Vi copio per intero la bella mail inviatami da Florindo Fusco (Lambik):
Caro Salvatore,
ti mando qui un paio di riflessioni sparse, sia perché spero che tu, in qualità di addetto ai lavori, possa darmi qualche delucidazione e/o opinione informata, sia perché forse l'argomento potrebbe interessare gli altri lettori del blog (ammesso che non sia troppo lontano dalla “linea editoriale”).
Come saprai, in Belgio e Olanda viene ancora oggi pubblicato regolarmente (ininterrottamente dal 1947, se non erro) un fumetto molto popolare, che è stato anche esportato un po' (ma molto meno di quanto ci si aspetterebbe) in giro per il mondo, sia in passato che in tempi recenti. Si tratta della testata che in Italia è nota come “Bob e Bobette”.
Visto che il fumetto continua a “tirare” nelle terre d'origine, e visto che sembrerebbe aleggiare un certo rinnovato interesse internazionale per i diritti della serie (sia per i fumetti che per le trasposizioni cinematografiche o altri prodotti derivati), mi chiedevo per quale motivo non venga ripreso anche da un editore italiano.
Com'è noto, l'ultimo esperimento italiano con Bob e Bobette (Istituto Geografico De Agostini) risale alla seconda metà degli anni 1970. Possibile che oggi, anche a fronte degli interessanti e recenti sviluppi internazionali (Giappone, per esempio), non ci sia in Italia un editore/distributore anche solo vagamente interessato a prendere in considerazione l'acquisizione e lo sfruttamento dei diritti? Forse De Agostini ha ancora i diritti in esclusiva e non intende né cederli né utilizzarli? Tu hai una vaga idea di come stiano le cose?
Una qualche organizzazione del settore dovrebbe poter essere in grado di rilanciare la serie in Italia, magari in cartaceo e magari perfino in edicola. È una follia? Tutto sommato stiamo parlando di una serie di albi (per limitarci a quelli) che solo nella testata principale veleggia verso i 340 numeri e che continua ad allungarsi senza denunciare alcun calo qualitativo. Oltretutto un gran numero di albi, sia tra quelli più storicizzati e/o rari che tra quelli più moderni e/o diffusi (nelle loro varie versioni editoriali), tendono diventati ricercati oggetti da collezione. Mi chiedo come sia possibile che tutto questo venga apparentemente ignorato in Italia, anche se immagino vagamente quale potrebbe essere la risposta.
Un particolare apparentemente secondario ma che a me sembra importante: se mai un'operazione del genere venisse avviata, credo che l'ideale sarebbe tradurre i testi direttamente dall'originale neerlandese (*), in modo da evitare le terribili traduzioni di traduzioni; inoltre questo sarebbe l'unico modo poter accedere all'intera produzione. A questo proposito è interessante notare come alcuni ritengano che la relativamente ridotta diffusione di questo fumetto a livello internazionale dipenda, almeno in parte, dalle cattive traduzioni che hanno caratterizzato gli esperimenti editoriali dei passati decenni.
Mi piacerebbe avere le tue considerazioni su tutta la questione.
(*) Per quanto riguarda i testi: il fumetto venne scritto e pubblicato esclusivamente in fiammingo dal 1947 al 1953; nel 1951 cominciò la pubblicazione di una serie parallela in francese (Bob et Bobette, nome usato anche in Francia); tra il 1953 e il 1963 venne pubblicata parallelamente anche la versione neerlandese; dal 1963 la versione fiamminga è stata definitivamente assorbita da quella neerlandese. In effetti, nonostante il ritardo iniziale e una differente cronologia, l'editore belga ha pubblicato quasi tutti gli albi anche in francese, ma il fumetto nasce e rimane un prodotto della cultura fiamminga: per quello che ne so, la versione francese può essere considerata la traduzione di un testo concepito in fiammingo/neerlandese. Inoltre, siccome a partire dal 1963 è stata del tutto abbandonata la versione fiamminga in favore di quella neerlandese (lingua molto simile, ma non identica, parlata nelle provincie del nord, ossia in Olanda), si può dire che la lingua “ufficiale” di questo fumetto sia il neerlandese.
P.S.
Ti mando un paio di tavole in allegato, relative alla storia De groene splinter (la scheggia verde). Si tratta di una opera pubblicata per la prima volta a puntate (una cosiddetta pre-pubblicazione) tra il 1956 e il 1957 in “Kuifje”. L'album vero e proprio venne poi pubblicato nel 1957, nella cosiddetta “serie blu”, dalla tuttora attiva casa editrice belga “Standaard Uitgeverij”.
La copertina (vedi allegato) del numero di “Kuifje” del 4 luglio 1956 (in cui comparve la prima puntata della storia), contenente una scena pensata per annunciare De groene splinter, fu l'ultima disegnata da Vandersteen per quella rivista.
Il titolo fu trasformato in Les Masques Blancs per la pubblicazione in “Tintin” (1956), versione in lingua francese di “Kuifje”.
La storia venne poi ripubblicata dalla stessa “Staandard” nel 1971, nella sua definitiva versione in quadricromia, nell'ambito della cosiddetta “serie rossa”.
Successivamente sono comparse diverse ristampe (tra cui quella che io possiedo) di quest'ultima versione.
Ovviamente ci sarebbe moltissimo da dire sia sulle caratteristiche generali del fumetto, che su questa specifica storia. Mi limito ad accennare alcuni aspetti.
La tipica storia di Suske en Wiske ha uno svolgimento lungo (56 tavole, classicamente in formato di stampa 20x26 cm.), è spesso molto articolata e presenta evidenti influssi di diversi generi letterari o cinematografici, ma sempre nell'ambito di una vena surreale e un tono umoristico. Inoltre sono anche abbastanza frequenti le citazioni di fatti o personaggi, sia storici (anche attraverso il ricorrente espediente del viaggio nel tempo) che contemporanei. La stampa delle tavole interne in quadricromia, adottata a partire dal numero 67 della serie rossa (1967), permise di dare una maggiore profondità grafica e un particolare fascino anche alle riedizioni di storie che, come “De groene splinter”, erano state ideate e pubblicate prima di quella data.
“De groene splinter” è basata sul classico tema della scoperta di un mondo perduto, i cui precedenti risalgono perlomeno al mito di Atlantide. Dal questo specifico punto di vista, credo che le influenze più illustri provengano direttamente da Vingt mille lieues sous les mers (Ventimila leghe sotto i mari) e Le Voyage Au Centre de la Terre (Viaggio al centro della Terra) di Jules Verne, e da The Lost World (Il mondo perduto) di Arthur Conan Doyle. Quest'ultimo trasse a sua volta ispirazione dalla conquista della cima del tepui Roraima, in Venezuala, avvenuta nel 1884.
Al tutto si aggiunge un'avventura nell'avventura, che deriva dall'incontro tra i protagonisti e due popolazioni preistoriche in perenne lotta tra loro.
Un devoto saluto,
Florindo/Lambik
Pensa che ne vengo a conoscenza solo adesso di Bob e Bobette :I ...
RispondiEliminaidem come sopra.
EliminaAnche io. Mai sentiti. :(
RispondiEliminaBaggio64.
Temo che nessun editore si muoverà. Io stesso potrei indicare altre serie che mi piacerebbe vedere pubblicate,e ci sono anche fumetti mai pubblicati in Italia che si potrebbero provare, ma il discorso è sempre "non venderebbe nulla". I problemi sono molteplici, dal farsi conoscere, e se sei piccolo magari manco rispondono alle segnalazioni, alla distribuzione a formato e prezzo di copertina (per un prezzo basso ci vogliono tirature alte) ecc.. E così, mentre gli editori grandi ristampano sempre le stesse cose e non sono sempre interessati all'integrale-cronologico, i piccoli vengono considerati a stento dal pubblico. E per giunta, vengono sempre premiate le novità (infatti c'è chi rilancia continuamente con infiniti numeri uno di personaggi vecchi di cinquant'anni), le ristampe funzionano solo se "pompate" dai grandi, basti vedere la fine fatta ad esempio da "Johnny Logan Collection", mettersi lì e rilanciare, ad esempio, un fumetto visto in Italia negli anni Settanta ora come ora nessun editore lo farebbe, degli appassionati si, soldi permettendo e perdendoceli; su questo blog si è discusso a suo tempo del Pugacioff di Rebuffi, chi lo ha più visto? E per finire, manco si possono più fare gli antologici, solo albi monografici, il che complica le cose ...
RispondiEliminaPugacioff è stato ampiamente ristampato da Annexia (finché c'era).
EliminaMi chiedo perché le varie collane uscite in questi anni, più o meno abbinare a riviste e quotidiani, non abbiano mai dedicato un volume al Pepito di Bottaro: l'ultima edizione è un cartonato Glenant, mentre in Francia, dove è un prodotto d'importazione, viene celebrato come da noi il lancio di una ristampa di Tex o Diabolik.
Appunto: si discuteva della fine della edizione Annexia, dopo c'è stato il silenzio, almeno sino ad oggi.
EliminaPepito cronologico in edicola, ed a colori? Magari ...
Non so quanto siano rilevanti, ma mi sembra necessario fare un paio di precisazioni. Secondo me in questo caso non si sta parlando di una vera e propria ristampa, e questo per diversi motivi:
RispondiElimina– del fumetto in questione vennero pubblicati solamente pochissimi numeri in Italia;
– presumo che quelle pochissime pubblicazioni siano state molto poco promosse/distribuite (oltre che tradotte in maniera approssimativa);
– di conseguenze il fumetto era praticamente sconosciuto allora (sconosciuto in assoluto ma anche in quanto serie di antica tradizione), figuriamoci oggi!;
– non stiamo parlando di un'anticaglia da riproporre, ma di una serie che si è rinnovata nel tempo e che ancora oggi è aperta e che continua ad allungarsi grazie ad un'accuratissima strategia di affiancamento e ricambio degli autori;
Questo mi sembra un caso un po' particolare, anche perché la serie ha avuto e continua ad avere (oggi, nel 2016), non solo un enorme successo in Belgio e Olanda, ma anche un successo degno di rispetto in diversi altri paesi europei (dunque a noi vicini per motivi culturali), tra cui la Francia e la Germania. Inoltre sembrerebbe che siano in corso sviluppi in diversi altri paesi, anche molto lontani (come il Giappone), in cui del fumetto in questione nulla si sapeva e i cui editori, una volta visionato il prodotto e venuti a conoscenza di alcuni dettagli, sembrerebbe (almeno così ho letto) siano saltati sulle loro sedie.
Poi è chiaro che per essere ragionevolmente sicuri di vendere bisogna fare prezzi molto bassi, e che per fare i prezzi molto bassi ci vogliono tirature alte, e che per vendere le tirature alte bisogna come minimo investire (per un periodo non breve) nella promozione e nella distribuzione, eccetera eccetera, però ho la sensazione che quelli che ogni tanto saltano sulla sedia e guardano nel futuro qualche probabilità di fare profitto ce l'hanno, quelli che invece sulle sedie ci dormono, sicuramente no.
Infine mi chiedevo anche, lo ripeto, che fine abbiano fatto i diritti. Mi sembra non impossibile che De Agostini, non sentendosela di affrontare il progetto, ma temendo anche il successo di un concorrente più "vivace", abbia deciso di “sotterrarli”... ammesso che sia tecnicamente possibile.
Lambik
Anche le "anticaglie" meriterebbero più considerazione, comunque, se ci sono o saranno sviluppi in paesi esteri, può darsi che le cose si smuovano anche in Italia (ma con i soliti volumi costosi da fumetteria immagino), diversamente, con il panorama editoriale attuale, temo di no. Di personaggi ben più noti in Italia la produzione più recente non si è mai vista.
RispondiEliminaRiguardo ai diritti, Alessandro Bottero ha scritto un editoriale in merito molto illuminante, per questo messaggio lo linko al posto del mio sito, basta cliccare su "G.Moeri" ...
Sono d'accordo sul fatto che anche le “anticaglie” meriterebbero più considerazone. Tanto per dire, se io fossi un editore ricomincerei a far stampare (e/o ristampare) e a far distribuire in edicola, esattamente come lo si faceva negli anni '70 (quindi con prezzi bassi, a fronte di materiali e tecnologie a basso costo, incluse tirature da subito relativamente alte, indipendentemente dalle aspettative di vendita), le storie delle testate Bianconi. Forse sarebbe una follia ma lo farei anche in perdita, a titolo di puro mecenatismo. Ma intendevo dire che in certi casi non si tratta SOLO di “anticaglie”.
EliminaGrazie per il link a quell'interessante articolo. Quindi mi pare di capire che il “sotterramento” dei diritti è una pratica normalmente utilizzata nell'ambiente e di semplice esecuzione.
Ciao,
Lambik
Si, ma se uno acquista i diritti avrà poi un limite temporale per pubblicare, oltre un certo limite di tempo penso che non si possa detenere una serie senza mai pubblicarla ...
EliminaPeccato che Cosmo non abbia interesse nel fumetto umoristico. Spero che prima a poi ci faccia un pensierino, c'è molta roba francofona interessante da questo punto di vista. Cosmo avrebbe i mezzi, secondo me, pure per portare in edicola Bianconi, Alpe et similia. Ma davvero è possibile che oltre i 500 tipi al giorno che passano di qua a nessuno interessi più il fumetto umoristico? Io ormai leggo soltanto quelli e devo cercarlo su eBay o nei mercatini.
RispondiEliminaPurtroppo sembra che tutti leggano solo cose violente, lo vedo in edicola ... io nel tempo ho anche provato a proporre del fumetto umoristico, con pubblicazioni a tiratura limitata (due rivistine ed un tascabile alanfordiano), e tastato il terreno non posso che dare ragione ad un autore al quale chiesi: "Ma come si può fare in Italia a pubblicare fumetti umoristici?". Risposta: "Ah, bisogna prendere una pistola e spararsi in testa".
Eliminastavo giusto leggendo ieri sul FB di Nona Arte, quelli che si occupano delle ristampe dei fumetti francesi della Gazzetta dello Sport (e non solo)...
RispondiEliminaeffettivamente c'è, anche grazie a loro e al coraggio della Gazzetta, una buona riscoperta dei vecchi personaggi della Bedé (dai primi Michel Vaillant a Lucky Luke, Asterix, Blueberry, Ric Roland fino alle più recenti riproposte di Blake & Mortimer, Luc Orient, Bernard Prince e il recente Bruno Brazil)...insomma per farla breve parlavano delle prossime uscite e idee:
1) Bob Morane verrà proposto in una sorta di "best of" (16 volumi invece che 40 o quanti sono) perchè pubblicarli tutti sarebbe un suicidio editoriale secondo loro
2) La proposta di alcuni lettori di ripoporre gli "eroi dell'aviazione" come Buck Danny e Tanguy & Laverdure non è neanche stata presa in considerazione
3) Ma soprattutto qualcuno ha proposto una nuova "collana comica"...e già penso, che ne so, ai Puffi o a una edizione di Asterix in volumi di 90 pagine (due episodi a volume come le serie economiche e non le ristampe cartonate "deluxe" come quella di Lucky Luke)....e li ci potrebbero stare anche altre serie carine come "Tif et Tondu"...di quest'ultima è stata annunciata la ristampa in volumi da fumetteria al ritmo di uno l'anno (in concomitanza con la nuova riedizione belga che pare molto bella)....e praticamente non ha ricevuto nessun consenso. Hanno detto che una "serie comica" con le ristampe di questi personaggi sarebbe bella ma alla fine sarebbe anche questo un suicidio commerciale. E già se nel circuito delle fumetterie una serie più famosa e longeva come "Tif et Tondu" sembra non attirare l'interesse di nessuno, figuriamoci altre serie "minori" (perlomeno per il pubblico italiano)....eh, mi sa che sarà molto difficile
Salve, mi sto occupando della traduzione in italiano di un testo che parla di Bob e Bobette, sapreste dirmi quali sono i nomi dei personaggi principali oltre a Bob e Bobette in italiano? Per intenderci la zia, "lo sciocco", "l'armadio dal cuore tenero" e la bambola. Grazie infinite
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