04/05/24

Recensione: Il Braccio Di Ferro italiano 1 (Editoriale Cosmo) 2024****


Non lo volevo comprare per principio, avevo abbandonato la serie del Popeye Cosmo quando aveva raggiunto il prezzo di 7,90€ figuratevi se avevo voglia di  prendere questo "giornaletto" che già partiva da un costo di ben 8,90€.
La serie precedente l' abbandonai a malincuore perché i redazionali di Luca Boschi e le storie americane scelte dallo stesso compianto re della critica (anche se il termine critico per Boschi e riduttivo, era uno storico e divulgatore) erano chicche interessantissime.
Ho comprato il primo numero del Braccio di Ferro italiano per Sandro Dossi, niente di più e niente di meno, se il 90% del ricavato delle vendite andasse a Sandro lo comprerei anche a 15€. Bisogna foraggiare e promuovere qualunque forma di riproposta dei classici del fumetto umoristico italiano? Forse si...però ci vedo qualcosa di strano nei prezzi proposti, dubito che Popeye abbia meno appeal delle altre serie (straniere ed italiane) proposte da Cosmo a 5€ a volte in formato "tutto colore", il fatto che abbia trovato in alcune edicole a Bergamo più copie della testata di Braccio vuol dire che nel personaggio editoriale Cosmo ci crede, e non potrebbe essere altrimenti, il marinaio è un'icona come Topolino, un rappresentante principale della nona arte.
Il voto alto alla pubblicazione l'ho dato per vari motivi, ottima la selezione delle storie, alcune scritte da  Alberico Motta al quale nell'albo viene accreditata una sola storia (marinaio antidroga) mi aspetto smentite ma credo che le storie di Motta siano più d'una.
Meravigliose le tavole di Sandro Dossi, Cosmo ha fatto un lavoro splendido in fase  di stampa,  il tratto di Sandro su Popeye non l'ho mai visto così bello e dettagliato sui vecchi albi, complimenti!
Bellissima la "confezione", la grafica dei cosmonauti replica un Albo Bianconi in tutto, migliorando quello che c'era da migliorare.
Per certi versi hanno preso e fatti loro tutti i pregi de "Il meglio di Braccio di Ferro" edito da Salani un po' di tempo fa, un lavoro apprezzato da molti.
Non riesco a mettere il massimo dei voti a "Il Braccio di Ferro Italiano" per sto cavolo di prezzo che è il peggior nemico dell'albo.
La concorrenza viene dal passato. 
Anche se gli albi Bianconi diventano sempre più rari da recuperare, anche se le copie in giro diminuiscono, visto il neonato amore di molti per questa tipologia di pubblicazioni, non è ancora diventato così difficile acquistare giornaletti di Braccio Di Ferro &  Company a pochi €, sempre se ci si accontenta di leggere e divertirsi senza ricercare particolari condizioni da collezionista.
Comprerò il secondo numero? Non lo so. Penso che tutto dipende dalle storie che pubblicheranno e anche dalla qualità dei redazionali.

18 commenti:

  1. In effetti gli albi da edicola della Cosmo non è che siano tanto "popolari", almeno come prezzo - e forse nemmeno solo per quello, dall'ultima Anteprima ho avuto la sorpresa di Fan che passa in fumetteria.
    Per 8,90 euro dovrebbero essere almeno 160 pagine, spero.

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    1. 190 pagine, si è un bel balonettero. Fatto sta che Yor, Zora, Fan, Biancaneve ecc...costano parecchio meno. Stavo pensando però che se lo stesso volume di Braccio lo avessi visto in libreria a 10€ con una copertina plastificata il prezzo mo sarebbe sembrato giusto. Alla fine non è molto diverso dal libro che aveva fatto uscire Salani. Oppure...se avesse avuto una parte redazionale più corposa (e interessante) allungando i tempi di lettura avrei considerato il prezzo più equo.

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    2. Credo che Yor abbia meno pagine, sicuramente Fan non va oltre le 112 o 128 e poi è anche più piccolo come formato. A confronto non ti è andata poi così male! :D
      Ora che mi ci fai pensare, mi accorgo di non averlo visto in nessuna edicola, e la copertina è molto appariscente, lo avrei notato. Misteri della distribuzione.

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    3. Qua a Bergamo è pieno. Oh Luca, possono dire quel che vogliono ma 8,90€ per un fumetto da edicola è un suicidio. Non parlo soltanto di Cosmo. Il fumetto è un media strano, prendi ad esempio Sprea, i prezzi delle riviste sono alte ma se prendi gli special anime o reteogaming anche se paghi 12€ per almeno un paio di giorni leggi, se prendi Heavy Metal lo leggi in mezz'ora. Ora a meno che non si si sia super appassionati compri il primo numero e passi oltre. Ricordati che sono stato forgiato da "i pensieri di Paperone" 😁

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    4. Eh, purtroppo questa fase storica è così. :(
      E chissà se per il fumetto ce ne sarà un'altra dopo!

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    5. Beh, che Yor e Biancaneve costino parecchio meno è opinabile. Yor costa comunque 6,90 € (ma già il seguito, Yor e Hor, in uscita a Maggio, costerà 7,90 €) e Biancaneve costa sì 6,50 € ma Lando, che andrà a sostituire la serie di Frollo nella collana dedicata ai classici dell'erotismo italiano, costerà 8,90 € esattamente come Braccio di Ferro. Così come costano 8,90 € gli albi dei Grandi Maestri dedicati a Manfredi, Trillo e Madrafina in uscita in questi mesi. Di fatto, la roba più economica pubblicata dalla Cosmo sono le semi-anstatiche dei pocket come Zora o Fan che costano 5 € e che, a detta degli stessi cosmonauti, si sono rivelate fallimentari (tant'è che gli ultimi numeri di Fan usciranno direttamente in fumetteria e al momento non si prevedono altri esperimenti simili).

      Non penso che alla Cosmo decidano i prezzi lanciando i dadi, se ne adottano di tali è perché il mercato è quello che è e oggigiorno non è possibile fare altrimenti. D'altronde la stessa Bonelli, l'editore più forte nel campo, riesce a stento a tenersi sotto la soglia dei 5 € (ma ormai ci siamo quasi... Tex, che è pur sempre Tex, al momento costa 4,90 €) ma gli albi speciali si attestano tutti tra i 7,90 € e 8,90 € (l'ultimo Maxi Tex, uscito il mese scorso, costava 9,90 €. Vero è che aveva un centinaio di pagine in più rispetto all'albo di Braccio di Ferro) e talvolta (sempre più spesso, ultimamente) presentano ristampe di storie passate e anche gli articoli a corredo sono riciclati, per cui non c'è neanche la scusa che vengano a costare di più all'editore rispetto a un qualsiasi albo della Cosmo realizzato su licenza.

      C'è poi da aggiungere, ma questa è una constatazione mia, che il fumetto umoristico (Disney a parte, che fa storia a sé) in Italia abbia attirato sempre meno lettori di quello avventuroso (basti vedere che fine hanno fatto tutte le storiche testate del passato. Ormai regge solo Alan Ford e unicamente per capriccio dell'autore, dubito che la testata navighi in buone acque. E comunque non fa più ridere nemmeno quello...) e si capisce che, per quanto oggettivamente alto, il prezzo di questa nuova collana dedicata a Braccio di Ferro non sia poi così fuori dal mondo.

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    6. Sicuramente, ma se pensi che con la stessa cifra ci paghi un mese di Netflix o ci puoi comprare un paio di giochi Indie, ti rendi conto che il fumetto diventa un media sempre meno competitivo e si rischia forte.
      È anche il media che meno di tutti si presta alla digitalizzazione, grave handicap. In rapporto al tempo di fruizione è la cosa meno economica sul mercato...per questo credo che siamo agli sgoccioli della nostra passione. Ieri con 5 € ho preso Bayonetta su Steam e con 2,90 € Dead Island sul PlayStation store. Come fai a competere? Devi amare fortemente o abbandoni.

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    7. Così è. Ma è fisiologico, i tempi cambiano e l'unica è prenderne atto. Per conto mio, continuerò ad amare e leggere fumetti finché ci saranno, poi non so. Ma ne ho accumulati così tanti (e altri del passato ho ancora da recuperare) che non mi basterebbero due vite per leggerli tutti (specie considerando che ho già passato il mezzo secolo di vita), per cui direi che sono a posto comunque vada :-P

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    8. Anch'io ho fumetti per più vite. Continuo a comprare ma ormai mi rivolgo soltanto all'usato.

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  2. Come te ho interrotto il "primo esperimento" della Cosmo quando hanno rincarato il prezzo, peraltro dopo aver chiesto agli appassionati di acquistare i primi 4 numeri per dare un segno di interesse a proseguire la collana.
    In secondo luogo, quella serie aveva contenuti non di mio interesse, le storie americane... quindi pagavo un prodotto di cui una parte la leggevo senza entusiasmo.
    Stavolta quindi non sosterrò il "secondo esperimento", ho oltre 650 albi originali di Braccio di Ferro (escluse ristampe e raccolte), dove l'unico eventuale "intruso americano" è Sagendorf. L'unico motivo per cui apprezzo questa nuova edizione Cosmo è che dimostra maggiore serietà rispetto a quei saltimbanchi di Hachette che non fecero arrivare il "loro" Braccio di Ferro alla portata di tutti gli appassionati, snobbando la maggior parte delle città e tutti i piccoli centri abitati. 😠

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    1. Il volume di Hachette lo voglio recuperare per curiosità personale, lo vedo ogni tanto su Vinted a basso prezzo. Penso che negli anni diventerà tra le cose più rare di Braccio di Ferro vista la limitatissima distribuzione. La nuova serie Cosmo è moooolto simile al volume Salani come intenzioni. Stavo pensando che probabilmente sarei felice soltanto se mi pubblicassero un omnibus con le storie di Motta...più passa il tempo più mi rendo conto che di Popeye, aldilà della perizia grafica degli autori Bianconi, alla fine mi piacciono soltanto le storie scritte da Alberico. Motta era il Martina della Bianconi, una spanna sopra a tutti.

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    2. E mi trovi un'altra volta d'accordo: Motta lo ritengo l'erede narrativo italiano di Segar, soltanto lui ha tenuto vivi i giochi di parole e le sgrammaticature usati dal papà artistico di Popeye, e lo sto idolatrando nelle storie di Pierino, altro personaggio che meriterebbe nuova gloria.
      Per quanto riguarda gli acquisti di materiale riproposto, ho deciso di orientarmi in libri piuttosto che in pubblicazioni periodiche, pertanto un volumone senza troppi fronzoli (tipo i cartonati*) ma tutto Motta lo prenoterei oggi stesso costasse pure 50 €, con una selezione da Braccio di Ferro, Provolino, Felix, Nerone/Tarantola, e ovviamente il suddetto Pierino.

      (*): non ho preso apposta il volume uscito su Pepito sebbene aspettassi da tempo un'opera del genere.

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  3. preferivo la vecchia incarnazione data da Boschi, perché come suo solito riusciva a ficcare nel mezzo tante perle fumettistiche e aneddotiche (chi altri avrebbe saputo spiegare da dove nasce il nome dei Ming?)...

    Anche altre testate orfane di Luca hanno subito la stessa sorte: non che i nuovi redattori non siano bravi (oddio, il suo "delfino" Gaspa sui Grandi Classici Disney infila sfondoni dozzinali uno dopo l'altro...), ma Boschi era unico per come con la scusa del Braccio di Ferro italiano ti ci ficcava quella genialata de "Il ritorno di Bluto" di Bobby London (peccato che la sua run non riesca proprio a vedere la luce in Italia, ed il secondo e ultimo volume della IDW con le sue strisce giornaliere, tra cui l'inedita che ne causò il licenziamento e la morte della serie, manco online si riesce più a trovare... almeno per chi ha ancora bisogno dei suoi reni!).
    Certo, aveva dei difetti tipo il presentare "cronologiche non cronologiche" (partendo cioè dal mezzo recuperando alla fine le storie iniziali più acerbe) oppure una certa propensione al caos ordinato (sempre a proposito di Popeye: la sua raccolta uscita con la gazzetta era sì completa, ma le domenicali praticamente alla rinfusa! bravo chi ci capisce qualcosa senza un indice!), ma pur con tutti i difetti è sempre stato migliore degli epigoni, i quali invece soffrono tutti di una sorta di elitismo culturale: se un prodotto non è decente, non te lo ripropongono, perché per loro non è degno di essere letto da altri... ti danno solo il meglio, lo decidono loro però qual è il meglio...

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    1. Concordo su tutto. Non avrei potuto scrivere di meglio

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    2. Riguardo al Popeye della Gazzetta, un indice dettagliato che guidasse alla lettura di tavole e strisce nell'esatto ordine cronologico era presente nell'ultimo numero della collana, come sempre in iniziative simili curate da Boschi (dal Paperone di Barks al Topolino di Gottfredson). La ragione per cui queste serie venissero presentate in questo modo l'hanno sempre spiegata così: si partiva dalle storie migliori per attirare anche il pubblico generalista in modo da potersi permettere prezzi più popolari. L'alternativa sarebbe stata rivolgersi unicamente al pubblico di appassionati con un opera filologicamente inappuntabile ma inevitabilmente più cara (se a comprare si è in meno, è gioco forza che il prezzo salga). Cosa che avrebbe fatto storcere il naso a più di un lettore: "Sì, mi piace la botte piena ma non riesco a far ubriacare mia moglie..."

      E visto che è stato citato il volume Salani, che ho adocchiato in libreria tempo fa, ne approfitto per chiedere se qualcuno è a conoscenza del sommario o sappia se contiene storie già proposte in questi albi della Cosmo (e se sì, quante), per valutare un eventuale acquisto futuro.

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    3. Storie nel libro Salani: Grandi Magazzini, la donna dell'anno, firme celebri, il difensore della legge, l'adorabile Ketty, due scrocconi allo zoo, le idee di Poldo, il ladro di casseforti, un grande naufrago, il collare do nefertiti, la pozione della forza, fuochi d'artificio, le statue di cera, sei diventata nera, nouvelle cuisine, la nave in pericolo, il criminale nero, il ritorno di arsenio volpin, il conte fracula, il prigioniero di Bora Bora, Eva contro Eva, Un coro di proteste. Non ricordo se alcune furono pubblicate negli albi Cosmo curati da Boschi.

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    4. ma infatti nella collana gazzetta, come ho scritto, il problema non è tanto la run giornaliera, uscita in sostanziale ordine (al netto del recupero delle storie iniziali) ma le domenicali, messe alla rinfusa... e non parliamo di Sappo!

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