Questa
mattina sul bus ho terminato di leggere l’e-book e come per tutte le opere che
ho amato il piacere dell’essere arrivato al finale è stato subito seguito da un senso
di vuoto e dalla paura di non trovare, nel breve periodo, romanzi dello stesso livello.
Neil ha una
gran capacità descrittiva e la dote di immergere il lettore in un mondo
concreto, sembra quasi di sentire il gelo di Lakeside ed i colori della giostra
di Madison.
Non sto qui
ad elencare tutti i pregi narrativi di questo testo liscio, pieno di particolari
ma moderno nella narrazione. Centinaia e centinaia di pagine si lasciano
leggere in scioltezza senza che mai si senta il bisogno di tornare indietro
nelle pagine per qualche periodo confuso o inutilmente arzigogolato. L’epopea di
Shadow, gigante buono conteso tra le divinità antiche ed i potentissimi mass media
moderni, sembra la parabola dell’essere umano di questo secolo. Il prezzo che
abbiamo pagato per il progresso, è stato la perdita dello spirito, inebetiti da
internet e televisione, schiavi dei prodotti e non padroni, abbiamo perso l'anima ed il
senso dell’onore. Una promessa, un rito, nel mondo di Shadow è sacra, come lo
era per i nostri nonni che seguivano i dettami della chiesa perché certi dell'esistenza divina. Gli
dei del romanzo sono barboni che perdono ogni giorno potere e consistenza, gli
uomini li hanno scordati, non pregano più e cosa più importante non fanno più
sacrifici in loro onore. La visione di Gaiman è singolare, più che della
preghiera una divinità si ciba della paura, del dolore e della morte procurata in suo onore. Come il dio del vecchio
testamento, giovane geloso, violento e vendicativo che distruggeva Sodoma,
Gomorra, Babele, l’Egitto, dispensava
diluvi, trasformava gli uomini in sale e richiedeva al buon Abramo il sangue
del figlio Isacco. La Bibbia mi ha sempre dato l’impressione di occuparsi di
due divinità diverse, una malvagia, selettiva e violenta nel primo testamento e
una caritatevole ed amorosa nel secondo.
I Nomadi non si sbagliavano, Il primo dio è probabilmente morto sconfitto dal “buon protagonista” della seconda stagione. Shadow, più che uno dei figli d’Odino è un nuovo Cristo, mi ero chiesto che fine avesse fatto nella narrazione la religione moderna, quella fresca di appena duemila anni, ma non mi rendevo conto che il perdono per Laura/Maddalena, la “crocifissione” sull’albero della vita, la ferita al costato e l’attesa del martirio per mano di Chernobog non erano nient’altro che celebrazioni dell’uomo-dio della religione cattolica.
I Nomadi non si sbagliavano, Il primo dio è probabilmente morto sconfitto dal “buon protagonista” della seconda stagione. Shadow, più che uno dei figli d’Odino è un nuovo Cristo, mi ero chiesto che fine avesse fatto nella narrazione la religione moderna, quella fresca di appena duemila anni, ma non mi rendevo conto che il perdono per Laura/Maddalena, la “crocifissione” sull’albero della vita, la ferita al costato e l’attesa del martirio per mano di Chernobog non erano nient’altro che celebrazioni dell’uomo-dio della religione cattolica.
Di tutto e
di più potete trovare in rete per avere descrizione analitica della trama con
tutti gli elenchi nerd che possono servire, io di mio posso soltanto dirvi che
è un libro che merita di essere letto e che al più presto mi procurerò la
versione cartacea perché tomi così devono stare in libreria e non dentro un
tablet.
Venererò l’idolo
di cellulosa bruciando in sacrificio (con goduria) copie di libri di Fabio Volo.
Strana coincidenza, ma, ieri, io ho trovato un libro di Volo nel garage mentre portavo negli inferi il cadavere dissezionato dell'albero di Natale. Non ricordo il titolo, ma aveva una etichetta nice price ed era in buone condizioni. Tornato a riveder le stelle, ho chiesto a Crepascola come fosse finito tra la conserva di pomodoro e lo scheletro della culla di Crepascolino il tascabile del noto showman, ma la mia sposa è stata vaga: mia suocera è lettrice onnivora... un prestito di una amica...una cassiera che non aveva il resto di un euro per un caffè ( okay, quest'ultima è una esageraz sorry ).
RispondiEliminaSe fossimo in una storia del papà di Morfeo intitolata The Book of Flight si tratterebbe sicuramente di un tomo magico che appare nelle nicchie della esistenza di individui in possesso della luccicanza che attiverebbe siccome catalizzatore. Dave Mc Kean tenterebbe di ridurlo a film che iniziebbe con tanti pupazzi a forma di cono come quelli della vecchia pubblicità della Paulista che marciano al ritmo di We Work the Black Seam dei Police. Ne seguiamo una che si chiama Madison fino a casa sua ed alla sua cameretta dove piange di fronte ad un poster di Clooney che sorride sopra una dida che chiede " What else ? ". Mad sa che qualcosa le manca, quell' " altro " di cui le parla il bel George, ma non sa dove si trovi , come raggiugerlo financo. Ed infine, dopo il crepuscolo, la vediamo camminare sconsolata sulla riva di un lago, nel silenzio, fino a che non scorge un volumetto appoggiato ad un sasso che sembra chiamarla...
Fuori concorso al Festival di Venezia. Bollato come pretenzioso dalla critica nostrana ed internazionale. Sbadigli del pubblico in sala - altro che Morfeo - grato di guadagnare velocemente - è un mediometraggio - l'uscita. In seguito recuperato come cult dagli aficionados di Gaiman e McK. Amatissimo dai bimbi che ci vedono altro, tanto di più, come sempre.
So goes life.
Finchè Volo in Italia venderà più di Gaiman non crederò più nella fuga di cervelli
EliminaDi Gaiman ho letto e apprezzato (molto) solamente "La comica tragedia o la tragica commedia di Mr Punch", ricevuto come regalo natalizio. Ho sfogliato qualche copia di "Sandman" collezionato da un'amica ma i disegni non mi hanno esaltato, non sono il mio genere... Confesso la mia parzialità nell'apprezzare i fumetti, ma che ci posso fare?
RispondiEliminaPiuttosto, di Fabio Volo ho letto due libri, "Il giorno in più" (regalatomi anche questo) e "Un posto nel mondo", e mi sono piaciuti entrambi... Io non mi stupisco che Volo venda più di Gaiman, ma che facciano altrettanto Bruno Vespa, Benedetta Parodi, Antonella Clerici...
apprezzo il coraggio del tuo outing. :-]
Elimina"coming out", non "outing.
EliminaOoops! :-)
Elimina"American Gods" è il mio romanzo preferito di Gaiman.
RispondiEliminaI successivi (e i precedenti) li ho apprezzati, ma a mio parere non raggiungono le vette narrative eccelse di "A.G."
Comunque secondo me anche il peggior libro di Gaiman vale cento milioni di volte quelli di fabiovolo e brunovespa messi insieme.
Ma il miglior romanzo di Gaiman a mio parere non vale quanto l'eterna bellezza poesia stupore di Sandman, il suo capolavoro e tra i migliori fumetti di tutti i tempi.
Bellissimo Sandman, ricordo che gli albi li compravo dalla conosciuta anche da te "altroquando" palermitana.
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