Penso di essere stato tra i primi in Italia ad iscrivermi su
Facebook , per curiosità e perché lo
ritenevo un servizio utile. Era bello, per me trasferito a Bergamo
da Agrigento, mantenere i contatti con amici e parenti. FB sopperiva anche alla
mia mancanza di memoria, ricordandomi i compleanni di tutti, cosa che
apprezzavo tanto. E’ stato anche fantastico poter entrare in contatto diretto
con tanti autori dei fumetti e poter discutere delle meraviglie che negli anni
hanno prodotto. E’ stato un piccolo trauma, invece, scoprire che alcuni autori
erano delle teste di cazzo, ma il mondo ne è pieno e me ne sono fatto una
ragione. Fatto sta che con gli anni la più importante delle piattaforma social si
è trasformata in un centro commerciale, non mi mostrava più i post degli amici,
nonostante ogni giorno ne visitassi il profilo (quindi il discorso relativo al
fatto che le prime cose che Fb mostra sono quelle che dovrebbero interessarti
non vale una cippa da un po’) ma soltanto video e foto sponsorizzati di cacciatori di likes. Poi arrivavano
richieste di amicizia da troioni dell’est in cerca di soldi e facce da galera
tipo un tizio di colore che nella foto
del profilo teneva un machete tra i denti e sul tavolo più armi di quante ne
avesse addosso Mad Max nella
perquisizione di “Oltre la sfera del
tuono”. Ho pensato, ho il telefono,
ho la mail, dei più di mille contatti (figurine) che ho collezionato negli anni
alla fine me ne interesseranno un centinaio…che lo tengo a fare questo bordello
virtuale? Tac…cancellazione. Di conseguenza sono andati via orpelli che non
utilizzavo come Tumblr, Twitter, Pinterest e fratelli belli. L’unica cosa che
mi è dispiaciuta chiudere è la pagina FB
di Retronika che in poco tempo aveva ottenuto un discreto successo, ma il mio
cuore è per il Blog. E’ stata la prima cosa che ho “aperto”, il mio angolo, la
mia casa e non riuscivo più a dividere il tempo tra social e Retronika. Una
delle cose più stressanti di FB era la quantità di messaggi da
gestire, molti mi conoscevano per il Blog, altri hanno comprato il libro e mi
tartassavano di domande chiedendomi (come se io avessi un archivio… e dire che
ho postato più volte le foto della soffitta mangia fumetti) “Ti ricordi in quale numero è stata
pubblicata tale storia? Chi ne erano gli autori? Mi vendi l’albo?”
ooooohhhhh calmini!