Bellissimo e nello stesso tempo triste. É strano vedere l'ultima tavola della storia inedita di un personaggio così simpatico che senza testo e senza sfondi scompare come scompare il suo autore. La dissolvenza vera. Resti di stucco perché ne vuoi leggere ancora, vuoi sapere come continuerà il rapporto tra lo scalognato aspirante villain e il pargolo adottato. Uè a leggerla così pare la recensione de "Il grande silenzio" ma in realtà Baffo Bandito é divertentissimo e sconvolge quanto siano belle le tavole di Tonna, stavolta Allagalla stampa alla massima qualità possibile direttamente dalle tavole originali, in un maestoso bianco e nero che fa assaporare tutte le linee cinetiche e l'enorme quantità di dettagli che Tonna metteva in ogni sua opera. Uno stile modernissimo che non é invecchiato per nulla, praticamente un manga per velocità, inquadrature e utilizzo delle vignette. Non me ne vogliano tutti gli altri artisti coinvolti nella vastissima sezione "omaggi" ma nessuno é all'altezza di Giancarlo nel disegnare Basileo.
Un tratto praticamente perfetto, privo di sbavature e con un character design originale. La prima cosa di Tonna che io abbia mai letto era il Lupo Camillo sugli albi 1000fumetti di Alpe e me ne ero innamorato, un pennello riconoscibilissimo. Lupo Camillo secondo me sarebbe stato un ottimo personaggio in grado di reggere una testata autonoma, per fortuna nel libro di "Basileo e Martin" ci sono come aggiunta due storie del simpatico pelosone.
Giancarlo Tonna di cui sul blog si è scritto più volte è uno dei grandi misteri del fumetto italiano.
Se ne è visto e letto troppo poco, anche negli anni della sua massima attività.
Ci sono storie, come queste di Baffo Bandito, con testi e tavole ancora competitivi e moderni.
Le cose che pubblica Allagalla, che pubblicava Annexia, Sbam! comics, Cosmo ecc...meriterebbero più eco rispetto alla stampa dell'ultimo manga e comics americano.
Si ancora abbiamo TOPOLINO (chissà per quando) che resiste, che da ancora qualche possibilità al fumetto umoristico per ragazzi, ma è pur sempre un ratto yankee ladro di talenti, se non fosse per l'amore che nutro per i paperi all'italiana penso che il mio interesse per Mickey sarebbe svanito già una quarantina di anni fa.
Tonna lavorò anche per Disney, soltanto due storie divertenti e ben disegnate e poi sparì. I tipi della scuola Alpe duravano poco in Disney, tranne Bottaro.
Tornando alle storie del libro, Giancarlo Tonna è un amante delle gag visive, non è difficile paragonare Baffo Bandito a Sam il pirata di Warner Bros, quest'ultimo ogni tanto faceva anche il cowboy nei cartoon, i personaggi dei Looney Tunes sono sempre stati degli ottimi attori. E uno splendido attore è anche Basileo, nome di battesimo di Baffo, che durante una delle sue scorribande si ritrova "padre" del piccolo Martin, bambinetto che gli ricorda sempre che il bandito, casualità della sorte, riesce sempre ad ottenere di più dalle sue buone azioni involontarie che dai tentativi di furto.
Sarebbe bello poter rileggere di Tonna anche (vado sempre a memoria) Nonno Giobbe, Cappuccetto Nero, Colby, Nitro Zum o Pic Vopacchio.
Capuccetto nero è una serie fantastica che per certi versi mi ricorda Masha e Orso, parodia della favola di Perrault dove la bimba con le treccine bionde massacra il povero Lupo Lupone, ne verrebbe fuori un volume fantastico.
Perchè no un bell'Omnibus di Lupo Camillo, lupo disastrato e vergogna della categoria che è più buono di Lupo de Lupis.
Nella bellissima prefazione del libro scritta dai figli di Tonna e da Marcello Mantani (Tano Strilla) si scrive di qualche problemino di salute di Tonna e Luciano Bottaro pur amandolo come un fratello lo descrive come una persona dal carattere non facile.
Chissà se anche questi motivi hanno reso così poco prolifico ed utilizzato un disegnatore che secondo me è tra i migliori della sua generazione.
La cura di Marcello Mantani per il volume è stata certosina, si è smazzato non poco per recupero delle tavole originali di Tonna, anche di quelle inedite e non completate. Mantani ha stretto un rapporto con la famiglia di Tonna e ha permesso che sia stato pubblicato un vero atto d'amore per un artista perso, questo di Allagalla non è un libro a fumetti è una battaglia vinta.
Per fortuna esistono ancora persone ricettive come Matteo Pollone ed editori come Allagalla.
Lo posso dire? Sono tempi belli per gli amanti dei fumetti, uscirà poca roba ma pare che in giro ci sia tanta voglia di "resistenza" al digitale dilagante, al profitto facile, alle intelligenze artificiali, ai fenomeni del web.
C'è voglia di casoncelli, bagna cauda, pizza e mandolino e ci si sta scassando un pò i maroni del fast food per gli occhi che è diventato il mercato del fumetto.
Meno roba ma più buona.
Io di Tonna dovrei avere in rampa di lancio un suo fumetto western metanarrativo per i Fumettisti d'Invenzione, se ben ricordo e se lo riesco a recuperare tutto.
RispondiEliminaD'accordissimo con quanto dici nella chiusura del pezzo, anche se io ho dovuto fare di necessità virtù: i fumetti che piacciono a me ormai non si fanno quasi più, prendo molto di meno spendendo volentieri qualcosina in più (e nemmeno sempre, vedi l'ultimo di Giardino) per qualcosa di bello.
Ormai io vado in "pre-lettura". Non sto nemmeno a specificare, ma dopo aver letto qualcosa a scrocco poi compro la versione cartacea. Visti i prezzi prima assaggio. Mi faccio prendere la mano soltanto quando becco nei mercatini qualcuno che vende fumetti vintage e in quel caso passo pure dal bancomat per comprare tutto quello che ha di Alpe, Cenisio, Bianconi ecc... 25€ alla cazzum non li butto più nel piatto di Feltrinelli o Bao
EliminaGrosso modo anche io faccio così, ma certi nomi o certe serie li compro a scatola chiusa. Finché ci sono loro, almeno...
EliminaIl grande silenzio con Trintignant?
RispondiEliminaSi, c'è anche la recensione su Retronika https://retronika.blogspot.com/2014/01/recensione-film-il-grande-silenzio-1968.html?m=1
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