sordi, Totò, Fabrizi, De Filippo, Chiari, Manfredi, Vitti,... Nomi che hanno attraversato quel decennio e ne sono usciti a testa alta, entrando nella nostra Storia.

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    1. Eppure se leggi questo libro, anche se pare difficile reperirlo, dopo De Sica è stato difficile, per un breve periodo affrancarsi dal neorealismo, i produttori volevano battere su quel genere dopo "Ladri di Biciclette". L'unico nostro periodo di respiro è stato il benedetto "cinema di genere" che ormai, tranne qualche produzionucola autoprodotta non esiste più. Il primo film con protagonista assoluto Alberto Sordi, Mamma mia, che impressione!, fu prodotto secondo Pirro, da Vittorio De Sica in incognito perchè il grande Attore/regista era ormai il simbolo di un genere. Adesso, sempre schiavi dell'opinione esterna siamo fossilizzati all'allure "felliniano" (vedi la grande Bellezza o quella scemenza del musical Nine).

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  3. "era complicato poter produrre un film che parlasse male dell'esercito italiano e gli orrori perpetrati in Grecia dai nostri soldati durante la seconda guerra mondiale"...

    Era praticamente impossibile, grazie alla legge Andreotti del 49. Comunque, a proposito di preti, in questo periodo ho per le mani alcuni numeri degli anni 30-40 del semestrale "Segnalazioni Cinematografiche" edito dal Centro cattolico cinematografico. Era una pubblicazione ufficiale che serviva (ma credo sia pubblicata ancora oggi) per stabilire, con un sistema di rating, quali pellicole si potessero proiettare nei cinema parrocchiali e chi volesse approfondirne la natura può vedere qui:

    https://labottegadelciabattino.wordpress.com/2012/11/30/le-segnalazioni-del-centro-cattolico-cinematografico/

    Leggendo queste segnalazioni puoi fare due cose: incazzarti come una bestia oppure metterti a ridere e francamente ho scelto la seconda dopo aver letto la recensione de "La moglie di Frankenstein". Erano proibite, ad esempio, le pellicole (anche straniere) in cui si accennava al divorzio o che potessero anche lontanamente offendere "gli intendimenti della Divinità", ma erano altamente raccomandati i documentari nazisti sulla guerra in Francia o la presa di Varsavia, oltre s'intende ai cinegiornali Luce... Se alle bancarelle ne trovate qualche numero vintage, anni 40-60, prendetelo, c'è da sbalordirsi.

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    1. Ciao JD molto interessante il link che hai postato :-)

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    2. Non l'ho con te Jd, avevo risposto ad uno spammer che aveva impestato il blog di commenti politici, religiosi e corbellerie varie, L'anonimo di cui al primo commento. Qui si parla soltanto di cose serie, cinema, fumetti, libri e videogames che di mondo reale ci basta quello che c'è fuori.

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    3. Sì, lo immaginavo...
      Anzi... Lo Supponevo!
      Ciao.

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  4. Non ho letto il libro, ma la cosciona della Mangano nell'immagine di copertina promette bene! :-)

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