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13/05/21

I classici del fumetto di Repubblica serie oro: Maxmagnus c'era una volta un re (2005) ...ovvero grama è la vita per chiunque venga dopo il Raviola*****



I classici del fumetto di Repubblica (la serie oro...perchè quella mignon sacrificava troppo le tavole con il suo formato) è stata un opera editoriale importante, forse la migliore in Italia riguardante il fumetto, averla completa da veramente un visione "universale" del media, tra Marvel, Dc, Bonelli, Disney, indipendenti, graphic novel, Bédé e sudamericani penso che la serie abbia pubblicato tutto quello che serve ed ad un prezzo irrisorio. 
Mettiamoci anche che la serie "I Classici" non ha valore collezionistico e quindi nelle varie librerie dell'usato i volumi costano intorno ai 2€, privarsi di questa serie è veramente da folli.
Oh potete comprare anche le recenti edizioni del MaxMagnus ma se beccate il volume che recensisco risparmiate un bel pò di dindini e siete felici lo stesso.
Leggere è più importante che spendere.

29/07/19

Voglia del Don Chisciotte di Lino Landolfi



Lino Landolfi è stato, senza timore di smentita, uno dei massimi disegnatori di fumetti italiani (e non) del secolo passato. Io, per motivi anagrafici, non ho potuto assaporare il periodo dei successi di Procopio sul Vittorioso, anche se ho recuperato qualcosa a posteriori comprando delle annate complete della "rivistona"in alcuni mercatini dell'usato. La cosa che mi colpiva di più del Vittorioso era l'immensa quantità di testo dei redazionali, il ragazzino che comprava il giornale (il formato era quello) aveva di che leggere per una settimana intera spendendo i suoi dindini. I fumetti erano spettacolari e devo dire che il formato "Imperiale" del magazine dava il giusto valore alle tavole conditissime di Jacovitti e la possibilità di vedere l'immensa qualità di dettaglio nelle tavole del Landolfi stesso.

05/05/17

Tricokaputt e Tricofulgor (1968)


Tempo fa un lettore del blog citò i titoli di alcune storie di Cucciolo che ricordava con nostalgia. Uno di quei titoli, “Tricokaputt e Tricofulgor”, mi è rimasto impresso nella memoria. Tra i pochissimi albi che ultimamente mi sono capitati casualmente tra le mani, un Cucciolo del 1968, ho ritrovato proprio quella storia.

27/05/15

La Ragazza Con La Pistola (Italia, 1968) ****


La bellissima Assunta Patanè (Monica Vitti), ragazza sicula invaghita del baffuto e impomatato Vincenzo Maccaluso (Carlo Giuffrè) è rapita dallo stesso per errore. Il Maccaluso era più interessato alla paffuta e rassicurante cugina che pareva maggiormente predisposta per il focolare e la maternità. Vincenzo però non resiste alle grazie di Assunta, che dice di essere “fredda e dura come il marmo” ma in realtà è un vulcano in eruzione. Il latin lover, impaurito, fugge nel Regno Unito per non incorrere nel matrimonio riparatore. Nella famiglia Patanè non ci sono membri di sesso maschile, quindi la stessa Assunta è costretta a difendere il suo onore da sola e parte per Londra, armata come da titolo. E qui inizia il divertimento. Maccaluso fa strage di cuori, non gli par vero che ci siano cosi tante “bottane” disponibili in quell’Eden che era l’Inghilterra psichedelica del “free sex”, Assunta invece resta esterrefatta dalla mancanza di attributi che caratterizza i biondi e fragili fan dei Beatles.

03/03/15

I SERPENTI-Agena Editoriale (1967-1968)


Un bel po' di tempo fa, in un post che non ricordo, un lettore di Retronika aveva avuto il "flashback" di un gruppo di criminali dai poteri rettiliani appartenenti alla cricca dei fumetti neri nostrani. 
Io non avevo proprio idea di cosa stesse parlando, gli unici personaggi dei comics somiglianti alla descrizione che passavano per la mia testa erano i tipi della Serpent Society  Marvel.
Mai e poi mai mi sarebbe venuto in mente di ricercare semplicemente "I serpenti" a fumetti su Google, era banale come  una domanda dell' Eredità di Carlo Conti ed il suo "Robin" Fabrizio Frizzi.
Ebayando Ebayando, invece, eccoli li!

29/12/14

Diabolik (Danger: Diabolik) regia di Mario Bava (1968) ****1/2



«Non sa resistere a tutto quello che può prendere, sedurre o portare via...»

Uscito nel 1968, non fu apprezzato da tutti il capolavoro pop di Mario Bava dedicato all’eroe nero per eccellenza. I primi a screditare il film furono proprio i fans della serie delle sorelle Giussani. Io non sono un grande appassionato del Diabolik a fumetti (anzi mi sta pure antipatico) quindi adoro questo gioioso caleidoscopio di celluloide che riguardo sempre con piacere sul mio Dvd Paramount preso anni fa su Play.com.
La trama dal film è ispirata al trittico di episodi a fumetti :

17/01/14

Recensione film: Il Grande Silenzio (1968)*****




  
Presissimo dalla saga di Durango di Yves Swolfs (di cui trovate la mia recensione su C4C) ieri sera ho finalmente visto per intero questo capolavoro di Sergio Corbucci.
Il film non passa spesso in tv per un immotivato V.M. 18 affibiato dalla censura di quegli anni.
Non c’è più violenza di quanta ne propongano gli altri spaghetti western, giusto una spanna in più di Django dello stesso regista, ma sicuramente lo svolgimento della pellicola implica una certa maturità per accettare tutti i capovolgimenti di clichè  che tempestano lo spettatore.Un film al contrario, dove il protagonista non è il bell’eroe interpretato da Jean-Luois Trintignant, archetipo puro , privo di peccato che spara  per secondo e quindi sempre per leggittima difesa.

14/11/13

Il mistero di Zio Filippone, Topolino e Cucciolo sono cugini? Storie copiate su Retronika Channel!





I fratelli Tattini (Filippo e Francesco) mi hanno mandato questa simpatica chicca, due storie, una Disney ed una Alpe dove Topolino e Cucciolo vivono la stessa avventura.
Le storie sono:  “Topolino e il colpo perfetto” di Carlo Chendi con i disegni di Romano Scarpa, pubblicata per la prima volta sul libretto n.668 del 1968 e “La rapina del Secolo” tratteggiata, mi sembra, da Giorgio Rebuffi che è una ristampa su Storie di Cucciolo n.2 del 1974.

04/05/13

Rio River n.3-Fredda è la notte-3 Luglio 1968-Editoriale Corno-Lire 150****

 

La testata di Rio River fù pubblicata per soli quattro  numeri nel 1968. Un piccolo flop della Corno che almeno dall'albo in mio possesso è immotivato. La storia è ben scritta, le tavole di Paolo Piffarerio gradevoli  e  la copertina di Luigi Corteggi splendida.
Interessante anche il formato, quello dei neri tanto in voga in quel periodo.
Non ho idea di chi sia l'autore dei testi e del personaggio ma Rio River è un character interessante, non è un cowboy ma un gambler alla Sartana che si trova suo malgrado a dover utilizzare le pistole che maneggia molto bene. 

03/03/13

Revolver Susy

Pubblicità di retrocopertina dall'albo "Strippy la ragazza detective" del 1968 edito della Mondadori.
Dietro un grande criminale c'è sempre una piccola stronza



12/04/11

Braccio di Ferro n.17 9 Novembre 1968 lire 100***


Un numero della serie originale tutto Pierluigi Sangalli (oltre le solite vignette di Mario Sbattella)

recensiamo:

1) La sedia volante-Braccio di Ferro a causa di uno scontro scambia la sedia a dondolo di Olivia con la sedia volante di un inventore. Una storia con i ritmi da cartoon ***

2) Il Gigante Grissino-le bocce esplosive- Carmen di Pietro e gli aerei non c'entrano nulla. Il placido Grissino scambia dei serbatoi di benzina per delle bocce, causando esplosioni da livello 7. Grazie all'incidente viene sconfitto l'esercito di Pappadonia ed il governo locale dona a Grissino delle vere bocce.***

3) Il terrore dei Pescatori-Bacheca e Timoteo costruiscono una finta balena per rubare il carico dei pescherecci. I due Loschi figuri fanno il terribile errore di ingoiare il marinaio guercio...***

4) Whisky di contrabbando - Trinchetto si da ai super alcolici. Il vecchio furfante trova uno pneumatico usato dai contrabbandieri per il commercio illecito di Whisky. Per una serie di infauste coincidenze la gomma finisce al comando di polizia e il beone viene ricompensato con dieci buoni per bottiglie d'acqua minerale (spilorci...)***

5) storiella minima**

6) I ruzzoloni di Olivia -Se pisellino tiene la stanzetta nello stesso stato dei vicoli di Napoli Olivia ruzzola. Se pisellino riordina, Olivia ruzzola lo stesso (che bella parola ruzzola...) **

7) Poldo - la preda del cacciatore -la storia più carina dell'albo- il signor Sbaffini contende al cane di un cacciatore un fagiano appena impallinato. Il baffuto scroccone verrà arrestato perchè privo della licenza di caccia.

Albo divertente ma non eccelso , si vede che il gruppo Bianconi doveva acquisire dimistichezza con i personaggi del King Features Syndicate.
Le tavole di Sangalli , forse per minor carico di lavoro o per l'entusiasmo giovanile, erano meno stilizzate e più ricche di particolari.

I vecchi albi di Braccio di Ferro sono meno reperibili di quelli degli anni 80 ma si può incappare nel solito colpo di fortuna e acquistarli a poco prezzo.

Dai fumettivendoli al massimo a 5 €.

19/03/11

Il film di Capitan Miki! Maskeli Suvari Tommikse Karsi aka Lone Ranger vs. Capitan Miki 1969


I turchi hanno fatto anche questo ...le notizie sono scarsissime.

The Lone Ranger Vs Tom Mix (1969)

TOM MIKS è il nome turco di Capitan Miki.

Sembra una sorta di Capitan Miki contro Lone Ranger o il nostrano Maschera Nera di Bunker e Piffarerio.
Samim Utkun realizzava le copertine per la versione turca del fumetto italiano , era un fan di Tom Mix ed ha suggerito all'editore dell'edizioni Ceylan, Erdogan Egeli, di cambiare il nome da Capitan Miki a
Tom Miks (probabilmente per non pagare i diritti).
Maskeli Suvari in questa copertina è abbigliato come Maschera Nera....

08/03/11

DVD Gli eredi di King Kong 怪獣総進撃 Kaiju soshigeki *****




Film girato in Giappone nel 1968 con la regia di Ishiro Honda
Con Godzilla, Gorosaurus , Minilla ,Baragon ,Rodan, Angilas, Mothra, , Kumonga, Manda,Varan e King Ghidorah.




Sono sempre stato un appassionato dei kaiju eiga giapponesi , la rappresentazione fisica e deambulante dell’energia atomica. Personaggi atipici e pieni di sfumature nonostante si esprimano soltanto a ruggiti gutturali. I mostroni giapponesi sono un po’ schizofrenici , a volte buoni a volte cattivi , anche se in realtà la cosiddetta “bontà” degli stessi può essere vista come mera e semplice difesa del proprio territorio. Gli esseri umani tendono a sfruttarli nel momento del bisogno e a bombardarli quando non servono più. Ben venga la new age giapponese che ha ridefinito l’universo godzillesco trasformando il vero “king of the monsters” in una belva cattiva e pericolosa , anche se come al solito nei sequel è rimbambito per renderlo gradevole ai pacioccosi bimbi jappo.
Gli eredi di King Kong è il nono costosissimo film di Godzilla

In Italia inseriscono nel titolo anche King Kong perché come si sa “tira più un pelo di scimmia che un carro di buoi”. Il gorillone era stato inserito anche nei titoli del rivale commerciale di Godzy , il tartarugone Gamera (come ricordo in questo post qui) . Il titolo originale era "Distruggi tutti i mostri” e doveva essere l’ultimo della saga Toho.


Trama
Nel futuro 1999 tutti i mostri della terra sono confinati e sorvegliati sull’isola di Ogasawara. Sull’Isola esistono misure di sicurezza personalizzate per ogni kaiju che ne impedisce la fuga.
I mostroni vivono in pace ed ognuno si fa tranquillamente le distruzioni sue senza stranamente tentare di sbranarsi l’un altro. Rodan, ad esempio, apprezza una dieta a base di delfini freschi appena pescati. Dopo che un gas narcotizzante invade l'isola , i mostri sono lanciati alla distruzione delle più grandi città del mondo. Mosca attaccata da Rodan, Pechino da Mothra, Londra da Manda e Parigi da Gorosaurus L’astronave SY-3 è
mandata in perlustrazione dell’Isola. L’eroico equipaggio scopre che le aliene Kilaak riescono a controllare i
mostri e gli esseri umani . I mostri sono comandati con dei radiocontrolli sferici che gli intelligentissimi scienziati rubano e radunano a Tokyo, l’unica capitale ancora in piedi, provocandone la devastazione. Seguendo la loro logica noi Italiani per salvare il mondo da Godzilla e company avremmo dovuto mettere i radiocontrolli in Piazza San Pietro. L'astronave SY-3, torna sulla Luna (forse per la vergogna) e scopre una base Kilaak . Gli astronauti riescono a distruggere il radiocontrollo dei mostri e degli umani. L’altra base aliena , posta alle pendici del monte Fuji , è distrutta dai mostroni che finalmente sono liberi di vendicarsi. Le aliene chiamano in soccorso King Ghidorah che è menato di brutto dai Kaiju indigeni . Godzilla lo pesta per bene, Angilas fa una figura barbina, Gorosaurus mena anche lui , Varan si fa i cazzi suoi, Rodan prova a fare qualcosa ma è impegnato con un disco volante infuocato che sarà distrutto dalla SY-3.
L'alleanza Mothra ,Spiga e Minilla darà il colpo finale al dragone spaziale. I tre mostriciattli si bullano non poco e le aliene Kilaak tornano al loro stato di vermi senzienti che vivono all’interno delle rocce.
Le tante ingenuità di scrittura e gli effetti speciali puppazzosi non rendono il film meno gradevole da vedere, inoltre, il tono generale della storia è più serioso del recente remake “Godzilla Final Wars” in cui il rettilone giapponese fa tutto da solo e picchia tutti i suoi compaesani più il ridicolo Godzilla americano che fa veramente una figura meschina.
Il DVD italiano è curato ed ha qualità video molto alta e buon sonoro . Sono stati reintegrati anche dei piccoli tagli avvenuti al montaggio nella versione nostrana con l’audio originale giapponese e i sottotitoli italiani. Gli extra comprendono vari trailer internazionali, una succosa galleria d’immagini , locandine e un accenno al merchandising generato dal film.
E’ bello poter vedere questi vecchi filmoni che spesso passavano nelle tv private con qualità scandalosa nella gloria gioiosa dei colori originali e nel formato nativo. Il DVD distribuito dalla Cecchi Gori contiene anche un
meraviglioso poster.

Consigliatissimo*****

Qui un paio delle belle e bugiardissime locandine cinematografiche italiane in cui non compare nessuno dei mostri del film.