Visualizzazione post con etichetta devy crock. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta devy crock. Mostra tutti i post

24/11/20

Dormy West Devy Crock e gli altri il Western di Pier Luigi Sangalli (Allagalla 2020) ****

 

Un gioiello che mai avrei immaginato venisse stampato. Non provavo tanta soddisfazione dai tempi dei libri di Annexia sui fumetti Alpe. Non può esserci cosa più dolce (in quest'epoca di sfighe reali e fumettistiche) che svegliarsi il sabato mattina dell'ennesimo lockdown e  bearsi con  la lettura di un librone di storie Bianconi. Cosa ancora più bella è che le storie di Sangalli contenute nel libro non le ho tra quelle negli albi in soffitta. Libidine coi fiocchi direbbe Jerry Calà.
Bianconi aveva una marea di personaggi western comici nelle sue pubblicazioni, gli unici che ebbero l'onore di testate autonome furono Lazo Kid (che non era nemmeno italiano), Devy Crock e Papys Bill (negli albi Davy). I characters di Sangalli che sono contenuti in questa raccolta erano comprimari di lusso di Geppo, Trottolino e di qualsiasi altra testata avesse bisogno di una rimpolpata non sanabile con le storielle minime di Mario Sbattella.

08/10/13

Kid n. 8–Edizioni Alhambra-Aprile 1971-reperto reperito da Filippo Tattini



Cover del grande Alberico Motta

Il buon Filippo mi ha spedito via mail alcune scansioni di questa chicca cartacea.
Non fatevi ingannare dall’altisonante nome "Edizioni Alhambra", questo recensito è  un puro fumetto razza Bianconi.

01/03/13

Soldino n.20-25 settembre 1964-lire 100-Edizioni Bianconi****




Un altro bell’albo della nonnetta fulmicotonica uscito durante le Olimpiadi di Tokyo del 1964 , anche se l’unica storia che fa riferimento all’evento è l’ultima di Nerone scritta e disegnata da Alberico Motta.

Soldino e Abelarda: Lo stregone del deserto, disegni di Giovan Battista Carpi****


Poco si è visto di Carpi sul blog nonostante il grande contributo grafico e creativo che il grande (forse il più grande?) autore Disney italiano apportò in casa Bianconi.
La storia è disegnata divinamente e non potrebbe essere altrimenti, la nonna degli anni 60 è già graficamente lontana dalla segaligna ed altissima vegliarda anni 50 ispirata alla Signora Carlomagno di Jacovitti. La cicciottizzazione di Abelarda ci darà la versione definitiva del personaggio che è quella impressa nella memoria della maggior parte dei  lettori.
In questa avventura Soldino e la vegliarda si perdono nel deserto e vengono catturati “dal solito scienziato pazzo delle storie a fumetti”.




La parte più divertente della storia è quella che vede un Soldino ipnotizzato pronto a suicidarsi a comando con un bel colpo di pistola alla testa



Devy Crock: Il cocomero dei gioielli-disegni di Pierluigi Sangalli con chine di Sandro Dossi***



Lo sceriffo Devy doveva essere un personaggio apprezzato da Renato Bianconi, visto che provò più volte ad utilizzarlo come titolare di testata sia in albi dal formato classico che in quelli (bellissimi) in formato “nero”.  A me personalmente non ha mai fatto impazzire e anche questa storia non ha particolari guizzi creativi che la sollevino dalla media e parla di ladruncoli  e scambi di cocomeri.
  
Abelarda e Bongo: Diamanti sacri-disegni di Tiberio Colantuoni***1/2



Il tratto splendido ed originale di Tib al massimo del suo splendore.
Bongo qui è ancora ignudo ma è gia un carattere abbastanza definito.
Ricordo per chi non lo sapesse che il gorilla bianconi nacque come criminale alleato di Nik e Nok (ho la storia da qualche parte in soffitta) ed in seguito fù forzatamente adottato a colpi di sberle redentrici dalla vecchia. Bongo è un personaggio che negli anni , per fortuna, non diventa mai un “buono”, tenta sempre di buggerare Abelarda in funzione della sua droga preferita:le banane. Il personaggio peloso è uno dei miei preferiti, come il Pugagioff di Rebuffi ha personalità da vendere ed è così simpatico e selvaggio che ruba spesso la scena ai protagonisti delle storie. Bianconi aveva notato le potenzialità dell’animale cartelluto  e per un periodo lo aveva promosso a titolare di testata autonoma. In questa storia africana la vecchia deve avere a che fare con gli imbrogli del quadrumane e dei ladri di gioelli.
  
Vignette e Storiella muta di Mario Sbattella: vi propongo questa perlina di metafumetto.


  
Volpetto e Abelarda: Il Parco Nazionale-disegni di Tiberio Colantuoni****


La storia più divertente dell’albo. Volpetto e la nonna  vogliono fare un safari fotografico al parco nazionale di Bancarotta. Un bracconiere travestito da orso  si offre come guida ma in realtà vuole far andar via i due sgraditi curiosoni. Le gags più divertenti sono quelle inerenti le multe che vengono comminate ad Abelarda per maltrattamento del finto animale. Tutto  culmina nella tortura di Volpetto da parte del plantigrado camuffo con la vegliarda costretta a guardare passiva per paura delle contravvenzioni.
  
Nerone: Il grande atleta-storia e disegni di Alberico Motta***1/2

  
Come scrivevo in apertura l’unica storia che fa  riferimento alle Olimpiadi di Tokio del 1964. Qui il nostro amato bastardone si sostituisce a molti atleti dell’evento rimediando soltanto figuracce. Alla fine, visto che non beccherebbe nessuna medaglia, si sostituisce ai giudici affibiandosi tutti i primi posti. Nerone fugge coperto dalle  pomodorate del pubblico. Una storia deboluccia, Motta ha fatto di molto meglio con questo personaggio ma tenendo conto che è un probabilissimo “Istant Comic” prodotto in pochissimi giorni e in virtù del famoso evento sportivo è comunque degna di lode.

La Bianconi degli anni 60 come parco autori, qualità di sceneggiature e disegni era a  mio avviso produttrice di albi di qualità uguale e a volte superiore a quelli che proponeva il Topolino Mondadori dello stesso periodo.  Le vendite dovevano anche andar bene visto che Soldino nel 1964 era quattordicinale.

Erano bei tempi tenuto conto che adesso molti fumetti italiani se va bene sono ormai bimestrali e gli unici che riescono a reggere la mensilità sono  quelli della Bonelli e le traduzioni dall’estero.
Forse l’unico settimanale a fumetti rimasto nelle edicole italiane è proprio Topolino e ormai non si può che fare il tifo per lui visto che è l’ultimo baluardo del fumetto umoristico per ragazzini. A volte me la prendo con la testata di Mickey Mouse perché penso che abbia rubato (pagando fior di dindini)  il meglio della produzione umoristica italiana in nome di un personaggio Yankee ma non potrò mai negare che molte cose belle si sono lette anche in quei paraggi.