Il buono e disponibile Alberico ha risposto alla mail (e saluta Gaspare Pero) lasciandoci queste note che sono spunto di riflessione. Anche io concordo sul fatto che la paure dei bambini possano essere esorcizzate ridendoci sopra e non trattando i pargoletti come deficienti a cui filtrare i mali del mondo mediante cartoni e fumetti privi di qualsivoglia violenza o cupezza. Rifletto spesso su una cosa, quel che sono nasce anche da quel che ho letto e visto. La mia morale è figlia dei sacrifici di Peter Parker, dall'onestà di Popeye e dal coraggio di Tetsuya. Nei miei cartoni c'era il sangue e la distruzione, c'era la rivalsa e la vendetta, c'erano gli eroi ed i malvagi (ben distinti e definiti) c'era l'amore e l'odio, c'era il terrore (non potrai mai scordare la prima volta che vidi Bem o Devilman). Dopo tutto questo vi lascio alla mail di Motta, uno che ha visto l'albero del male ingrossare le sue radici nutrendosi dei dolori della guerra e che per questo è in grado di apprezzare di più le libertà di cui godiamo.
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26/05/15
24/05/15
Il "cattivissimo" Alberico Motta, Il macabro tra un pugno e uno spinacio
Siam sempre qui a ribadirlo, gli autori e la redazione Bianconi erano "un altra cosa". Gaspare Pero ha beccato sui Braccio di Ferro del 1979, le marachelle di Alberico Motta andate in sostituzione alle solite due pagine di barzellette di Sbattella. La cosa che turba è che le vignette di Alberico sono degne dello Splatter A.C.M.E. e paiono ispirate a quelle di Charles Addams. Chissà com'è che in redazione abbiano deciso di inserire queste perle di humor nero negli albi di Braccio, indirizzati (si pensa...ormai ho i dubbi) ai bambini.
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