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01/12/14

SUPER FELIX n° 60 - Novembre 1970

La cover di Sandro Dossi


Una bella recensione inviatami dal gentile Luca Romanelli
Aggiungo soltanto che tutte le sceneggiature dovrebbero essere di Alberico Motta.

FELIX - MUSEO PREISTORICO - Disegni di Sandro Dossi

Siamo nei '70 e Inki e Dinki, in mancanza di Playstation, decidono di passarsi il giorno di vacanza al museo in mezzo a ossa di dinosauro. Citando 'Susanna' di Howard Hawks causeranno il crollo di uno scheletro di brontosauro, ma per loro fortuna un ladruncolo di antichità ci finisce sotto e la marachella non solo passa in cavalleria, ma viene pure premiata.

03/02/14

"Siamo stati innamorati" : Braccio di Ferro contro Pippo Baudo

Il buon Luca Romanelli spedisce ed io posto con piacere:

"Su di un BdF risalente all'aprile 1990 ho trovato una storiella di Pier Luigi Sangalli  intitolata:
"Siamo stati innamorati"
 sfiziosissima ma soprattutto attualissima.



Il nostro adorato sguercione e la sua donzella si ritrovano in una fase di amore litigarello. Ma siamo già in piena era del tubo catodico, e i problemi di coppia è lì che vanno risolti. Ordunque, dinanzi ad un sosia bianconiano del Baudo nazionale, i due innamorati dicono la loro. E ad aggiungere pepe al tutto c'è Timoteo che, in veste di 'testimone', semina zizzania a piene mani (e lancia un epocale "PUZZONE" all'eterno rivale).

09/01/14

Salvatore a Gomorra. Un povero serpente milanese a Napoli.

Il bravo Luca Romanelli mi manda alcune tavole (ahimè a risoluzione molto bassa) della versione di Alberico Motta e Sandro Dossi di "Benvenuti al Sud".
I napoletani, in questo festival divertentissimo degli stereotipi, sono tratteggiati come più furbi delle creature dell'inferno. Più che una beffa mi pare un elogio.
Luca scrive:
"Ho rintracciato una storiella geppiana che ritengo troverai molto interessante. Il titolo è 'Pastasciutta napoletana' e, come avrai già desunto, vede il buon diavolo assieme al serpente tuo omonimo in trasferta a Napoli. Ignoro l'albo originale da cui è tratta, ma l'ho rintracciata ristampata sul n°20 (gennaio '96) di Super Geppo. I disegni sono di Sandro nostro mentre i testi, constatata l'assenza totale di politically correctness, presumo siano del mitico Motta. Allego immagini."


21/06/13

Nuova Rubrica: I Personaggi - Camillo il 'contestatario' di Franco Aloisi

Grazie alla mail di Luca Romanelli che ha ripescato questa creatura di Franco Aloisi  mi è venuta l'idea di pubblicare piccole schede che ricordino alcuni personaggi meno conosciuti del fumetto umoristico italiano.
Se volete contribuire , come al solito, ne sarei ben felice.
L'onore e l'onere di avviare la rubrica tocca proprio a Luca che ha realizzato questa piccola presentazione  di Camillo il contestario.


18/03/13

Braccio di ferro contro Hollywood! da Braccio di Ferro del 1 agosto 1992 - Disegni di Pierluigi Sangalli-tavole reperite da Luca Romanelli

Luca mi spedisce via Gmail questo incontro tra Popeye e i classiconi della mecca del Cinema.

Qui abbiamo Buster Keaton che Sangalli vede figo come  James Bond ed Eduardo De Filippo vestito da Charlot.
Popeye perculato da Stanlio, Ollio, Jerry Lewis   e Chaplin
Dance cross over con John Travolta, Fred Astaire(interpretato da Enzo Garinei)  e Ginger Rogers
Una meravigliosa Marylin Monroe di Pierluigi Sangalli

Un incrocio tra Aldo Fabrizi ed Hitchcock e quella donnicciola di John Wayne

22/02/13

Super Braccio di Ferro n° 192 - Novembre 1987 - L. 1500 - Recensione di Luca Romanelli


Timoteo - Stile marsigliese (****) testi di Alberico Motta, disegni di Tiberio Colantuoni



 Tra le numerosissime storie del filone "rapimentistico" - quelle, per intenderci, con protagonista Timoteo che le tentava tutta per involare la donzella a BdF ma finiva puntualmente saccagnato - è forse la più divertente in assoluto. Un ispiratissimo Motta, a suo agio come non mai quando si tratta di dar sfogo ad un po' di sano sadismo, ne fa passare di ogni al bestione, fino al geniale finale in cui il poveraccio, pesto e scornato, smette i panni di gangster à la Belmondo e prega letteramente Braccio di tornare a pestarlo old style. Si ride come matti dalla prima all'ultima vignetta.



Trinchetto - La mappa falsa (**) disegni di Tiberio Colantuoni
Il vecchiaccio frega una mappa del tesoro a Pisellino approfittandosi della sua ingenuità infantile, ma il suo losco piano non andrà a buon fine. Trama ultra-standard e nessuna sbronza, niente di che.



Olivia - Il cappellino nuovo (**) disegni di Pierluigi Sangalli
Vecchia storia breve ristampata per l'occasione. Olivia scommette con Pisellino che quel distrattone di Popeye le farà i complimenti per il nuovo cappellino, ma il guercio (essendo, per l'appunto, limitato di veduta) manco se ne accorge. Carina.


Braccio di Ferro - Il filtro di circe (***) disegni di Pierluigi Sangalli



Bacheca, che come è noto produce più filtri del Laboratorio Acqua Acetosa, se ne inventa uno che trasforma gli uomini in cinghiali. Sarà Braccio, al solito, a sventare il suo piano a suon di castagne spinaciose. Vale la pena di segnalare la sequenza in cui Timoteo si dimentica all'istante di quell'attaccapanni di Olivia e si allupa di brutto alla vista di una biondona che ignora essere sua madre trasformata. L'ombra dell'incesto in un fumetto Bianconi. Ma quanto erano avanti?

Poldo - Sbafando s'impara (***) disegni di Tiberio Colantuoni
Lo Sbaffini, maestro nell'arte di intortare quel fesso di Casagrossa, stavolta si becca un fracco di legnate, ma saprà sfruttare a suo vantaggio anche i lividi. Molto divertente, come quasi tutte le storielle in cui appare Barbaspina, a mio parere personaggio fin troppo sottovalutato.

Trinchetto - Barbera e psicopittura (***) disegni di Pierluigi Sangalli




Braccio e Olivia credono che a Trinchetto abbiano ceduto le rotelle e, su consiglio di un simil-Freud (in realtà l'amico Oreste), gli somministrano l'unica medicina che possa soddisfare i suoi desideri repressi (sì, proprio quella). L'inganno verrà scoperto col solito metodo dei fumetti Bianconi: ascoltando gli imbroglioni che hanno la pessima abitudine di spiattellare tutto a voce alta. Divertente, come tutte le storie con al centro i raggiri del vecchio sbevazzone.

Braccio di Ferro - Invenzioni strampalate (****) testi di Alberico Motta, disegni di Pierluigi Sangalli




Il guercio, folgorato dall'incontro con uno scombinatissimo ex compagno di scuola, viene colto dalla sindrome di Archimede (quello della Disney) e si mette a ideare cose astrusissime come l'ombrello a copertura totale o la bici a ruote giganti "per non finire nelle rotaie del tram". E il bello è che due loschi tizi dell'ufficio brevetti cercano pure di fregargliele! A completare il quadro, le manovre altrettanto sporche di Poldo il manigoldo. Genialate marca Motta a iosa.

Poldo - La sfida dei panini (**) disegni di Tiberio Colantuoni

Incredibile ma vero: esiste qualcuno che non solo ha l'ardire di sfidare Poldo a chi mangia di più, ma è pure lì lì per batterlo. Non fosse che il viscidone chiama in aiuto con l'inganno l'amico Braccio, che con un pugnazzo ben assestato fa sputare allo sfidante tutti i panini ingoiati (bleah).

Grissino - Sedia su misura (**) disegni di Pierluigi Sangalli

Nella media delle storie sul gigante cleptomane inconsapevole. Personalmente non sono mai stato un suo fan sfegatato.


Timoteo - La cattura di Joe (***) testi di Alberico Motta, disegni di Tiberio Colantuoni


Timoteo è causa involontaria dell'evasione del terribile Joe Bestione (non è chiaro se sia un cognome o un soprannome) e gli tocca riportarlo in galera se vuole evitare di finir dentro a sua volta. Ma sarà il solito Braccio a sistemare le cose. Si ride soprattutto per i tragicomici tentativi del figlio della strega di ricondurre Joe in gattabuia, uso di armatura medioevale compreso.

17/02/13

Braccio di Ferro n° 547 - 1 Agosto 1990 - L. 2000-Recensione di Luca Romanelli




Braccio di Ferro - L'uomo di cristallo (***) disegni di Pierluigi Sangalli.

I delinquenti di Spinacia decidono all'unanimità di commissionare a Bacheca l'omicidio della loro nemesi BdF. La megera all'uopo crea un filtro capace di trasformare le persone in cristalli (sic!) e con l'inganno lo propina al marinaio. Ma il solito mad scientist bonaccione dell'universo Bianconi giunge in soccorso del nostro eroe e lo tramuta da fragilissimo ad elasticoso, forgiando così un supereroe che è un misto di Superman, Silver Surfer e Mr. Fantastic. Come se non bastassero gli spinaci dopanti.




 

Pisellino - No alla fortuna (**) disegni di Bud Sagendorf

L'infante in camiciolino giallo trova una moneta per strada ma, dopo un'attenta elucubrazione sulle responsabilità comportate dalla ricchezza, la lascia lì. Storiella minima che si lascia scordare piuttosto in fretta.



Poldo - Il falso Braccio di Ferro (***) testo e disegni di Sandro Dossi

La coppia di scrocconi più famigerata che ci sia colpisce ancora. E stavolta piazza un colpaccio, riuscendo a gabellare un barbone mascelluto per nientemeno che Braccio di Ferro in persona. Non fosse stato per la casualità che fa incontrare/scontrare (con ovvi esiti) l'originale e la coppia, quella svegliona di Olivia non ci sarebbe mai arrivata. Storia carinissima col rissone a tavola tra Poldo, Trinchetto e il sosia come momento clou.



Braccio di Ferro - Braccium Ferrus il romano (****) disegni di Sandro Dossi

Il ciclo 'Gli spinaci storici', ideato dal bravo e originale Sauro Pennacchioli, non ebbe il successo che meritava. Un po' in stile grandi parodie della Disney, lo sceneggiatore mise a punto una serie di storie che vedevano i cattivoni Timoteo e Bacheca viaggiare nelle più lontane epoche onde rubacchiare gli spinaci energetici ai vari antenati del guercio. In questo capitolo assistiamo ad una divertentissima rivisitazione della Roma imperiale nel più puro stile da avanspettacolo anni '50, con i senatori che parlano un romanesco degno del miglior Sordi e i comprimari presi da altre regioni (o nazioni) caratteristiche. A completare il tutto, i disegni del sempre impeccabile Dossi. Gioiellino di comicità d'antan.



Timoteo - I ragazzi del pony express (**) disegni di Pierluigi Sangalli

Braccio e Timoteo si ritrovano colleghi in un'agenzia di recapiti. Il barbuto, sempre in vena di scherzacci, attacca a scrivere lettere colme di insulti che poi fa recapitare dal guercio a Olivia, ma il trucco viene scoperto e la pariglia resa. Niente di particolarmente originale.

Il celtico Tarvos-L'Asterix Friuliano-Recensione di Luca Romanelli




Il nome di Sandri Di Suald, con ogni probabilità, risulterà totalmente sconosciuto ai non friulani, ma per almeno tre generazioni di suoi corregionali ha rappresentato un punto cardine della loro educazione fumettistica. Tra il 1978 e l'80, infatti, i suoi otto volumi della saga del celtico Tarvos conobbero un successone, soprattutto tra i giovanissimi, ben lieti di riscoprire la storia del lontano Friuli facendosi nel contempo due risate. Già, perché il buon Di Suald, ispirandosi dichiaratamente allo spirito (e un po' anche alla grafica) del ben più noto Asterix, riscrive da par suo il Trecento allorquando la sua terra era popolata da celtici tanto simpatici quanto battaglieri, sempre pronti a pugnare contro il nemico veneziano: ma più che con spade e lance, Tarvos e i suoi amici risolvono le questioni alla 'gallica', ovvero con pugnazzi e calcioni che fanno volare i malcapitati ad altezze siderali. I volumi non sono di facilissima reperibilità, ma vale la pena di sudare un po' per rintracciarli: l'umorismo che l'autore inietta in ogni pagina è abbondante e contagioso, le annotazioni storiche gustose e i personaggi adorabili. In questa storia, facente parte del secondo volume, i nostri eroi si ritrovano a fare un viaggetto nel tempo di ben cinque secoli, fino a giungere nel Friuli ottocentesco in procinto di essere 'liberato' dai piemontesi. Da gustare fino in fondo. Magari con un paio di grappini di accompagnamento.