14/07/25

Piango




Ho riletto questa mail di Alberico Motta e la commozione mi ha devastato. Lacrimo come un bambino con le ginocchia sbucciate 🥲.

Era il mio allenatore, il mio spirito guida:


"Amico mio,

sappi che anch'io sento spesso la mancanza della nostra corrispondenza.


Comprendo benissimo il tuo stato d'animo riguardo al tuo libro 

bianconiano: vuol dire che lo senti pulsare come un cuore nelle tue 

mani e devi farlo vivere,  curarlo, perfezionarlo... è ciò che provano 

quelli che rispettano il proprio operato, che si sentono strumenti e 

non protagonisti in prima persona. Come l'artista che dipinge un 

quadro o il musicista che compone un pezzo e infine, per tornare tra 

noi, quello che scrive qualsiasi cosa in cui ci ha messo l'anima... e 

che vorrebbe mettercene ancora un po'.


Adesso tu sei passato dall'altra parte, di chi fa le cose, mentre 

prima eri dalla parte di chi guarda le cose fatte dagli altri. E meno 

male che ci sono anche quelli come te, che le cose fatte dagli altri 

le sanno guardare in modo speciale. Io ti ho apprezzato senza 

conoscerti di persona proprio perché riesci a vedere quello che la 

maggior parte delle persone non vede, come il contadino che sa 

scegliere le mele più belle e buone mentre gli altri le colgono solo 

perché le vedono più rosse e grosse.

Adesso però sei passato dall'altra parte, quella dl contadino che deve 

piantare e tirare su la pianta che fa le belle mele.

Quello che stai facendo non è solo un libro, ma il tuo libro, che 

racconta di cose passate e vissute da altri, ma sei tu che le racconti 

e quindi il libro diviene una tua creazione.

Certo un libro non è una di quelle bellissime recensioni che scrivi 

con la sensibilità e la bravura di chi sa usare le parole per rendere 

il senso di un'emozione o di un riferimento culturale. Una bella 

recensione la puoi scrivere in mezz'ora, se hai la luna giusta, e se 

non ti piace la butti nel cestino, che tanto mezz'ora più o meno la 

ritrovi sempre. Ma un libro è fatto di tante pagine, di tanti 

argomenti che devono essere messi in un ordine alfabetico o 

cronologico o come vuoi tu; è fatto di dati precisi e notizie precise 

il più possibile perché saranno in molti a contestarti la virgola o 

l'accento sbagliato; è fatto di considerazioni tue, che devi 

comunicare ad altri e ci saranno mille cose che hai scritto in un 

certo momento che non ti vanno più bene quando le rileggi in un altro 

momento. Un libro è fatto di mille problemi che prima non immaginavi e 

adesso devi affrontarli tutti insieme, e risolverli.


Be', è tutto normale. Non lo sarebbe se tu camminassi sulle acque 

pensando di essere Gesù Cristo.

Quelli così vanno a fondo dopo due passi.


Coraggio, dunque. Sono sicuro che quello che hai fatto sia il meglio 

che potevi fare, più di quello che hanno fatto altri o promesso di 

fare per poi rinunciarci e mettere insieme 6 o 7 storie a fumetti 

ristampate con due annotazioni di convenienza, senza l'impegno di 

mettersi in gioco.


Io in agosto sarò a casa tutto il mese, che ormai a una certa età ho 

capito che il relax più rilassante lo trovi seduto in giardino a 

leggerti un libro o guardando un film, o a scrivere un libro, come 

avrai intenzione di fare tu il prossimo mese, perché quello ti metterà 

a posto le tue ansie, sarà il settimo giorno della tua creazione.

Poi, quando lo avrai consegnato ti sentirai felice e sereno. Rilassato 

come non mai!


E quando sarà stampato ti faranno qualche complimento e questo ti 

basterà a compensarti più dei miseri quattro soldi che un editore 

potrà riconoscerti.

Avrai capito insomma che certi lavori si fanno per la soddisfazione di 

averli fatti mentre un euro di guadagno ci viene solo dal lavoro di 

ogni giorno e che a volte, ingiustamente, ci viene perfino da 

disprezzarlo.


Se hai bisogno di qualcosa che io possa darti come modesto aiuto, 

chiedimelo pure. Sappi che ogni tua richiesta è anche per me un motivo 

di riportarmi alla mente cose dimenticate e non può che farmi piacere.

Ma quello che più importa ora è l'esperienza nuova che tu stai facendo.


Riguardo all'incontro di Chiari, anch'io pensavo così - Che ci vado a 

fare? - quando mi invitarono a Bologna per presentare il n.1 del Big 

Robot.

Ma quando sei lì, davanti  quattro o quattrocento occhi che aspettano 

da te qualcosa che vogliono ritrovare del loro passato, allora capisci 

che sei uno di loro e quello che ti viene fuori dall'anima non è un 

trattato di fumettologia, fatto di cose risapute e date più o meno 

precise, ma un album di fotografie che devi sfogliare insieme a loro.


Ciao, Salvatore."

Quando vuoi, anche solo un saluto mi terrà su il morale.

Alberico

15 commenti:

  1. Beh, sono grandi soddisfazioni! A proposito del "fare"... un tuo libro sull'Alpe è proprio impossibile da vedere un giorno?

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    1. Credo ci sia gente più preparata di me sull'argomento, Alpe é più complessa di Bianconi...e poi nessuno me lo ha proposto. Scrivere il libro Bianconi é stato stressante non poco, ho dovuto recuperare io le liberatorie per le immagini da parte da tutti gli autori e non é stato facile. Ad esempio con la vedova Colantuoni dovevo comunicare tramite lettera cartacea, ho dovuto recuperare i dati degli eredi di Carpi, Del Principe, ecc...infatti non sono riuscito a mettere disegni di Sbattella perché non ho trovato nessuno con cui interfacciarmi. Mi hanno aiutato tanto Motta, Dossi e Sangalli per recuperare gli indirizzi. Un libro senza immagini potrei anche farlo ma sarebbe poco appetibile. Sai cosa mi piacerebbe scrivere? Un libro sugli anni novanta del fumetto. Un periodo vivissimo...e quello secondo me funzionerebbe anche come saggio romanzato.

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    2. Già all'epoca dell'uscita del libro te ne avevo sollecitato uno Alpe ma mi dicesti che sarebbe stato troppo complicato, adesso sai cosa fare quando sarai in pensione.
      Incredibile la serietà delle case editrici piccole: spesso si va di "(C) degli aventi diritto" e via, con la postilla di regolare ogni eventuale pendenza con chi dimostra di averne titolo.
      Gli anni '90 un periodo vivissimo per il fumetto?!?! Ma se fu l'inizio della fine...c'erano un sacco di bonellidi, questo sì, ma non durarono a lungo.

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    3. Io ricordo gli anni novanta come il periodo dove ho speso più soldi in assoluto in fumetti. Parlo dei primi anni novanta quando la botta degli anni ottanta aveva portato in edicola di tutto. Una marea di super eroi, fumetterie ovunque, un mercato in lingua originale forte, i manga in forte ascesa. Le edicole scoppiavano di roba vecchia e nuova. Si era l'inizio del declino ma un declino segnato da un'esplosione di carta

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    4. Forse c'entra anche la questione anagrafica: immagino che nei primi anni '90 tu avessi una certa disponibilità economica in più rispetto a quando eri un ragazzino, e i tuoi gusti erano già formati. Anche io ricordo il florilegio di pubblicazioni, alcune decisamente improvvisate, però non avendo vissuto gli anni '70 e gli '80 troppo "consapevolmente" non posso fare confronti. Però per me gli anni '90 furono quelli in cui chiusero Corto Maltese, Il Grifo, L'Eternauta, Comic Art (va beh, questi ultimi sopravvissero un po' di più) e in cui appunto manga e supereroi presero il sopravvento.

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    5. E la marea di autoproduzioni? Nei 90s non avevo più soldi facevo la fame. Andavo (con poco profitto) all'università a Palermo, i miei mi davano 50000 lire a settimana, appena scendevo dal bus andavo da Altroquando (fumetteria storica) e ne spendevo 45000 in volumi. Poi vivevo di pane e fagioli in scatola.

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    6. Vero, c'erano anche un bel po' di autoproduzioni! Però anche negli anni '80 c'erano Trumoon, Nuvola Bianca, ecc. Forse la diffusione dei computer rendeva più facile realizzare materialmente i fumetti senza dover per forza passare da una tipografia o trovare uno che ti facesse la grafica, ecc.

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    7. Lù ma tu non sei in nessuno "social network"? Se no qualche volta mandami na mail con il cellulare così almeno ci wattzzappiamo. Praticamente ci conosciamo da 15 anni ma restiamo delle AI.

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    8. eh eh se vedessi il mio cellulare... che è veramente un cellulare e non uno smartphone... altro che Whatsapp! Piuttosto, non c'è speranza di vederti a Lucca? Anche con J_D_LaRue si diceva che sarebbe bello vedersi là. Anche perché ormai a Lucca chi ci va più per i fumetti?

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    9. Se dovessi andarci ti invierò un piccione viaggiatore 😁

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    10. Nel gruppetto lucchese che si è venuto a creare con gli anni la tua presenza sarebbe molto gradita.

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    11. Quest'anno non sono andato nemmeno al Comicon di Bergamo. Ormai in queste manifestazioni non vendono nulla che mi interessi o che non possa recuperare on line o in fumetteria. Sono un cercatore non sono mai stato un collezionista. Non ho buchi e liste.

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    12. Nella Piazzetta dell'Arte (mi pare si chiami così) si trovano parecchie cose interessanti anche a prezzi ragionevoli. Di tutti i tipi. Negli stand delle fumetterie, invece, è un altro discorso...

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    13. Lucca costa parecchio tra viaggio ed albergo, da amante dei fumetti preferisco spendere i soldi in carta. St'anno Comicon 5 € parcheggio + 15 € biglietto d'ingresso. So pazzi, 20 € in un mercatino ci compro 20 Bianconi o Alpe o 40 Bonelli/Topolino. 20€ ci compro 4 Gunpla su AliExpress.

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    14. Il libro sull'Alpe lo sta preparando da un po' Becattini per Mencaroni
      https://www.mencaronieditore.com/in-preparazione/

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