Il robot
congelante
by Andrea Micky
Seduto nel suo soggiorno, Satana
stava seguendo un notiziario televisivo, che parlava delle vacanze estive.
“La bella stagione
e il gran caldo hanno favorito la villeggiatura al mare, che quest’anno ha
attirato molta più gente del solito” spiegò lo speaker, mentre un’enorme folla
di bagnati alla sue spalle veniva inquadrata dalle telecamere.
“Devo
assolutamente rovinare le vacanze a tutta quella gente” disse il re
dell’inferno.
E a furia di
pensare, l’idea per realizzare tale scopo arrivò in fretta.
Con passo spedito,
Satana si diresse al laboratorio infernale, dove trovò 3 scienziati intenti a
realizzare un progetto.
“Sospendete tutto.
Dovete creare qualcosa in grado di abbassare drasticamente le temperature
estive” ordinò perentoriamente il re dell’inferno.
“Stavamo proprio
lavorando a questo” disse uno degli scienziati.
“E abbiamo avuto
un’idea che sicuramente le piacerà, sire” aggiunse il secondo, sorridendo.
“Perfetto” si
compiacque Satana.
“Ma per
realizzarla, dobbiamo prima procurarci una certa cosa” avvertì il terzo
scienziato.
Il sabato
successivo, Geppo si apprestò fare colazione, mentre seguiva il telegiornale
del mattino.
“Questa notte,
un’autocisterna che trasportava azoto liquido é stata rubata da ignoti. La
polizia sta indagando per scoprire le ragioni di questo inconsueto furto” disse
lo speaker.
“Certo che di
questi tempi si ruba proprio di tutto” sbottò Geppo, mentre apriva il
frigorifero, trovandolo vuoto.
“Dovrei fare la
spesa, ma se voglio permettermi di andare in vacanza mi serve un metodo
alternativo per procurarmi da mangiare” rifletté il diavolo buono.
E notando la sua
canna da pesca giacere in un angolo, Geppo pensò di pescare qualche pesce
nell’Acheronte.
Con la canna in
spalla, Geppo si stava dirigendo verso la sua zona di pesca preferita, quando
un camion quasi lo investì.
“Guarda dove vai,
babbeo” gli gridò il diavolo Belzebù, che era alla guida del veicolo.
Geppo stava per
scusarsi col collega, quando si accorse che il veicolo di quest’ultimo era
l’autocisterna scomparsa.
“Qualcosa bolle in
pentola” pensò il diavolo buono, deciso ad indagare sulla questione.
Eseguendo un
lancio magistrale con la sua canna da pesca, Geppo si aggrappò al retro
dell’autocisterna, che venne condotta in una delle gallerie infernali più
profonde, dove Satana, i 3 scienziati infernali e una decina di diavoli erano
in attesa.
“Tutto bene?”
chiese il re dell’inferno.
“Tutto é filato
liscio, maestà” rispose Belzebù, mentre gli altri diavoli collegavano i tubi
dell’autocisterna ad un grosso aereo.
Stando ben attento
a non farsi scoprire, Geppo si nascose dietro una roccia, abbastanza grossa da
celare lui e la sua canna da pesca; e dopo aver dato una sbirciatina all’aereo, il diavolo buono
realizzò che si trattava in realtà di un grosso uccello meccanico.
“Non appena i
serbatoi dell’azoto saranno pieni, il nostro robot potrà decollare” disse il
primo scienziato.
“E lei, maestà,
potrà pilotarlo a distanza con questa console di comando” aggiunse il secondo.
“Così, i
villeggianti della zona costiera avranno una brutta sorpresa” ghignò il re
dell’inferno.
“Satana ne sta
combinando una delle sue” pensò preoccupato Geppo.
“I serbatoi sono
completamente pieni” annunciò il terzo scienziato, una volta scollegati i tubi
di rifornimento.
“Benissimo.
Allora, metto in moto” disse Satana, prima di premere il pulsante d’avvio.
Immediatamente,
l’uccello meccanico si accese e volò a tutta velocità fuori dalla grotta
infernale.
“Grazie ai suoi
motori, il robot giungerà a destinazione in pochi minuti” assicurò il secondo
scienziato.
“Perfetto” replicò
Satana, senza distogliere lo sguardo dagli schermi della console.
I villeggianti si
stavano godendo la bella stagione, quando l’uccello robot comparve in cielo.
E prima che qualcuno
potesse fare qualcosa, il robot aprì il becco, sparando un getto d’aria fredda,
che congelò tutti i presenti.
“Grazie al nostro
robot, tutti i villeggianti sono stati congelati” esultò il primo scienziato.
“Spaventoso” pensò
Geppo, trattenendo un gemito.
“Allora, passiamo
alla seconda fase del piano” stabilì Satana.
“La seconda fase?”
domandò Belzebù.
“Sì, che é anche
il motivo per cui tu e gli altri siete qui -spiegò Satana- Adesso che la
popolazione é congelata, andrete a fare razzia nei vari alberghi”.
“Ma non
resisteremmo alle basse temperature causate dal nostro robot” notò uno dei
diavoli.
“Di questo non
dovete preoccuparvi, perché abbiamo preparato delle tute speciali che vi
proteggeranno dal freddo” replicò uno degli scienziati, mentre i suoi colleghi
spingevano uno stendino con sopra una dozzina di tute nere con cappuccio,
guanti e stivali pesanti.
Rassicurati da
quelle parole, i diavoli indossarono subito le tute e si diressero in volo
verso la zona balneare; ma nella foga del momento, nessuno si accorse che Geppo
si era preso una delle tute avanzate, per poi aggregarsi al gruppo di
saccheggiatori.
Quando i diavoli
giunsero a destinazione, videro che una squadriglia di aeroplani si stava
scagliando contro l’uccello meccanico.
“I mortali
vogliono distruggere il nostro robot” disse uno dei diavoli.
“Non preoccuparti
di loro” lo tranquillizzò Belzebù.
Infatti, grazie al
getto d’aria emesso dal becco, l’uccello robot congelò i velivoli nemici, che
precipitarono in mare.
“Quei seccatori sono
sistemati” ghignò uno dei diavoli.
“Allora, adesso
occupiamoci del saccheggio” disse Belzebù, planando verso un albergo poco
distante.
Tutti gli altri
diavoli lo seguirono, con la sola eccezione di Geppo, che si diresse verso il
robot.
“Maestà, il radar
segnala una seconda squadriglia in avvicinamento” avvertì uno dei diavoli
scienziati.
“La sistemo
subito” rispose Satana.
Ma dopo aver
armeggiato coi comandi, il re dell’inferno si mise a dare dei gran pugni alla
console.
“Che succede?
Perché i comandi non rispondono più?” domandò inviperito Satana.
Stando ben attento
a non farsi vedere dal robot, Geppo gli atterrò sulla fronte.
Dopodiché, usando
i suoi poteri infernali, il diavolo buono ne bucò il rivestimento esterno,
esponendo i circuiti principali.
“Così, dovrei
metterlo fuori gioco” disse Geppo, strappando alcuni cavi.
Subito dopo, dai
circuiti danneggiati cominciarono a sprizzare numerose scintille, mentre i
movimenti del robot infernale si facevano incerti e sussultanti.
Capendo di aver raggiunto
il suo scopo, il diavolo buono volò via in tutta fretta, anche perché aveva
notato dei nuovi aerei da combattimento avvicinarsi a gran velocità.
“Sembra che il
bersaglio abbia qualche problema” notò uno dei piloti, studiando gli strani
movimenti del robot nemico.
“Approfittiamone,
allora” replicò il capo squadriglia, mentre si lanciava all’attacco.
Seguendo l’esempio
del loro capo, gli altri aerei aprirono il fuoco sull’uccello robot,
danneggiandolo in più punti.
La gravità dei
danni fu tale da azionare il protocollo d’emergenza, che causava il rientro
automatico del robot alla base e perciò, l’uccellò meccanico abbandonò la lotta
e sfrecciò a tutta velocità verso l’inferno.
Ma la sua fuga
causò un massiccio spostamento d’aria calda, che investì in pieno i
villeggianti congelati, liberandoli dalle loro prigioni di ghiaccio.
“Che sta
succedendo là fuori?” domandò uno dei diavoli saccheggiatori, mentre chiudeva
un sacco pieno di soldi e gioielli rubati.
“Non lo so, ma
sarà meglio svignarcela” gli rispose Belzebù, mentre si caricava in spalla il
suo sacco di refurtiva.
Senza perdere
tempo, il gruppo di diavoli uscì di corsa dall’albergo...imbattendosi così nei
villeggianti appena scongelati.
“Hey, quei tipi
hanno appena svaligiato un albergo” disse un uomo piuttosto grosso.
“Non possiamo
permetterlo” intervenne una donna che gli stava accanto.
E agendo in
perfetta sintonia, i villeggianti si avventarono sui diavoli, riempiendoli di
botte.
Nel frattempo,
l’uccello robot stava per rientrare all’inferno.
“L’uccello robot
atterrerà fra pochi minuti” avvertì uno degli scienziati infernali.
“Però, la sua
traiettoria non mi sembra molto precisa” notò un suo collega.
Infatti, a pochi
secondi dall’atterraggio, il robot mancò la galleria e si schiantò contro una
parete rocciosa, generando una titanica esplosione che distrusse mezzo inferno.
Pesti e doloranti,
i diavoli saccheggiatori rientrarono all’inferno, trovandolo mezzo distrutto.
“Cos’é successo?”
domandò Belzebù.
“Il nostro robot
ha sbagliato l’atterraggio ed é esploso” rispose uno degli scienziati.
“Un grande piano
andato in fumo. Grrr!” ruggì Satana, mentre dava un calcio ad una canna da
pesca, che era rotolata ai suoi piedi da dietro una roccia.
“E quella cosa ci
fa qui?” domandò uno degli scienziati.
“Appartiene a
Geppo: lo so perché mentre venivo qui, l’ho quasi investito con l’autocisterna
rubata” spiegò Belzebù.
Facendo un rapido
ragionamento, Satana capì cos’era successo e cacciò fuori dalla gola un
assordante urlo di rabbia, che echeggiò per tutto l’inferno.
Ancora felice per
la buona azione compiuta, Geppo stava per rientrare all’inferno, quando l’urlo
di Satana risuonò nell’aria.
“Geppooo! Se ti
prendo, ti polverizzo” tuonò la voce del sovrano infuriato.
“Credo mi convenga
andare in ferie già da adesso” disse il diavolo buono, mentre invertiva la sua
direzione di marcia.
FINE
Nessun commento:
Posta un commento