09/08/19

AFTER BURNER Coin-op Sega 1987****





Io sono cresciuto in una sala giochi, tra mendicanti di monetine, fumatori accaniti, geni del joystick e bulli di quartiere. Prima di poter aver accesso ai Pub per noi pischelli era normale pascolare in questi posti meravigliosi dove potevamo toccare il futuro, dove l'arrivo di ogni cabinato era un "OOOOOOHHHHH" di poviana memoria e dove ci rendevamo conto che le nostre console o computer di casa avrebbero avuto delle conversioni di merda di quelle meraviglie videoludiche a gettoni.
I nostri sogni costavano 200 lire.
Poi arrivarono i PC, gli emulatori ed il Re inconstrato della categoria, il M.A.M.E. di Nicola Salmoria, finalmente potevi giocare a tutti i giochi da sala, ti potevi comprare anche un bel joystick arcade ed era quasi come essere lì, nel paese delle meraviglie, tutto gratis...


Ma sto coso qui non avresti potuto averlo mai a meno che il tuo nome non era Ricky Stratton


Il mio amico Ricky, quello che aveva il papà che girava per casa con il trenino ed aveva Erin Grey che gli spicciava casa 

Erin Grey

AFTER BURNER , Coin-op della Sega, nasce dopo l'esperienza di OUT RUN e SPACE HARRIER (altri miti) e infatti ne utilizza le tecniche grafiche.  Il giocatore va alla guerra nei cieli  di pixel utilizzando una specie di  Tomcat F-14 americano, l'ovvia ispirazione era stato il successo del TOP GUN con Tom Cruise. Il gioco in se non è un granché, un tiro al bersaglio sparando vari proiettili teleguidati (e non) con l'azione in soggettiva.
Se ci si dovesse basare soltanto sul gameplay, cosa dimostrata dalla conversioni casalinghe, la noia prenderebbe il sopravvento, tenendo conto che non c'è nemmeno tutta sta grafica elaborata e fantasiosa. Sprite enormi e ripetitivi su sfondi a blocchettoni si affastellano sullo scherno .
Quello che faceva la differenza era giocarci in sala nel cabinato in versione deluxe. Ti preparavi mentalmente con il tuo casco immaginario, ti mettevi davanti il cockpit, agganciavi la cintura di sicurezza (si c'era pure quella) inserivi il gettone e "volavi".
Durante la partita il sedile incominciava a ballare seguendo il blastaggio sullo schermo, inclinandosi sino a 30 gradi, na cosa che doveva provarsi per capirla.

Flyer Arcade

Tutto l'opposto dei pallosissimi simulatori di volo per Windows che avevano chissà perchè i loro estimatori.

After Burner era  più un giro alle giostre che un videogioco.


Un tripudio di azione infarcita dalle note di un Synth Rock che ti faceva gasare come Diego Abatantuono nel Ras del quartiere



La versione standard del cabinato era bella ma vuoi mettere la De Luxe al confronto?











Tutti i giochi Arcade Sega avevano avuto la loro versione in LCD come giochi elettronici portatili dalla sparamenzogne Tiger, in Italia erano importati da GIG. Con  After Burner, Tiger, aveva fatto le cose in grande fabbricando uno scacciapensieri in formato cabina di pilotaggio. Interessante ma faceva cagare come tutte le robe da sala in versione cristalli liquidi.








Inutile dilungarsi nell'immane quantità di conversioni e seguiti per Pc e Console, nulla poteva eguagliare l'experience data dal cabinato de luxe.


6 commenti:

  1. Lo ricordo perché fu uno dei primi cabinati a giungere nella sala giochi "Las Vegas" del mio paesello, assieme (o quasi) a un altro cabinato di auto, con la caratteristica di assecondare le curve da cui la raccomandazione di non sedersi accanto al sedile del giocatore... Mi verrebbe da dire che si trattava di "Out Run" ma non ho trovato foto di quel cabinato piuttosto "orizzontale" e scoperto...

    Siccome in sala giochi andavo più a veder giocare che a essere protagonista (a parte Tetris, Passing Shot e calcio balilla), con After Burner non mi sono mai cimentato, né era facile veder giocare altri, dato che da noi arrivò solo il cabinato De Luxe.
    La versione LCD potevano davvero evitarla: se quello è il joystick, il display era quanto meno imbarazzante!

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    1. C'era anche quello, me lo ricordo... Se non vado errato quello che dico io aveva tre schermi, uno centrale e due laterali un po' più piccoli a fare forse da specchietti retrovisori o per allargare la visuale, ed erano disposti tipo a semicerchio, creando un minimo di "effetto 3D"... Gioco di Formula Uno, dato che quando non si giocava ricordo le auto che sfrecciavano attraversando i tre schermi, ed erano tipiche da F1.

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  2. Scusa la domanda qui tra i commenti: come fai a postare i filmati?

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    1. Puro HTML: (a href=link)testo(/a)
      Bisogna mettere < > al posto di ( ) sennò nel mio messaggio esce direttamente il link.
      Il blogger deve consentire l'uso dell'HTML di base nei commenti.

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    2. Non ho capito nulla. Troppo difficile per me. Grazie.

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