23/04/24

I pensieri di...Paperone di Guido Martina e Giovan Battista Carpi (Mondadori 1973) *****

La gioventù di Paperone fu accennata da Barks, l'oro del Klondike, Doretta Doremì e Cuordipietra Famedoro  sono tutto quello che ci ha lasciato il buon Carl sul giovane Mcduck.
Don Rosa con la sua epica saga scrisse e disegnò uno dei migliori fumetti della storia, trasformando il papero in eroe, la cristallina rappresentazione del sogno americano, l'impossibile capitalista pregno di valori, l'uomo che si è fatto da solo.


I due autori sono tra i miei preferiti in assoluto e le loro opere sono tra quelle che mai e poi mai lasceranno il loro posto nella mia libreria.
Barks e Rosa sono stati apprezzati anche da chi, in casa mia, non si interessa assolutamente ai fumetti ma sa riconoscere una cosa ben scritta.

Per assurdo l'infanzia del De Paperoni fu riassunta per la prima volta da noi italiani in questo divertente  romanzo (questo è) mai  ristampato e che probabilmente non rivedrà più gli scaffali delle librerie.
Parliamo di roba scritta da Guido Martina, quello che rese Zio Paperone in grado di competere in malvagità con il Dottor Destino e Darth Vader.

C'è di tutto, latte rubato ai compagni di scuola, truffe ai cercatori d'oro, contrabbando, viaggi senza biglietto, falsi invalidi, circonvenzione di incapace, sfruttamento dei vecchi, carcere, collusione e tutti gli altri reati che vi vengano in mente escluso l'omicidio.

Il Paperone di Martina è anche pazzo, in gioventù riceveva consigli da un barbuto anziano immaginario.

Il papero di Martina e  amorale, macchiavellico e spietato, i suoi aforismi non potrebbero assolutamente essere pubblicati sul nuovo Topolino edito da Disney, probabilmente traumatizzerebbero chi ha iniziato a leggerne le storie alla fine degli anni novanta.

Eppure è strano, mi capita con tutto il fumetto comico, io da ragazzino quando passavo a leggere ristampe o beccavo qualche vecchio albo ridevo di gusto, trovavo le vecchie storie Disney, Bianconi, Alpe infinitamente più divertenti di quelle che trovavo in edicola, inoltre disegnate meglio, con piu cura. 

Per questo amo i vecchi fumetti, era come passare dal pane a fette in busta ad una croccante pagnotta appena uscita dal forno calda, dorata e croccante. Quelle storie erano sincere, non volevano insegnarmi nulla,  volevamo divertirmi e ci riuscivano

Io odiavo le Giovani Marmotte, gli allegati ecologisti e gli inserti moralizzanti, saltavo a piè pari le pagine senza fumetto del Giornalino San Paolo, del Corriere dei Piccoli e dello stesso Topolino.
Bastavano scuole e genitori per le ramanzine.

Vabbè ho divagato troppo, le illustrazioni del magico Carpi sono gioia per gli occhi, c'è poco da aggiungere.
La storia de "I pensieri di...Paperone" sarebbe bellissima tradotta in vero fumetto, l'avida zia Jenny, una Nonna Papera urbana ed infame che è un dolce concentrato di tutti i pregiudizi nei confronti dei Rom meriterebbe una nuova vita e essere consegnata ai posteri. 

Il latte è buono ma molti ragazzini come me sono cresciuti anche con qualche bel bicchiere di vino.
Non ho idea se l'ultima frase riesca a racchiudere quel che volevo comunicare.



15 commenti:

  1. Una perla di cui ignoravo l'esistenza, e d'altronde spieghi bene i motivi di una sua probabile damnatio memoriae. Allo "Zio Paperone in grado di competere in malvagità con il Dottor Destino e Darth Vader." mi hai steso. :D
    Tremo al pensiero di cosa volesse organizzare con quel cartello in cui si intuisce che scriverà "povero cieco".
    A me le Giovani Marmotte non dispiacevano e non ricordo intenti educativi o moralizzatori nelle loro storie, mi sembra anzi che fossero piuttosto avventurose.

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    1. Falsi invalidi, come scrivevo sopra. Le uniche marmotte che apprezzavo erano quelle di Barks , ho sempre preferito i nipotini in versione discoli

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    2. Se le ho lette, non ricordo per niente le Giovani Marmotte di Barks. Non dubito che le storie fossero di qualità, visto l'autore!

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    3. Giovani Marmotte, ovvero "Junior Woodchucks"...
      Se non ricordo male, in "Introduzione a Paperino", si dice che a Barks venne chiesto se le Giovani Marmotte non fossero, per caso, una parodia dei Boy Scouts, e lui rispose "Oh no! ... I never heard of the Boy Scouts !!..." figuriamoci...
      Chissà che ne avrebbe pensato Barks di un personaggio come Nonna Jenny... "Jenny delle traversate"... (sì, ho ricominciato a leggere il libretto rosso). Ci sono speranze che Don Rosa la riconosca nel suo canone?
      Non ci può essere niente di più italiano di un aforisma come : "L'evasione fiscale è figlia del desiderio di libertà e madre di eccelse imprese" (P. 26)... Come era avanti Martina... Oscar Wilde, fottiti... Nel '73 Silvio non era ancora Cavaliere, ma cazzo, era già tutto scritto... sarà mica stato ghost writer della Mondadori? (sarebbe un bell'aneddoto mitico... nel 73 scrive come ghost writer, e poi si pappa l'azienda ... quasi quasi lo vendo a Tajani)...

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    4. Leggendo il libro rosso non puoi fare a meno di pensare al Berlusca, la differenza principale è che Paperone rispetto a Silvio non è mai andato dietro al portapiume di nessuna. Brigitta come aspirante Olgettina non riesco ad immaginarla 😁

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    5. Questo mi sembra un punto fondamentale... Paperone non è un verme come Silvio, per Paperone, non è mai questione di portapiume, ma è sempre qualcosa di più profondo... a lui non servono olgettine, lui (nel bene e nel male) ha Doretta e Amelia ... grazie a Barks, che ha fatto di Uncle Scrooge un Orson Welles da Quarto Potere e non un sudicio vecchio bavoso da ReteQuattro...
      A bientot.

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  2. Condivido i tuoi pensieri. Ai vari pensieri del Paperone di Martina aggiungo, se non fosse presente nel libro, che i poveri d'inverno devono stare al freddo perché sennò non sarebbero poveri (non ricordo le parole esatte).
    Concetti/battute oggi improponibili perché bisogna salvare la facciata perbenista, mentre gli stessi giovani lettori si diseducano tra sparatorie sulla Playstation e bullismo su TikTok...

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    1. Infatti, viviamo nell'era più ipocrita della storia dell'umanità

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    2. Proprio ieri, giornata mondiale della Terra, inventata dagli USA che sono tra le nazioni più inquinanti del pianeta.

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  3. citerei anche il passaggio su "Aloysius Penn" vecchio tipografo in disgrazia che per tutta la vita non ha fatto altro che inserire le virgole nei testi che doveva pubblicare... "velato" riferimento al nemico naturale di Martina, quella Elisa Penna che ha iniziato la deriva censoria sul topo: i manici degli ombrelli sbianchettati perché potevano ricordare prepuzi, vegetariana convinta che tagliava tutti i piatti a base di animali ecc ecc...

    Si è potuto permettere questo passaggio perché è stato pubblicato da un'altra parte, dove la Penna non aveva giurisdizione (i libri illustrati)

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  4. Oggi mi sono commosso vedendo questo post (sì, posso lavorare anche ascoltando la radio e guardando i blog). Purtroppo quando sono in biblioteca non posso commentare, ma cavolo, questo è stato un colpo basso, che mi ha riportato ai miei 6 anni...
    Ora, non tiro nemmeno fuori il libro ("questo aureo libretto"...) e tento di ricordare a memoria la chiusa: "Io mi auguro, ragazzi, che leggendo questo libretto abbiate appreso quello che l'uomo onesto NON deve mai fare"...
    Sull'ondata del ricordo mi sovviene che contemporaneamente all'uscita dei "Pensieri", nel Topolino ci fu una storia di Paperone e Paperino che citava la pubblicazione del libro (ovviamente pubblicato da Paperone).
    Forse era una storia collegata alla mitica "Operazione Quack" (ho ancora un paio di francobolli), ma non potrei giurarci, data la mia memoria, diciamo così, labile.
    Magari Andrea87 potrebbe confermare o smentire questo ricordo, sarebbe un esempio di pubblicità non dico occulta, ma almeno "interna" all'universo Disney italico.
    P.S.: Bella la spiegazione su "Aloysius Penn"... non ci avevo mai pensato.

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    1. Ti copio quello che ho trovato sul Papersera di FB:
      "Il volumetto tutto rosso (che parodizza "I Pensieri di Mao", del 1967), con disegni di G.B. Carpi, venne lanciato addirittura da Zio Paperone stesso alla fine della cosiddetta saga del Totem decapitato, su Topolino n°916. Un'astuta mossa pubblicitaria!"

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    2. Ah, sì... In effetti, questo è il nostro "Libretto Rosso"...

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  5. Ma non avevano fatto la stessa cosa anche per l'uscita del Manuale delle Giovani Marmotte, ma con tanto di un'intera storia in due puntate dove a ogni pie' sospinto Qui, Quo e Qua lo tiravano fuori per aiutare Paperone a superare l'ennesima sfida contro Rockerduck (a memoria, avevano vinto a pari merito una lotteria - piove sul bagnato - ma solo chi superava una serie di prove in giro per il Mondo si beccava l'intero premio)?

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