27/06/13
Vita, morte e miracoli di un pezzo di merda di Paolo Villaggio-Editore: Mondadori-2002****
Dimentichiamoci dell'ultimo percorso di Paolo Villaggio comprendente l'aspirante magro vittima di una malvagissima Barbara D'Urso o il finto buono che cerca gli stessi spazi televisivi del comico pentito Lino Banfi.
Ricordiamoci invece dell'acido umorista genovese, più grande come scrittore che attore.
I primi film Fantozziani di Luciano Salce sono, per quanto fedeli , lontanissimi dai romanzi originali che sono capolavori di humour nero.
Paolo è uno dei primi in Italia ad aver fatto ridere ferocemente e con cattiveria, acido come il compianto Raimondo Vianello rovinato dal legame alla borghesissima Sandra Mondaini.
Villaggio con questo libro scrive il suo Amarcord.
L'autore non ha pietà per nessuno, troppo intelligente per nascondere i suoi difetti, che indossa come medaglie da mostrare ad un umanità piccola, gretta e falsa sino al midollo.
Uomo nudo con centottanta centimetri di giro vita in un mondo di maschere pirandelliane.
Leggerete della vita dell'autore, romanzata causticamente ,dell'amicizia con Fabrizio De Andrè (ritratto coraggiosamente male), degli inizi cinematografici con Vittorio Gassman ed il pessimo cuoco Ugo Tognazzi, della sagacia di Monicelli, dei debiti di Marco Ferreri, del filo-americano Gian Maria Volontè e dell'ipocondria di Adolfo Celi.
C'è tutto il mondo artistico di un epoca brillante filtrato dall'occhio cupo e salace del grande vecchio.
Momenti di grande poesia e racconti d'amor perduto si mischiano ad aneddoti esilaranti.
Per fortuna Paolo non "Morirà a Bonifacio nella notte tra il 14 e il 15 dicembre 2002" come aveva predetto una zingara e la degustazione di questo amaro, degno dei monaci trappisti, mi fa sperare in un opera pari a questa prima della reale dipartita del Gogol Italiano.
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Era in questo libro che veniva rivelata la pressoché totale incompetenza di Tognazzi ai fornelli? Ricordo di un episodio relativo a un cinghiale messo sotto con la macchina che poi si era azzardato a cucinare... ma non sono sicuro di averlo letto qui.
RispondiEliminaSi è proprio questo il libro...Fusilli alla carbonara immangiabili per ottocento passeggeri di una nave da crociera...
EliminaEra un maiale non un cinghiale
EliminaHo letto troppi Asterix... oltretutto il cinghiale è difficilissimo da cucinare!
EliminaMi pare che al povero porco citato da Villaggio avessero pure dato un nome, così Tognazzi lo aveva declinato in varie ricette...
Gigetto era il nome del purceddu
EliminaCredo di sì...in tv raccontava anche dell'esperimento del "Maial Tonnè"...
RispondiEliminaSi si beccato anche il Maial Tonnè...la parte più divertente per me è quella del tacchino di Volontè chiamato "Paliaccio Italiano"
EliminaDi villaggio ho letto solamente tutti i fantozzi usciti.
RispondiEliminaAnzi a dire il vero mi mancano anche gli ultimi...
Immagina questo libro come un Fantozzi dove al posto dei personaggi inventati c'è la cremè del Cinema Italiano che fa le stesse figure di merda
EliminaNon dovrebbero essere recensite solo "oggetti" antecedenti l'anno 2000?
RispondiEliminaDiciamo che ormai vanno bene quelli che rientrano nel decennio
EliminaOk, allora forse va rivisto il trafiletto "Avviso a tutti i lettori" ;) Letto com'è, io lo interpreto "Finché la Luna girava attorno alla Terra"...
EliminaLibro aquistato (4 euro su ebay) dopo aver letto questa bella recensione. Lettura piacevolissima, sono circa a metà, non perchè sia lungo o pesante ma perchè me lo sto gustando a piccole dosi. Continui cambi di registro tra aneddoti curiosi, riflessioni sincerissime, vignette deciamente surreali di derivazione fantozziana (il padre che prende al volo il tram) e momenti poetici e (inaspettatamente) di alta letteratura.
RispondiEliminaOttimo acquisto picciotto! ;-)
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