23/07/18

Fan Fiction: Il robot congelante by Andrea Micky




Il robot congelante
by Andrea Micky

Seduto nel suo soggiorno, Satana stava seguendo un notiziario televisivo, che parlava delle vacanze estive.
“La bella stagione e il gran caldo hanno favorito la villeggiatura al mare, che quest’anno ha attirato molta più gente del solito” spiegò lo speaker, mentre un’enorme folla di bagnati alla sue spalle veniva inquadrata dalle telecamere.
“Devo assolutamente rovinare le vacanze a tutta quella gente” disse il re dell’inferno.
E a furia di pensare, l’idea per realizzare tale scopo arrivò in fretta.

Con passo spedito, Satana si diresse al laboratorio infernale, dove trovò 3 scienziati intenti a realizzare un progetto.
“Sospendete tutto. Dovete creare qualcosa in grado di abbassare drasticamente le temperature estive” ordinò perentoriamente il re dell’inferno.
“Stavamo proprio lavorando a questo” disse uno degli scienziati.
“E abbiamo avuto un’idea che sicuramente le piacerà, sire” aggiunse il secondo, sorridendo.
“Perfetto” si compiacque Satana.
“Ma per realizzarla, dobbiamo prima procurarci una certa cosa” avvertì il terzo scienziato.

Il sabato successivo, Geppo si apprestò fare colazione, mentre seguiva il telegiornale del mattino.
“Questa notte, un’autocisterna che trasportava azoto liquido é stata rubata da ignoti. La polizia sta indagando per scoprire le ragioni di questo inconsueto furto” disse lo speaker.
“Certo che di questi tempi si ruba proprio di tutto” sbottò Geppo, mentre apriva il frigorifero, trovandolo vuoto.
“Dovrei fare la spesa, ma se voglio permettermi di andare in vacanza mi serve un metodo alternativo per procurarmi da mangiare” rifletté il diavolo buono.
E notando la sua canna da pesca giacere in un angolo, Geppo pensò di pescare qualche pesce nell’Acheronte.

Con la canna in spalla, Geppo si stava dirigendo verso la sua zona di pesca preferita, quando un camion quasi lo investì.
“Guarda dove vai, babbeo” gli gridò il diavolo Belzebù, che era alla guida del veicolo.
Geppo stava per scusarsi col collega, quando si accorse che il veicolo di quest’ultimo era l’autocisterna scomparsa.
“Qualcosa bolle in pentola” pensò il diavolo buono, deciso ad indagare sulla questione.

Eseguendo un lancio magistrale con la sua canna da pesca, Geppo si aggrappò al retro dell’autocisterna, che venne condotta in una delle gallerie infernali più profonde, dove Satana, i 3 scienziati infernali e una decina di diavoli erano in attesa.
“Tutto bene?” chiese il re dell’inferno.
“Tutto é filato liscio, maestà” rispose Belzebù, mentre gli altri diavoli collegavano i tubi dell’autocisterna ad un grosso aereo.
Stando ben attento a non farsi scoprire, Geppo si nascose dietro una roccia, abbastanza grossa da celare lui e la sua canna da pesca; e dopo aver dato  una sbirciatina all’aereo, il diavolo buono realizzò che si trattava in realtà di un grosso uccello meccanico. 
“Non appena i serbatoi dell’azoto saranno pieni, il nostro robot potrà decollare” disse il primo scienziato.
“E lei, maestà, potrà pilotarlo a distanza con questa console di comando” aggiunse il secondo.
“Così, i villeggianti della zona costiera avranno una brutta sorpresa” ghignò il re dell’inferno.
“Satana ne sta combinando una delle sue” pensò preoccupato Geppo.

“I serbatoi sono completamente pieni” annunciò il terzo scienziato, una volta scollegati i tubi di rifornimento.
“Benissimo. Allora, metto in moto” disse Satana, prima di premere il pulsante d’avvio.
Immediatamente, l’uccello meccanico si accese e volò a tutta velocità fuori dalla grotta infernale.
“Grazie ai suoi motori, il robot giungerà a destinazione in pochi minuti” assicurò il secondo scienziato.
“Perfetto” replicò Satana, senza distogliere lo sguardo dagli schermi della console.

I villeggianti si stavano godendo la bella stagione, quando l’uccello robot comparve in cielo.
E prima che qualcuno potesse fare qualcosa, il robot aprì il becco, sparando un getto d’aria fredda, che congelò tutti i presenti.

“Grazie al nostro robot, tutti i villeggianti sono stati congelati” esultò il primo scienziato.
“Spaventoso” pensò Geppo, trattenendo un gemito.
“Allora, passiamo alla seconda fase del piano” stabilì Satana.
“La seconda fase?” domandò Belzebù.
“Sì, che é anche il motivo per cui tu e gli altri siete qui -spiegò Satana- Adesso che la popolazione é congelata, andrete a fare razzia nei vari alberghi”.
“Ma non resisteremmo alle basse temperature causate dal nostro robot” notò uno dei diavoli.
“Di questo non dovete preoccuparvi, perché abbiamo preparato delle tute speciali che vi proteggeranno dal freddo” replicò uno degli scienziati, mentre i suoi colleghi spingevano uno stendino con sopra una dozzina di tute nere con cappuccio, guanti e stivali pesanti.
Rassicurati da quelle parole, i diavoli indossarono subito le tute e si diressero in volo verso la zona balneare; ma nella foga del momento, nessuno si accorse che Geppo si era preso una delle tute avanzate, per poi aggregarsi al gruppo di saccheggiatori.

Quando i diavoli giunsero a destinazione, videro che una squadriglia di aeroplani si stava scagliando contro l’uccello meccanico.
“I mortali vogliono distruggere il nostro robot” disse uno dei diavoli.
“Non preoccuparti di loro” lo tranquillizzò Belzebù.
Infatti, grazie al getto d’aria emesso dal becco, l’uccello robot congelò i velivoli nemici, che precipitarono in mare.
“Quei seccatori sono sistemati” ghignò uno dei diavoli.
“Allora, adesso occupiamoci del saccheggio” disse Belzebù, planando verso un albergo poco distante.
Tutti gli altri diavoli lo seguirono, con la sola eccezione di Geppo, che si diresse verso il robot.

“Maestà, il radar segnala una seconda squadriglia in avvicinamento” avvertì uno dei diavoli scienziati.
“La sistemo subito” rispose Satana.
Ma dopo aver armeggiato coi comandi, il re dell’inferno si mise a dare dei gran pugni alla console.
“Che succede? Perché i comandi non rispondono più?” domandò inviperito Satana.

Stando ben attento a non farsi vedere dal robot, Geppo gli atterrò sulla fronte.
Dopodiché, usando i suoi poteri infernali, il diavolo buono ne bucò il rivestimento esterno, esponendo i circuiti principali.
“Così, dovrei metterlo fuori gioco” disse Geppo, strappando alcuni cavi.
Subito dopo, dai circuiti danneggiati cominciarono a sprizzare numerose scintille, mentre i movimenti del robot infernale si facevano incerti e sussultanti.
Capendo di aver raggiunto il suo scopo, il diavolo buono volò via in tutta fretta, anche perché aveva notato dei nuovi aerei da combattimento avvicinarsi a gran velocità.

“Sembra che il bersaglio abbia qualche problema” notò uno dei piloti, studiando gli strani movimenti del robot nemico.
“Approfittiamone, allora” replicò il capo squadriglia, mentre si lanciava all’attacco. 
Seguendo l’esempio del loro capo, gli altri aerei aprirono il fuoco sull’uccello robot, danneggiandolo in più punti.
La gravità dei danni fu tale da azionare il protocollo d’emergenza, che causava il rientro automatico del robot alla base e perciò, l’uccellò meccanico abbandonò la lotta e sfrecciò a tutta velocità verso l’inferno.
Ma la sua fuga causò un massiccio spostamento d’aria calda, che investì in pieno i villeggianti congelati, liberandoli dalle loro prigioni di ghiaccio.

“Che sta succedendo là fuori?” domandò uno dei diavoli saccheggiatori, mentre chiudeva un sacco pieno di soldi e gioielli rubati.
“Non lo so, ma sarà meglio svignarcela” gli rispose Belzebù, mentre si caricava in spalla il suo sacco di refurtiva.
Senza perdere tempo, il gruppo di diavoli uscì di corsa dall’albergo...imbattendosi così nei villeggianti appena scongelati.
“Hey, quei tipi hanno appena svaligiato un albergo” disse un uomo piuttosto grosso.
“Non possiamo permetterlo” intervenne una donna che gli stava accanto.
E agendo in perfetta sintonia, i villeggianti si avventarono sui diavoli, riempiendoli di botte.

Nel frattempo, l’uccello robot stava per rientrare all’inferno.
“L’uccello robot atterrerà fra pochi minuti” avvertì uno degli scienziati infernali.
“Però, la sua traiettoria non mi sembra molto precisa” notò un suo collega.
Infatti, a pochi secondi dall’atterraggio, il robot mancò la galleria e si schiantò contro una parete rocciosa, generando una titanica esplosione che distrusse mezzo inferno.

Pesti e doloranti, i diavoli saccheggiatori rientrarono all’inferno, trovandolo mezzo distrutto.
“Cos’é successo?” domandò Belzebù.
“Il nostro robot ha sbagliato l’atterraggio ed é esploso” rispose uno degli scienziati.
“Un grande piano andato in fumo. Grrr!” ruggì Satana, mentre dava un calcio ad una canna da pesca, che era rotolata ai suoi piedi da dietro una roccia.
“E quella cosa ci fa qui?” domandò uno degli scienziati.
“Appartiene a Geppo: lo so perché mentre venivo qui, l’ho quasi investito con l’autocisterna rubata” spiegò Belzebù.
Facendo un rapido ragionamento, Satana capì cos’era successo e cacciò fuori dalla gola un assordante urlo di rabbia, che echeggiò per tutto l’inferno.

Ancora felice per la buona azione compiuta, Geppo stava per rientrare all’inferno, quando l’urlo di Satana risuonò nell’aria.
“Geppooo! Se ti prendo, ti polverizzo” tuonò la voce del sovrano infuriato.
“Credo mi convenga andare in ferie già da adesso” disse il diavolo buono, mentre invertiva la sua direzione di marcia.

FINE

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