15/05/13

"Topolino e il caso dei fumetti solidi", da Topolino 1509 del 28/10/1984; testi Alessandro Sisti, disegni Sandro Dossi. Recensione di Gaspare Pero



Tutto ha inizio con la classica mattina di Topolino, nel quale il nostro eroe si alza con il sole già sorto, senza problemi di levatacce da pendolare, e con latte e giornale freschi dietro la porta di casa sua... Una pacchia, tanto che ti chiedi come faccia a tenere un tenore di vita del genere senza aver mai ricoperto cariche politiche...
Ben presto però qualcosa accade, sotto forma di "onomatopee" solidificate! Le linee dinamiche, le scritte che indicano dei rumori prendono forma, anche se a una reazione sconcertata di Topolino, fa eco una divertita di Pippo.


Ben presto convocato da Basettoni, Topolino, che si trascina dietro Pippo, apprende della minaccia lanciata da Mister Komycs, che chiede 10 milioni di dollari altrimenti condannerà i topolinesi a vivere in un mondo... a fumetti! E ne da ben presto una vivida dimostrazione su ampia scala.


Intuito il luogo dove Komycs si rifugia, Topolino corre per catturarlo, ma il criminale dei fumetti conosce vari trucchi per difendersi, grazie al suo misterioso macchinario...


L'unica risorsa per Topolino è la consapevolezza che per poter usare la sua macchina, Komycs deve trovarsi in punti elevati, come l'antenna delle trasmissioni radio, dove si reca col fido Pippo, e col quale passa un brutto quarto d'ora in un'autentica sfida a suon di "effetti dei fumetti"!

Tornati al commissariato, i due amici incontrano il Professor Enigm (quello di Atomino) che si è recato lì per denunciare il furto di un suo "giocattolo", appunto la macchina che materializza i fumetti, da parte di un suo collaboratore, appunto Komycs. Enigm inoltre fornisce ai nostri un modo per rintracciare il criminale, quindi non resta che andarlo a catturare sfruttando le sue stesse armi...



La storia, oltre a dimostrare ancora una volta la versatilità di Dossi al di fuori dell'ambiente Bianconi, credo piacerà ai lettori del blog per questa trama che costringe i personaggi dei fumetti a vivere... come li vediamo noi, con la necessità di "produrre" nuvolette bianche per farsi comprendere dal lettore, di dividere la scena con scritte spesso ingombranti per trasmetterci un suono o un rumore, ecc...

9 commenti:

  1. Mi ricordo questa storia. Semplicemente geniale.

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  2. Letta in qualche albo di topolino... sublime :D

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  3. Pefetto esempio di metafumetto. la lessi anni fa quando usci' in edicola.. era allucinante -in senso positivo- e una delle cose piu' originali uscite sul Topolino di quegli anni non particolarmente interesanti.

    Ovvio che in America si usano le caffettiere Bialetti...

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    1. Secondo me la Disney di quegli anni era molto valida... Proprio negli stessi mesi di questa storia uscirono anche "Topolino, Minni e il tesoro della corona" e "Buck alias Pluto e il richiamo della foresta", tanto per fare due titoli... Forse non storie epiche ma credo migliori di quello che è venuto a partire dal decennio seguente...

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  4. Io al Topolino in quegli anni sono stato abbonato per quasi un lustro. Bellissima questa storia che ricordo perfettamente, anche perchè proprio in quel periodo avevo letto anche il CONFUSIONIFERO di Rebuffi e mi sono rimaste ben impresse entrambe.

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    1. Sarebbe lecito chiedersi se l'autore dell'uno si è ispirato all'altro...

      Non sarebbe nemmeno la prima volta che Disney si ispira alle edizioni Alpe... La terza avventura contenuta nella storia "Topolino e i casi X, Y, Z" (del 1962, recuperabile nel Mito Mondadori n° 61 dedicato a Carpi), è fin troppo somigliante alla prima avventura di Tiramolla (che risale a 10 anni prima!), con il solo cambio di ruoli: a Cucciolo, Beppe e Tiramolla si sostituiscono Topolino, Pippo ed Eta Beta.

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  5. Non so come ma ero riuscito a "perdermi" questo post...
    Meno male che ho recuperato!
    Bella la storia e i disegni, una manna per gli amanti del "metafumetto" :-)
    Complimenti.
    Orlando

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  6. Topolino e Pippo mi piacciono molto disegnati da Dossi, che ha un tratto agile e dinamico :)
    Non altrettanto la storia...forse perché il "metafumetto" non è proprio tra le mie passioni ; per me i vari mondi dei fumetti sono 'reali' come il nostro, seguono ( fatte le debite differenze e attenuazioni del fumetto umoristico, tipo non morire se si casca da un dirupo o se ti scoppia un fucile in faccia ) le nostre stesse leggi fisiche eccetera. Le nuvolette e le scritte onomatopeiche sono un "male necessario" per noi lettori...

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  7. Me la ricordo benissimo.. Avevo 9 anni.. Che ricordi! Adesso il mio paese manco ha più l'edicola..

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