15/09/20

Nei 2000s il mio sogno era lavorare per Image...


Una cosa bella di quel periodo era il poter vedere che gente come McFarlane, Jim Valentino, Angel Medina, Stephen Platt e il famigerato Rob Liefeld  (non parlo di Jim Lee e Marc Silvestri perchè venivano da un altro pianeta) pur non proponendo arte "fotografica" o "intellettualoide" dettava "legge" nel mondo del fumetto. La loro passione era più forte degli errori anatomici, del sacchettismo e delle sceneggiature a cazzo. Ogni pagina era potenza, un poster, il manifesto di una generazione che spaccava le tavole e le riempiva di pistole, muscoli e culi. Forti come Hulk (anzi Pitt). Erano tempi in cui si pensava, minchia lo posso fare pure io! 

L'autoproduzione americana (anche italiana) proponeva sempre tanta roba e le fumetterie erano piene...ma si c'è spazio per tutti!

Poi le cose cambiano piano piano (neanche tanto).

Adesso pare che se non sei almeno  finito sotto un autobus  per raccontare la tua "storia triste" (non vi bastano le vostre iatture?), se non fai il ruffiano (dio che tristezza), se non sei uno che investe almeno 300 € per una macchina decente (senza tavoletta non vai da nessuna parte)  o Raffaello ( se non usi il digitale il minimo sindacale è Segrelles) un fumetto non lo puoi fare.

Si vabbè, ok boomer blablabla...molto di voi adesso apprezzano il fatto che "PRIMA  il contenuto, prima la narrazione scritta e poi le immagini" però...boh...che mercato  triste  e noioso. 

Niente più Boom Boom e solo Sigh Sigh (gli ahahahah veri sono rimasti un paio e sono in via di estinzione)

12 commenti:

  1. Chissà perché si cercano prima i contenuti nei fumetti più che in certi film trasformati in un carosello di effetti speciali computerizzati.
    Che si utilizzi la tecnologia nel disegnare fumetti non mi spiace (sempre meglio dell'abuso dei retini, almeno a mio gusto), purché sia fatto con discrezione: io voglio vedere la "calligrafia" del disegnatore quando ritrae una faccia o una posa, la sbavatura di nero in un angolo della cornice della vignetta; voglio vedere nella tavola i soldi che ho speso per pagare un disegnatore, non un grafico.

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    1. Oppure deve essere talmente bravo da utilizzare il digitale in maniera tale che non lo sembri.

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  2. Non sono affatto d'accordo, Salvatore! Il mercato di oggi non è per niente triste e noioso. Più che altro perché un mercato ormai non c'è quasi più :D

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  3. Sono d'accordo. Semplificando molto, continuano a chiedersi perché l'unico Bonelli che tiene nelle vendite è Tex. Ma santa pazienza, leggo Tex e trovo carisma, avventura, spacconeria, bianco e nero ben delineati ed ora che c'è la testata con lui giovane in cui scopriamo che scopa pure. Poi passo a Dragonero, Julia, DD e trovo drammi, eroi tormentati che falliscono, sangue e sofferenza... come se non ce ne fosse abbastanza nel mondo reale... ;)

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  4. Due interviste del Toddster - la prima su Star Maga, la seconda su Wiz - ci dicono quanto fosse consapevole di non essere uno storyteller e di non " portare via pubblico alla Fantagraphics ". Le sue tavole riempievano gli occhi dei lettori verdi, ma in un albo piazzava 20 splash pages trafitte da uno zilione di didas. L'unico momento " divertente " è lo afroamericano Al Simmons che via magheggio si trasforma in un wasp. In uno dei miei 38 Spawn & Savage Dragon Star Comics Livorati o Accolti-Gil nota come la miniserie tarantiniana e zeppa di umorismo nero Violator ( di Alan Moore) e quella fantasy ed ironica Angela ( di Neil Gaiman ) sebbene disegnate da Bart Sears e Greg Capullo abbiano venduto meno delle storie di Spawn. Negli Usa la Freak Force di Giffen - forse anche x colpa del legnoso clone di Byrne alle matite - chiuse dopo 18 numeri ( seguiva due mini di Super Patriota sempre di Giffen ). Tante teste, tante sentenze of course, ma non corro a rileggere molte di quelle storie ( mi spiace la mini di Star sia stata pubblicata solo x metà x la chiusura dello Spawn di Star comics ). Larsen sapeva raccontare ed infatti è ancora al timone del suo Savage Dragon. Stormwatch era illeggibile fino a Ellis. Silvestri mi piaceva un frappo inchiostrato da Dan Green su X-men e Wolverine, ma dopo la prima mini di Cyberforce ha cominciato ad inseguire lo spararsi le pose di Jim Lee e persino la interessante Darkness di Ennis è spesso una collezione di primi piani drammatici. In quegli anni , sempre secondo me, erano molto meglio Prime, Sludge, Mantra e Rune di Malibu, le testare Bravura come Starlammers e Breed, Turok e doctor Mirage della Valiant, lo X della Dark Horse e persino il Mike Danger della Tekno. Ancora oggi si studiano Kirby, Ditko, Eisner, Barks e Go Nagai - to name a few - non tanto x il segno quanto perché sapevano come raccontare via medium fumetto.

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    1. " non portare via pubblico alla Fantagraphics ". 😁😁😁😁 Beh era consapevole. Per me il loro pregio era che divertivano e ti "stonavano" con i colori fluo e le pose impossibili come una pillolina di acido e cosa più importante erano puro "entertainment" una cosa che va via via sparendo rendendomi le palle molto tristi. Malibù era a livello narrativo nettamente superiore (graficamente no) e mi sembrava realmente una nuova Marvel. Infatti i Stanleenisti la comprarono e la gettarono nel cesso.

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  5. De gustibus, naturalmente, ma il Norm " Batman" Breyfogle di Prime ( RIP ) a me piace e per Malibu lavoravano anche Terry Dodson , Darick Robertson, Aaron Lopresti e Kyle Hotz. Rune era creatura di Barry Windsor Smith. Davvero un peccato la acquisizione di Malibu da parte della Casa delle Idee. Tutto per mettere le mani sui colori a computer. Anni dopo la Marvel ha acquistato anche le licenze Crossgen, ma ha pubblicato solo pochi numeri del Ruse di Mark Waid. So goes life.

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    1. Che Bellezza Rune, Prime e Mantra. Di Malibù odiavo i supergruppi. Non sapevo che Marvel avesse acquistato anche Crossgen, ricordo però che il personaggio Image di Angela è ormai p abita in periferia di Asgard. Se ci pensi quello super eroistico americano, tra acquisizioni e cross over, si può ormai considerare un universo unico...e pensiamo anche alle recenti incursioni DC di Batman e Flash nel mondo Bonelli.

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  6. Non unico, ma quasi. Sono vasi comunicanti. La DC Comics ha comprato da decenni i personaggi di Fawcett e Charlton per esempio ed assorbito la Wildstorm di Jim Lee. La Marvel ha ripreso Conan e Star Wars - tra poco anche Alien e Predator - dopo 20 anni di Dark Horse. La DC sta rilanciando la Milestone. Etc. Il rischio, naturalmente, è di leggere la stessa storia, con poche varianti, a prescindere dall'editore e dal nome del personaggio, ma si sa che le note sono sette...

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  7. AA me la Image piaceva perché era il sogno di qualunque ragazzino che voleva fare fumetti: mi autopubblico , e facci i miliardi, alla faccia degli editori cattivi che vogliono fregarmi soldi e diritti sulle mie creazioni.
    Ma il punto è che bisogna anche avere idee.
    I personaggi Image erano brutte imitazioni di quelli Marvel e DC, e come tutte le imitazioni, sono state dimenticate.
    Non che oggi le cose siano cambiate: gli autori indipendenti sanno solo creare copie con scarsa fantasia di supereroi già esistenti, o di James Bond , o degli zombi di Romero, o ancora, il trucchetto ormai abusato di usare personaggi di pubblico dominio per farci soldi facili grazie al nome.

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