Vignetta di Sandro Dossi |
Mediazione
infernale
by Andrea Micky
Durante il suo bighellonare
quotidiano, il gatto infernale Caligola trovò un posto che gli parve adatto per
fare un riposino.
Ma proprio quando
il felino si mise comodo, la voce del suo padrone lo fece sobbalzare.
“Caligola, inutile
parassita, é così che fai il tuo dovere?” domandò Satana, arrivando
all’improvviso.
“Che dite, maestà?”
domandò Caligola, ancora mezzo addormentato.
“C’é un topo che
rosicchia il formaggio nella dispensa e tu te ne stai qui a poltrire, anziché
dargli la caccia” spiegò Satana.
“Vado subito a
prenderlo -assicurò il gatto- Ma dovrò avere accesso alla dispensa, per
difenderla adeguatamente”.
Capendo
l’antifona, Satana dichiarò “Tu gli darai la caccia senza toccare niente. E se
mancherà qualcosa, ti getterò nel fuoco eterno”.
“Va bene, sire”
rispose il felino, facendo la riverenza.
Subito dopo aver
raggiunto la dispensa, Caligola notò un foro nel muro e capì che era da lì che
il roditore entrava per compiere le sue razzie.
Allora, il felino
si nascose dietro le rocce e dopo una breve attesa, vide arrivare la sua preda.
Muovendosi con
circospezione, il topo si diresse verso il buco, ma a pochi passi dalla meta,
ebbe una brutta sorpresa, in quanto Caligola balzò fuori dal suo nascondiglio.
“Sei mio,
topastro” disse il gatto, lanciandosi su di lui.
“Gambe in spalla”
replicò il roditore, fuggendo via.
Geppo stava
passeggiando tranquillamente, quando il topo gli corse fra le gambe, seguito da
Caligola, che andò a sbattere contro di lui, facendolo cadere a terra.
“Caligola, perché
tanta fretta?” domandò il diavolo buono, mentre si rialzava.
“Devo acciuffare
quel topo” spiegò il gatto, indicando il roditore, che si era fermato a
riprendere fiato.
“Non ti vergogni a
dare la caccia ad un esserino indifeso?” domandò severamente Geppo.
“Eseguo solo gli
ordini di Satana” rispose Caligola.
“Hai ragione anche
tu -ammise Geppo- Ma deve esserci un modo per accomodare in modo equo le cose”.
“Io avrei un’idea”
ammise il topo, avvicinandosi ai 2 interlocutori.
“Sentiamola” lo
incoraggiò Geppo.
“Per non farmi
notare, potrei rosicchiare solo gruviera, che é già pieno di buchi di suo. E in
cambio del silenzio, potrei offrire a Caligola un paio di fette di salame ad
ogni mio prelievo” propose il topo.
“Facciamo 3 e sono
soddisfatto” stabilì Caligola, porgendo la zampa al suo avversario.
“Affare fatto”
accettò il topo, facendo altrettanto.
Osservando la
scena, Geppo rifletté “Forse non sarà molto onesto, ma almeno ho messo fine ad
una lotta impari”.
Tempo dopo, Satana
era intento a controllare le fatture delle derrate alimentari.
“Cosa? Abbiamo
finito di nuovo il salame?” domandò sorpreso il re dell’inferno.
“Ultimamente
succede spesso” ammise il diavolo contabile.
“Ci sarà
sicuramente un errore. Stasera andrò a controllare personalmente” decise
Satana.
Verso sera,
adempiuti i suoi vari impegni, Satana si recò alla dispensa, per verificare lo
stato dei rifornimenti.
Ma proprio quando
il re dell’inferno arrivava a destinazione, dal buco nel muro uscì il topo, con
3 grosse fette di salame caricate sulla schiena.
Incuriosito,
Satana seguì il roditore fino ad una grotta poco distante, dove Caligola era in
attesa.
“Ecco il salame
pattuito” disse il topo, consegnando la merce.
“Benissimo. Sei
sempre puntuale nei pagamenti” ammise il gatto, divorando le 3 fette in un sol
boccone.
“Ah, dunque é
così!” sbraitò Satana, sbucando fuori all’improvviso, brandendo un grosso
randello.
Come aveva
previsto di fare nel caso in cui l’avessero scoperto, Caligola tentò di
scaricare tutta la colpa su Geppo, ma una sonora raffica di legnate gli impedì
di parlare, lasciandolo tramortito a terra.
“Adesso, mi
occuperò io di te, pestifero roditore” minacciò Satana, guardando in cagnesco
il topo.
Questi non poté
fare altro che fuggire, dirigendosi verso il luogo che riteneva più
sicuro.
Geppo aveva appena
aperto la porta della sua grotta, quando il topo gli sfrecciò fra le gambe,
andandosi poi a nascondere sotto il divano.
“Che c’é
piccolino? Caligola non rispetta più il vostro accordo?” domandò Geppo,
chinandosi su di lui.
“Allora tu sapevi
del loro accordo!” l’accusò Satana, arrivando di corsa.
Arrossendo
imbarazzato, Geppo ammise “Ehm...io li ho solo incoraggiati a raggiungere un
equo compromesso”.
“Te lo do io
l’equo compromesso, rovina dell’inferno” urlò Satana, mentre la sua faccia
diventava rossa come il fuoco.
E brandendo il suo
randello, il re dell’inferno scaricò una tremenda raffica di legnate sul suo
suddito, che affondò nel terreno di diverse spanne.
Poco dopo,
completamente bendati, Geppo e Caligola giacevano su 2 letti dell’infermeria
infernale.
“Geppo, la
prossima volta che mi vedi dare la caccia ai topi, non t’impicciare” brontolò
il gatto infernale.
“Contaci,
Caligola” sospirò il diavolo buono.
FINE
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