Presissimo dalla saga di Durango di Yves Swolfs (di cui trovate la mia recensione su C4C) ieri sera ho finalmente visto per intero questo capolavoro di Sergio Corbucci.
Il film non passa spesso in tv per un immotivato V.M. 18 affibiato dalla censura di quegli anni.
Non c’è più
violenza di quanta ne propongano gli altri spaghetti western, giusto una spanna
in più di Django dello stesso
regista, ma sicuramente lo svolgimento della pellicola implica una certa maturità
per accettare tutti i capovolgimenti di clichè
che tempestano lo spettatore.Un film al
contrario, dove il protagonista non è il bell’eroe interpretato da Jean-Luois Trintignant, archetipo puro
, privo di peccato che spara per secondo e quindi sempre per leggittima
difesa.