Retronika: Cripte e Incubi dizionario dei film horror italiani****

Un volume strepitoso comprato (insieme ad altri libri) in una situazione goduriosa. Quale situazione? Presso lo spazio Edonè di Bergamo hanno organizzato una serata a tema con intervista a Lamberto Bava, regista di Demoni, con proiezione cinematografica annessa.
Lo spazio Edonè adesso è un posto figo ma prima era un cimitero, quindi vedere Demoni in un cimitero con Lamberto Bava seduto vicino non è godurioso?

Il libro scritto da Manuel Cavenaghi è una galoppata nel cinema horror italiano, si parla dei bei tempi in cui i tedeschi volevano gli zombi in qualsiasi film di Lucio Fulci anche se lui non aveva voglia di metterceli, dei tantissimi cannibali filippini, di nani morditette, delle liti di Klaus Kinski e delle zozzerie di Joe D'Amato.

Il titolo del libro viene da una pellicola CRIPTE E INCUBI, di Camillo Mastrocinque e ci sono più di 300 schede dettagliatissime che comprendono anche le edizioni homevideo in italiano e le colonne sonore.

Dopo averlo letto non potrete fare a meno di ricercare e vedere con i vostri occhi La Croce delle sette pietre

conosciuto anche come L'uomo Lupo contro la camorra.

Sequel non autorizzati di Alien e Zombi, innumerevoli case dopo quelle di Raimi che non c'entrano nulla con quella originale. Amytiville a schiera tipo case popolari e indemoniati come se piovesse tutti parenti stretti di Linda Blair. Più che i film, diciamocelo spesso brutti, quello che è divertente e leggere dell'avventurosa idea dei registi e la capacità di portare a termine una pellicola anche senza soldi e poi riuscire a venderla. Come non si può amare questo cinema?

418 pagine dense di curiosità per chi è appassionato dei film di genere e Cavenaghi non è mai noioso, tutto scorre come il sangue di Serena Grandi in Antropophagus. La cosa bella è che mentre prima ti dovevi vendere un rene per comprare una vhs di Lamberto Forni ora grazie al webbe molte di queste pellicole sono facilmente reperibili sul tubo et similia. Qui si celebra l'inventiva di film fatti con gli scarti che i cineasti americani lasciavano a Cinecittà.