Volumetto regalatomi da un ex collega cinquantenne che doveva disfarsene.
Nonostante le abitudini di lettura dei ragazzini dell’epoca che mi ha
descritto, che prevedevano di spalancare i “giornalini” mangiandoci sopra la
merenda, è in condizioni passabili.
Si tratta di un ricopertinato, ovvero di una raccolta di altri fumetti
spacciata per inedito. Lo si capisce dal fatto che le due metà dell’albo hanno
due numerazioni indipendenti: dopo pagina 114 si ricomincia con pagina 3. Curiosamente
il sommario in seconda di copertina riporta solo le prime tre storie,
nonostante la copertina sia stata ovviamente creata ad hoc.
Tutti e sei i fumetti contenuti soffrono degli stessi problemi: la qualità
di stampa non è ottimale e sembra che le pellicole, come si diceva in gergo,
fossero “bruciate”: alcuni tratti più sottili spariscono mentre altri risultano
ingrossati e impastati. Anche la cura editoriale a volte zoppica e oltre a
qualche raro errore grammaticale si notano soprattutto certi dialoghi poco
chiari o resi in maniera involuta e poco chiara. Il materiale è sicuramente di
produzione spagnola, almeno la maggior parte di esso, e visto il rigore
dell’impostazione (2 storie da 46 tavole più 1 da 20 in ognuna delle due parti
originali) immagino che si tratti di un prodotto concepito così sin
dall’origine e non del rimaneggiamento di altri formati.
Com’era consuetudine dell’epoca, in seconda e terza di copertina sono
presenti alcune vignette.
Da notare che il direttore responsabile è Erasmo Buzzacchi, il vice di Max
Bunker su Kriminal e Satanik.
I fumetti sono:
Cercasi sceriffo: testi di Lagresa, disegni di Lopez. Quest’ultimo
è decisamente valido, un disegnatore dal tratto classico e rigoroso che sa far
recitare i personaggi (splendide le sue mani) e che usa molto bene il
chiaroscuro, tanto che alcuni primi piani ricordano la tecnica del grande
Domingo Mandrafina. Probabilmente questo Lopez è Rafael Lopez Espi (la doppia
firma che campeggia in alcune vignette non è del tutto leggibile per i problemi
di stampa che ho citato sopra), un disegnatore spagnolo di cui sopravvive ancora
un certo, meritatissimo, culto[http://www.lopezespi.com/].
In Cercasi sceriffo Rio Indio
torna alla natia cittadina di Diamond dove il suo oscuro passato, narrato forse
nel numero 1 dell’Albo Gigante, è
fonte di preoccupazione e ostilità da parte dei locali. In particolare il
barbiere, il fabbro e un contadino sembrano avercela a morte con lui. La storia
si legge con piacere visto che si basa anche sulla risoluzione di un mistero, e
per essere un western è molto originale. Non c’è nemmeno un colpo di pistola!
Il colpo di scena finale è ben orchestrato anche se il lettore non poteva
prevederlo visto che non gli viene dato alcun indizio, mentre il ribaltamento
di prospettiva della conclusione la si intuiva già dal titolo.
Sceriffo: testi di , disegni di Lopez. Rio Indio viene
convocato da un vecchio ranchero che gli aveva fatto da padre ma scopre che le
cose sono cambiate e che un malvivente che lavora per lui cerca di imporsi con
la violenza nel territorio, minacciando di rivelare un segreto dell’uomo ed
avendone in pratica già vessato il figlio. Stavolta il protagonista (che pure
si becca una fucilata in spalla) si concede ben due revolverate, ma solo quella
dell’ultima pagina uccide il suo cattivissimo bersaglio nel climax
dell’epilogo.
Pare che questa sia l’ultima avventura di Rio Indio, deciso ad accasarsi e
cambiare vita.
“Miseria” Bert: testi di F. Sesen, disegni di J. Puerto. Il
giovane e poco sveglio “Miseria” Bert insegue un imbonitore ciarlatano per
avere altre scorte della sua panacea, che pare averlo guarito del mal di denti.
Scoprirà il suo segreto svelando il mistero delle recenti rapine che hanno
funestato la zona. La storia è molto simpatica e piuttosto originale, i disegni
si mantengono su un buon livello pur non potendo competere con quelli di Lopez.
Schiavo del passato: testi e disegni non attribuiti. Western
nettamente più classico, anzi decisamente banalotto e anche poco credibile. Il
redivivo Rio Indio, qui assistente dello sceriffo, partecipa a una rapina per
un “debito di riconoscenza” (!), viene pizzicato, sconta la pena e facendo il
giustiziere in un paesino ne diventa lo sceriffo. Il suo passato gli farà
visita in un parossistico finale.
Ignoro se questa storia vada posta cronologicamente prima di Cercasi sceriffo o dopo Sceriffo: quasi sicuramente si tratta di
materiale di tutt’altra origine che è stato adattato per giustificarne
l’inserimento in una collana dedicata a un personaggio con quel nome specifico.
Anzi, mi viene il sospetto che anche le prime due storie fossero in origine
indipendenti e poi artatamente collegate. Comunque l’editore italiano ha fatto
un buon lavoro visto che Schiavo del
passato può inserirsi perfettamente nella continuity del personaggio e la
rapina iniziale potrebbe essere quella per cui Rio è odiato e temuto a Diamond.
I disegni sono palesemente debitori di Arturo Del Castillo, e i paesaggi
aperti e sconfinati sono stati sicuramente ricalcati dalle tavole del Maestro
cileno. Nel 1973 Del Castillo non era ancora così popolare come lo sarebbe
diventato dopo il suo passaggio su Lanciostory:
all’epoca in Italia era apparso fugacemente solo su Sgt. Kirk e Il Corriere dei
Piccoli. Chissà a quali fonti avrà attinto l’anonimo disegnatore, che in
alcuni punti sembra ricordare più Miguel Angel Repetto che Del Castillo.
paesaggio copiato |
paesaggio copiato 2 |
Doppio taglio: testi e disegni non attribuiti (i disegni sono
di Lopez Espi, di cui si vede ogni tanto la firma). Gli indiani Seminole sono
in fermento e a causa delle armi a ripetizione che vengono loro vendute
cominciano a rappresentare un grosso pericolo per la Florida. L’intervento
dell’esercito dovrebbe contenere la situazione ma a risolverla sarà la presa di
coscienza del figlio del venditore di armi (prontamente ucciso dalla Provvidenza)
in una vicenda pervasa da un certo moralismo. La timida presenza di una storia
d’amore e l’acre contrapposizione tra il rude ma esperto trapper e i soldati
vanagloriosi freschi di accademia militare rappresentano gli elementi più
interessanti del fumetto.
Venuto dall’Est!: testi e disegni non attribuiti. Un indiano Kiowa
torna nella sua tribù dopo un periodo di permanenza nell’Est. Alcuni altri
nativi lo sbeffeggiano per i suoi modi civilizzati da bianco e la situazione
precipita presto fino a sfiorare una guerra!
I disegni si segnalano per essere di gran lunga i peggiore di tutto l’albo.
In particolare, le anatomie sono molto rozze e legnose.
anatomie assurde |
Un'analisi molto interessante che denota profonda cultura fumettistica.
RispondiEliminaSarei curioso di sapere con che criterio sono stati valutati "copiati" i due paesaggi: se si tratta di pura sensibilità alle differenze stilistiche del tratto o se la tavola rivela dettagli tecnici che mi sfuggono :)
Federico
Luca è un "profiler" del fumetto, se vai nel suo blog a vedere noterai che ha una memoria incredibile per quanto riguarda le tavole disegnate, riesce a scorgere dettagli copiati , indizi o rimaneggiamenti meglio dei tipi di C.S.I.
EliminaIl primo a godere dei suoi post qua sopra sono io che prima di pubblicarli li leggo avidamente.
Prendi un qualsiasi finale di un fumetto di Del Castillo (El Cobra, Laggiù nell'Ovest, Bannister, ecc.) e vedrai che sono uguali. Pensavo di mettermi a cercare le tavole da cui sono stati ricalcati ma parliamo di centinaia e centinaia di pagine da spulciare, col rischio di non trovare le immagini giuste.
EliminaDi Del Castillo il disegnatore ha copiato sia alcuni paesaggi a tutta pagina che molte pose, i volti li ha presi da un altro che non ho individuato...