Eh si, ai miei tempi si leggeva di più, vuoi per voglia ma anche per necessità. Prima dell'avvento delle Tv private il tubo catodico non era così generoso di cartoni per noi bambocci, quindi oltre ad andar a giocare all'aperto leggevamo. I videogames non esistevano quindi la fantasia andava diretta o verso i fumetti o verso i libri. Mentre il fumetto era acquisto quasi quotidiano, visto che costava veramente poco, il libro era relegato alle occasioni importanti tipo compleanno o promozione. Ho deciso che ogni tanto farò una rassegna di quelli che ricordo di aver letto anno per anno, parto dal 1978 perché avevo sei anni e quindi penso di aver iniziato lì, periodo della prima elementare, la mia carriera di avido lettore. Dei volumi di Goldrake ad apertura post ne ho avuti parecchi ma quando non ero sotto il controllo stretto di mamma e papà, nonostante il costo, li ritagliavo ed iniziavo le mie battaglie con i personaggi di carta, molti li disegnavo e coloravo io. Le action figures degli anni settanta, nonostante i prezzi del collezionismo, facevano cagare, specialmente quelle di produzione italiana, avevano pochissimi movimenti e cosa più importante, non potevi staccare un braccio al Goldrake costato 15.000 lire (se no babbo staccava anche il mio) per simulare lo scontro con King Gori.
I libri sugli gnomi con le deliziose illustrazioni di Rien Poortvliet che sono stati alla base della saga di David Gnomo amico mio. A proposito di David, ho letto su wikipedia che la serie di anime finisce con la morte dello stesso. Una serie con la dipartita del protagonista la proporrebbero mai nel 2018?...Non credo proprio.
Visto il successo dei vari Manuali delle Giovani Marmotte, Mondadori iniziò a sfornare libri simili a manetta, il Manuale di Nonna Papera l'ho recuperato di nuovo un po' di tempo fa in un mercatino e me lo tengo stretto.
Tutti avevamo un libro sui dinosauri, ne sono sicuro e fantasticavamo su dimensioni e potenza di questi rettiloni preistorici. Il primo Jurassik Park , per molti di noi, era un sogno diventato realtà. In tv nei settanta's dovevamo accontentarci del lavoro certosino di artisti della stop motion come Ray Harriausen o qualche filmazzo di Godzilla & co. Il Re dei mostri però per quanto divertente non si poteva considerare sicuramente realistico...
Non neghiamo l'evidenza, Heidi lo vedevamo anche noi. Questo libro di Edierre sarà stato stampato in milioni di copie, ogni tanto ne fa capolino ancora qualcuna nei negozi che vendono usato.
Questo libro di Shirab l'ho recuperato 3-4 anni fa in un mercatino, per saperne un po' di più sul personaggio leggete questo mio vecchio post
Gnomi! Il titolo originale è “Leven en werken van de Kabouter”, ossia “Vita e opere dello Gnomo”, concepito da un bizzarro autore olandese. Ammirai anch'io il libro (nella versione italiana) un bel po' di anni fa.
RispondiEliminaPochi anni fa, invece, ho visto in TV alcune puntate della versione olandese della serie animata (originariamente spagnola), senza sapere che fosse basata proprio sugli gnomi di Rien Poortvliet. Guardando l'animazione rimasi affascinato dalla notevole sensazione di serenità che ispira. A maggior ragione rimasi colpito dalla bellezza e gradevolezza dell'ultima puntata (la 26-esima della serie spagnola e la 52-esima ossia la 26-esima della terza serie olandese), in cui muoiono sia la coppia di protagonisti che un loro conoscente altrettanto anziano. In effetti la morte viene presentata come un ultimo viaggio attraverso il bosco, in compagnia e con l'aiuto della loro grande amica volpe, intrapreso per raggiungere la radura in cui i tre personaggi sono destinati a trasformarsi in altrettanti alberi. Mi sembra interessante che l'ultima parola (in olandese) pronunciata dai personaggi sia “vaarwel”, cioè addio, ma letteralmente “naviga bene”, ossia buona navigazione. L'addio diventa quindi l'inizio di un nuovo viaggio, sia per gli gnomi (cominciano una nuova esistenza trasformandosi in un altro pezzo di natura) che per l'amica volpe rimasta sola (incontrerà un'altre volpe, con tanto di amico gnomo, e metterà su famiglia). Nonostante gli aspetti positivi e rasserenanti del pur triste finale, credo anch'io che al giorno d'oggi (la serie spagnola è stata realizzata nel 1985) una storia per bambini non verrebbe mai fatta terminare in quel modo. E forse è un male.
Questo è il link all'ultima puntata nella sua versione spagnola: https://www.youtube.com/watch?v=RpNrmumzSgc
Ma naturalmente è essenziale leggere il libro!
(Lambik)
Bellissima collezione. Infatti da piccolo, pur essendo un grande lettore di Topolino (e anche patito di Guerin Sportivo e Almanacco del Calcio Panini), io non amavo ricevere libri (che poi appunto erano libri per bambini). Adesso dico: che fortuna che mi hanno regalato libri. C'è quello di Bruno Amatucci, sulla storia del volo, che è meraviglioso, tanto per citarne uno :)
RispondiEliminaNel 1978 non ero ancora in grado di avere dei libri, tuttavia si racconta che sfogliassi con interesse riviste quando andavo con i miei genitori a visitare amici. I miei coetanei a spazientirsi e mettere mani dappertutto, io invece un bravo soprammobile sempre sotto controllo...
RispondiEliminaA sei anni invece, l'età cui fai riferimento, la capacità di leggere aveva finalmente reso possibile che avessi in casa dei fumetti (vari Braccio di Ferro, ma anche un Uomo Ragno e un Ufo Robot Goldrake trovati in una "busta sorpresa") e il mio primo libro (Le avventure di Pinocchio).
Avevo anch'io un libro sui dinosauri. E, all'opposto, anche un libro sugli "Animali dopo l'uomo", di Dougal Dixon. Mai visto niente di simile, prima e dopo.
RispondiEliminail manuale della barzelletta l'ho letto in quinta elementare (1989-1990 circa) grazie al servizio biblioteca della scuola elementare. Nella stessa collana e sempre con copertina gialla lessi anche il manuale dei fumetti che mi aprì un mondo (anche se all'epoca leggevo già il corriere dei piccoli, braccio, geppo e qualche tiramolla)
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