23/07/19

Non abbiamo i diritti di Bugs Bunny? No problemo! Tiriamo fuori dal cilindro Rodicchio.


Alla sinistra un bell'Elmer Fudd con i capelli biondi, basta poco che ci vò?

Bei tempi gli anni cinquanta, quando il resto del mondo era lontano e i diritti sui personaggi erano alla "cinese". Tanto la Warner Bros non si sarebbe mai accorta di questa opera clonatoria così rispettosa dell'originale. Vabbè che El senor Bugs, come direbbe Speedy Gonzales, in Italia veniva chiamato anche Lollo Rompicollo dalla Mondadori, tanto per mandare in confusione anche il più sfegatato dei fan.  







Come adesso c'è chi fa ancora confusione tra Marvel e DC ai tempi era normale che nella posta degli albi Cenisio dedicati ai Looney Toons c'era qualche giovane lettore che cercava informazioni su personaggi MGM, Disney o Hanna e Barbera come se facessero parte tutti di una grande famiglia furry.

Tornando a Rodicchio, sinceramente non me la sento di spendere 50€ per la serie di soli due numeri uscita negli anni cinquanta però mi basta vedere le belle copertine di  Lamberto Lombardi per capire  che in questa serie della casa editrice Organizzazione R.P. Roma, nome degno della Spectre di James Bond, nessuno si sia spremuto le meningi più del dovuto. 

C'è pure Porky pig con il cappello di Popeye

Mo ci facciamo tante seghe mentali per creare il character innovativo, per trovare   l'idea...I cinesi copiano allegramente tutto, Docce e Banana, Giorgio Armadi  e le sneakers Mike dovrebbero insegnarci qualcosa. Per diventare la più potente economia del globo basta copiare, cambi un colore o una lettera e vendi. Negli anni cinquanta in Italia  eravamo economicamente  più agguerriti  mi sa.

Poi si so stufati e l'hanno chiamato Virgola


 A fine carriera Rodicchio ha deciso di cambiare mestiere
P.S. Retronika è tornato, i commenti possono essere fatti soltanto da chi ha un account Google liberamente senza moderazione, niente anonimi e spam grazie.

14 commenti:

  1. Bentornato, Salvatore, e complimenti per questo divertente post archeo-fumettistico! Ci vuole creatività anche nel copiare, in effetti :D
    A "nome degno della Spectre di James Bond" ero piegato in due.

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    1. Ciao Luca, ho imparato a scrivere sullo smartphone finalmente, poi posto da pc. Il tempo ormai è quello che è tra lavoro e famiglia, ma a Retronika sono troppo affezionato per renderlo un rudere. Guarderò meno culi su Instagram e posterò di più.

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    2. beh, una cosa (culi) non esclude l'altra (Retronika) :D

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  2. Avevo un albo di Bugs Bunny Cenisio in cui Bunny lavorava per la tv come protagonista del telefilm d'azione "Il coniglio rompicollo" (che durante la storia era anche detto "leprotto"). Situazioni a metà tra Mission Impossible e cliffhanger alla Batman con Adam West.
    Poi si scopre che l'autore delle avventure trasposte in telefilm (nel fumetto) erano di un avo di Bunny, l'originale coniglio/leprotto Rompicollo, che il nostro incontra durante una fuga dalla città per fuggire ai fan inferociti dall'ultima avventura col finale non risolto... Chissà l'origine di quella storia, se è correlata con questa pubblicazione Lollo Rompicollo... Dovrei vedere nello scatolone dei fumetti ritrovati (dove sbucò la collezione di Pepito e un Geppo che ho recensito qui), se c'è anche quell'albo di Bunny. Ne avevo pochi, ma ricordo bene le varie copertine.

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    1. Ah, dimenticavo! Bentornato attivo con Retronika!

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    2. Ne ho un sacco di Albi Cenisio Warner e MGM degli anni 50/60/70/80, non li ho mai recensiti perchè anche se i disegni sono fantastici, gli autori americani erano in grado di riportare pari pari la bellezza dei disegni animati sulle tavole dei fumetti, le storie le ho sempre trovate debolucce e proprio per "bambini". La colpa non era loro ma dei personaggi, i Looney Toons e Tom e Jerry sono da gag fisica, tutte quelle nuvolette e chiacchericcio dei fumetti non gli facevano bene. Salvo questi personaggi nel mondo dei fumetti soltanto quando sono in mano agli autori italiani, di solito sempre cattivelli, tipo i licenziati da Bianconi come Tom E Jerry in mano a Motta e Dossi, Felix nella versione di Umberto Manfrin che se ne fotteva una cippa di quello che avevano fatto gli americani o, in ambito Cenisio, Il Silvestro di Guido Scala ed altri.

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  3. Di Lollo sapevo, era ufficiale. Il resto no: ma erano fumetti americani ricolorati o erano made in Italy?
    Gigolò è assurdo, con tanto di coniglia prostituta sotto il lampione :o
    Bentornato, comunque: mancavi, nella blogosfera.

    Moz-

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    1. Ciao Moz, i fumetti erano italiani. Grazie per il bentornato :-)

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    2. La copertina di Gigolò potrebbe aver ispirato al brand Playboy il concetto di "coniglietta". 😁

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    3. Erano abbastanza "avanti", gli italiani, per immaginare Gigolò... :)

      Moz-

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  4. Ben tornato!

    Lollo Rompicollo sembra la triste storia di un imitatore che dal breve successo passa alla più desolante caduta.

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  5. "Lollo" doveva essere un nome abbastanza popolare nelle redazioni ; in un Silvestro Gigante ( il n. 16, quello tutto dedicato a storie di fantasmi e affini ) compare un cugino di Pallino di nome Lollo lo Scavezzacollo.
    P.S: Bentornato anche da parte mia !

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