16/09/14

I migliori sei editori di fumetti del 2013-2014 secondo la mia capoccia.

1) Al primo posto piazzo Cosmo, questa intraprendente casa editrice mi ha deliziato con le sue proposte a basso costo di BD e comics che di solito sono venduti a prezzi impossibili  nelle fumetterie ed in libreria. Cosmo ha ereditato la linea che aveva intrapreso la G.P. publishing, l'unica cosa che ho da ridire e lo scarno apparato redazionale e nello stesso la mancanza di figure "chiave" a cui rivolgersi. Non sarebbe male un angolino della posta ed i commenti nelle svariate pubblicazioni proposte e che hanno riportato me (e molti altri) in edicola.



2) al secondo posto Aurea, una casa editrice che pubblica "personaggi" e non antepone il nome dell'artista al character, anche se spesso graficamente le serie pubblicate dalla casa editrice non sono all'altezza delle meravigliose tavole che si possono vedere in Bonelli  la freschezza delle sceneggiature e la forte personalità dei protagonisti proposti ne fanno una casa editrice coraggiosa e moderna. Long Wey del buon Diego Cajelli è stato una delle letture più gradevoli che abbia mai fatto negli ultimi anni, un fumetto " di genere" come se ne facevano nei gloriosi anni sessanta-settanta ma con gli "effetti speciali" moderni. Per i retronici la casa editrice ha fatto molto, Bob Morane (scelta coraggiosissima), XIII, Blueberry e Dago grazie ad Aurea fanno ancora capolino sugli scaffali


3) Star Comics,  stesso discorso di Aurea, sono sempre stato una grande fans dei perugini che ho, per un periodo,  abbandonato quando si sono messi a tradurre soltanto manga ma grazie a loro o potuto leggere serie italiane fantastiche sin dai tempi di Lazarus Ledd.  Law, Dr. Morgue, Kepher...tutte cose uscite un pò di tempo fa e di cui ho acquistato ogni numero. Il botto dell'anno per me è stato  il fantastico e scompiscioso "Suore Ninja" di Davide La Rosa e Vanessa Cardinali. 


4) Panini Comics ha molti meriti e sta gestendo egregiamente anche Topolino, apprezzo la casa editrice per il nuovo corso "portiamo il web su carta" che mi ha fatto godere del poetico "A Panda Piace l'avventura" di Giacomo Keison Bevilacqua  e un po meno il  greve "A come ignoranza" di Daw che è qualitativamente altalenante.


5) Mondadori! Che finalmente ritorna al fumetto con ristampe di classiconi alla Phantom e proposte di prestigio come Historica. Una lode in particolare per la ristampa del fantascientifico Hammer.



6) Ahi ahi per Bonelli, quest'anno ha rischiato bene con Orfani di Roberto Recchioni , che aldilà del fatto che piaccia o no e sicuramente il simbolo di un nuovo corso della casa editrice, ma  ha fatto uscire anche cose debolucce come il defunto Saguaro ed  il freddo Lukas. Cresce bene invece Dragonero che mi pare stia acquisendo sempre più peso tra i fanatici del fantasy. Bonelli resta, sempre e comunque, la migliore casa editrice italiana per motivi storici ed affettivi.


Una lamentela però l'ho per tutti i signori editori... dove sono finiti i fumetti per i bambini? Un dialogo estivo tra me e la mia bimba "Papi stai andando in edicola? Mi compri un fumetto? Però non di Topolino perchè ne ho già letti troppi, voglio leggere qualcosa di diverso". "Ok Giulia!". Non c'era una mazza in edicola, non trovavo nemmeno le robe della San Paolo, solo un package enorme delle Winx con un albetto   in coppia con un gadget cinese  a cui erano stati appiccicati 4 adesivi scrausi di Bloom e Stella che costava come una Smart.


47 commenti:

  1. Certo che vedere l'Aurea in una classifica delle migliori case editrici, e addirittura in una posizione così alta, fa un certo effetto!
    Comunque proprio l'altro giorno riflettevo sul fatto che nonostante l'assenza del ben di dio dei decenni passati sussiste comunque una certa editoria per i più piccoli: oltre al classico Giornalino (di reperibilità carbonara) ci sono The Garfield Show, La Pimpa e altre riviste forse effimere che vedo sulle rastrelliere delle edicole più fornite. So che a te mancano i tascabili Bianconi e simili, ma comunque qualcosina ancora c'è, e sono stato il primo a stupirmene.

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    1. Aurea merita come Star, apprezzo che facciano fumetti spesso senza che il nome altisonante dell'autore rischi di offuscare il "personaggio". I characters sono quelli che mancano all'editoria italiana, non gli autori capaci, i personaggi che s'imprimono nell'immaginario. Se avessi fatto prima la lista avrei messo al primo posto la Star, che ci prova con le sue miniserie a creare "esseri vivi" che possano andare oltre gli artisti. L'unico fumetto negli ultimi anni che mi ha dato sensazioni paragonabili alla lettura dei primi Dylan Dog era stato il bellissimo Dr. Morgue della Star, scritto divinamente da Silvia Mericone e Rita Porretto, (l'avevo recensito quando avevo più tempo e collaboravo con c4c comic). Volevo prendere il Garfield ma dalle tue ultime recensioni mi pare che sia diventato il solito "magazine" per bambini, la Pimpa va bene per l'età prescolare, mia figlia è capace di leggersi due libri di Geronimo Stilton in un giorno e conosce "il fumetto" non gli bastano 2 righine di testo per accontentarla. Non è nostalgia Bianconiana, ma la fascia d'età a cui si rivolge "Topolino" non ha nessun concorrente. Vero è che visito case ed amici dove non esistono più libri e fumetti, ma non credo che la mia piccola settenne sia l'unica a cui piacerebbe leggere fumetti. :-)

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  2. Lascerei una menzione speciale per il ritorno di PK :)

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    1. Io ho sempre preferito il classico Paperinik, specialmente quello di Giovan Battista Carpi. Non ho mai capito a che servisse Pk, un supereroe quasi vero in un contesto disneyano, a sto punto non è meglio leggere un Marvel qualsiasi? Paperinik nasce come parodia dei fumetti neri, quella K altisonante ne è la caratteristica principale, non è nato per essere un "Batman" o un eroe galattico, ho apprezzato più le storie di "Fantomius" , tra le moderne, per farti un idea di quello che è per me l'alter ego di Paperino. Sò gusti ovviamente :-)

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    2. Concordo pienamente.
      Non ha senso, se non per un tornaconto commerciale se l'idea regge (e qui gli editori cercassero soldi da lettori diversi dal sottoscritto), trasformare la parodia di un supereroe in un supereroe vero.

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    3. Adoro PK! Però ci potrebbe essere posto anche per un altro PK...

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    4. Mi sbaglio io ho nell'universo Disney, in universi paralleli, convivono sia Pk che il Paperinik originale?

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    5. Buonasera.
      Esco dall’anonimato per ringraziare Salvatore Giordano, oltre che per la sua competenza e la cura che dedica a questo blog, per la sua opinione su PK. Io non potrei essere più d’accordo.
      Finalmente non più solo in un mondo di entusiasti pikappiani! Che sia un fatto generazionale? Io non sono riuscito a leggerne uno intero. Come si fa a non pensare agli stivaletti a molla, alla stanza segreta, al ”punzecchiatore elettronico”, al “fungo friggitore”? Oh, mi sono sfogato. E ora due cara-can, bicchiere di latte e a nanna!
      Roberto

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  3. Crepascolino ha cinque anni e vive in un crepascolinoverso in cui il pupazzo di Darth Vader con spada laser che si accende è un "ghisa " ( vigile urbano x chi non è nato nella ex capitale morale ndr ) che multa le micromachines di Nick Fury e Natasha Romanova quando si schiantano contro la macropistola Steranko style di Lego- che ha costruito senza mai aver visto una tavola di Steranko - mentre scambia proiettili invisibili con la nave pirata di Capitan Uncino che ha urtato uno scoglio che è anche una Peppa Pig di stoffa. Sto pensando seriamente di fare di tutto perchè non impari a leggere e di rivendere i suoi plot a qualche editore interessato a radicare nel pubblico la via italiana a Shade The Changing Man ( nella versione di Ditko o di Milligan: è l'istess ). Vedremo.

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    1. La fantasia dei bambini è senza limiti e forse dovremmo lasciar scrivere le sceneggiature a loro. Mia figlia quando gioca con me si diverte un mondo, Il Popeye della Flexi e fidanzato con una Winx, Barbie sta con un Big Jim Capitan Laser e Spiderman spesso vende panini come Casagrossa. :-)

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  4. L'Aurea è la vecchia Eura, vero?
    Casa editrice in effetti coraggiosa, ho avuto la fortuna di ricevere in regalo tutta la prima stagione di "John Doe", trovandomi innanzi a qualcosa di innovativo, azzardato, impensabile per altri editori politically correct... Peccato solo che poi, con la seconda stagione che avevo pure iniziato a seguire, quello che dici tu, cioè che la Casa vive di personaggi e non dei suoi autori, secondo me è venuto meno, perché sono cambiate troppe cose nel volgere di pochi albi, e per me non era nemmanco più "John Doe" quello, ma l'evoluzione di una trama voluta dagli autori, che quindi hanno pesato eccome nel firmare il prodotto editoriale...

    Star Comics purtroppo io la salvo solamente per i manga... Hanno avuto il coraggio di portare a completamento "Gundam Origini", e stanno stampando ancora tutta una serie di uscite connesse con l'universo del mobile suit bianco, sebbene le vendite abbiano costretto un raddoppio del prezzo di copertina e la distribuzione alle sole fumetterie (e alcune librerie...). Con i fumetti italiani hanno invece compiuto delle scelte discutibili: hanno proseguito "Cornelio" raddoppiandone la durata della miniserie ma senza portare a compimento le vicende principali (rimandate, commercialmente, a uno speciale successivo) e soprattutto con un calo di qualità delle storie (disegni sempre validi); hanno interrotto "Trigger" due numeri prima che terminasse naturalmente; hanno gestito male "Jonathan Steele", un fumetto ereditato dalla Bonelli, lasciando carta bianca all'autore Memola, senza però preoccuparsi se tale libertà avrebbe causato una seconda morte editoriale del personaggio.

    Piuttosto farei una menzione in positivo alle Edizioni If, che riportano con passione in edicola fumetti del passato, sebbene anche loro sottoposti a frequenti ritocchi del prezzo di copertina...

    Discorso fumetti per bambini: in effetti qualcosa la si trova, ma indubbiamente è tutto connesso con fenomeni/tormentoni televisivi (qualcuno ha detto "Peppa Pig" o "Ben 10"?), nulla di creato apposta per l'editoria com'era ai nostri tempi.

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    1. John Doe è stata la più felice invenzione di Recchioni ed anche a me era piaciuto molto, non so perchè ma il Roberto (che non so perchè mi ha depennato dai follower di Facebook...credo perchè scrivevo spesso che Orfani non mi piaceva o forse perchè preferivo la Bonelli pro personaggio piuttosto che pro autore...bhò se lo sa lui) lo vedo meglio quando lavora "libero" e le case editrici "minori" di solito lasciano più spazio alle sperimentazioni. Cornelio...non mi è piaciuto molto, anche se apprezzo il Lucarelli scrittore, però era pur sempre un operazione interessante, come quella del fumetto carinissimo di Cajelli su Chef Rubio. Istant comics che hanno almeno il beneficio di essere e trattare personaggi italiani e luoghi nostrani, qualità che apprezzo e mi pare che dia un identità più personale ai nostri fumetti. Jonathan Steele non l'ho mai letto con attenzione...mi piacevano di più gli speciali sull'Agenzia Incantesimi, come ho sempre preferito Legs a Nathan Never. Trigger non l'ho letto e se me lo consigli recupero. Mi ero intrippato con Kepher e Legion 75 (alcuni numeri disegnati malissimo ma la storia m'invogliava a leggerne il finale). Mi è piaciuto un botto The Secret ed ho trovato pesante San Michele. Ho adorato e spero continuino la saga di LAW , mi è piaciuto poco il fumetto di Claudio Simonetti Factor V. La star comunque mi gasa ed aspetto più le loro proposte di quelle Bonelli.

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    2. Il fatto che Recchioni ti abbia "bannato" da Facebook... beh, ti dico solo che non me ne stupisco... e che non è un autore cui dirigo granché stima.

      Sui luoghi nostrani potresti recuperare qualche Dampyr: non sono rare sue visite in Italia, è stato anche in Sicilia in un paio di storie (114 e 141), nonché a Roma, Milano, Venezia, Sardegna... Purtroppo la continuity talvolta non permette di apprezzare appieno le storie, sebbene siano garantite leggibili autonomamente, ma leggere un bell'albo è un conto, apprezzare il capitolo di un affresco narrativo più ampio un altro...

      No, Trigger non l'ho letto: lo seguivano un paio di miei contatti, entrambi delusi dall'interruzione anticipata. Io avevo già chiuso con la Star dopo Jonathan Steele e Cornelio. Le altre serie le ho sempre ignorate cordialmente, non per dubbi sulle idee proposte, ma per come la casa editrice sa spezzare i sogni dei lettori, ragionando soltanto da azienda e non anche da fabbrica di emozioni.

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    3. Di Dampyr ho letto soltanto la prima annata, leggevo un sacco di cose e dovevo tagliare qualcosa, ammetto di essermene pentito perchè tutti continuano a parlarne come una serie che è cresciuta benissimo e che a quanto pare ha uno zoccolo duro di appassionati non indiffirente. Recupererò :-). La star dell'ultimo periodo ha sperimentato molto e posso dire che ho letto quasi tutte le ultime miniserie, finendole (che non è poco).

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    4. Complessivamente Dampyr ha avuto secondo me un lieve calo di qualità, complice l'arrivo di alcuni autori che non mi convincono sempre... Inoltre sono stati fatti fuori alcuni cattivi molto carismatici e tosti, mentre persistono altri vigliacchi che agiscono sempre dietro le quinte...
      Oramai è un universo bello complesso, ai livelli di Nathan Never forse...
      Se vuoi qualche info c'è il mio sito su Altervista, eh? ;-)

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    5. Lo conosco, seguo le tue scorribande on line caro Gaspare, non sono molto attivo sui forum ed altri blog come "commentatore" perchè devo curare Retronika (un Newtonika oltre a questo bloghettino mi sa che prima o poi lo faccio...lo faccio?)

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  5. Effettivamente dipende dalla fascia d'età, Laura ha otto anni e apprezza molto le cose Disney, ora sono le sue preferite. E' affezionata anche a Garfield che però sta davvero peggiorando nelle ultime uscite, ormai di fumetti da leggere non ce ne sono quasi più. In futuro continueremo a puntare su i vari Topostorie, Uack e altre iniziative Panini/Disney. Non deve essere niente male la linea Novellini, nata dalla 9L Panini e destinata ai piccoli, qui però si parla di librerie e costi decisamente più alti.

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    1. Il personaggio preferito del momento di Giulia è Paperoga, si è disneyzzata anche lei ma ho l'impressione che sia una sorta di ripiego disperato, si è letta quasi tutti i miei Geppo prima (madò mò deve andare al catechismo...sarà convinta che Satana sia un simpaticone e che esistano i diavoli buoni). Le riviste per bambini che ci sono in edicola sono magazines dove il fumetto ha una piccola parte di stampato...per i bimbi che amano i fumetti veri non esiste, almeno per quello che mi è richiesto dalla bimba, veramente nulla. Devo farle leggere qualcosa dell'Alpe e Cenisio. La mia piccola apprezza anche i fumetti della Warner, quando ai mercatini riesco a beccarne qualcuno.

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    2. Troppo forte 'sta storia di tua figlia che ha letto Geppo e deve iniziare il catechismo!

      Della Warner trovi facilmente su Ebay delle raccolte "pocket" a pochi euri... Considera però che, come in casa Disney, il fumetto ha un ritmo diverso dal cartone animato...

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    3. Andando sulle ristampe Laura ha amato molto Pugacioff e Aiace, poi ci siamo letti i primi 24 numeri degli X-Men di Lee e Kirby e, grazie soprattutto alla presenza di Marvel Girl, ci si è appassionata parecchio, ora stiamo provando anche gli F4 sempre di Lee e Kirby, vediamo...

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    4. Per Gaspare, ho tanto di quel materiale Warner che nemmeno immagini: più di un centinaio di Cenisio e tutti gli speciali usciti allegati a non so cosa (me ne bullo sì) ;-). Se volete recensioni dei fumetti umoristici americani pubblicati in italia basta chiedere nè :-)? Non avrò tutte le informazioni del bravo Luca Boschi ma può essere una buona occasione per me di accrescere conoscenza (anche per Bianconi ho studiato parecchio) Popopò "Spot" a Novembre esce la mia piccola enciclopedia Bianconi (fine spot). Per "Firma", prima di passare alla Marvel le farò approfondire Rebuffi, come hai fatto tu. Prima la storia nazionale :-)

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    5. Della Warner vorrei recuperare un numero di Bugs Bunny ed. Cenisio contenente una storia lunga, "Il coniglio rompicollo" che occupa oltre metà albo. Purtroppo la memoria non mi aiuta molto sulla copertina, nel senso che ho il dubbio su almeno tre. Chi l'ha letta però se la ricorda di sicuro.

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  6. Per me i fumetti italiani della Starcomics sono imbarazzanti. Ho provato a volte a leggerli quasi tutti nel corso degli anni. Cornelio è una delle letture più noiose e fatte male che siano uscite in edicola. E pure Suore ninja fa pena, dai! Poi uno si lamenta che chiudono. Non è colpa del pubblico poco ricettivo o disattento od altro, sono proprio fatti coi piedi. Giustamente durano sei numeri e poi ciao. La cosa incredibile è che sono anni che ci provano: qualcuno ha sinceramente mai riletto roba tipo Ossian, Santiago, quell'altro di Celoni, Legion o roba così?

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    1. Chi sei? Mettere "la faccia" nelle proprie opinioni denota coraggio anche se alla fine il tuo mi pare un sentire di "comun bonelliano". Sai cosa apprezzo di quelle serie (tranne Santiago che in effetti non ho mai letto), il coraggio di proporre qualcosa di effettivamente nuovo per il mercato. Non sono rimasticamenti bonellici, almeno quelle del nuovo corso. Suore Ninja non è per tutti, la mente de La Rosa è un labirinto immaginifico, le citazioni sono dotte e pesate, Davide è uno di quelli che se avesse voglia di fare una "storia seria" (spero Iddio che la cosa non succeda mai) potrebbe ricoprire di melma molti altri autori blasonati. Suore ha più livelli di lettura di quanto appaia e si me lo sono riletto un paro di volte trovando sempre nuovi particolari per ghignare. Uno che prende per il popò la chiesa argomentando come un Odifreddi allegro, mica cazzi. :-). Ossian era gradevole ede anticipava, per certi versi, robe di adesso, un Harry Potter muscoloso. Quelle serie sono nate per durare sei numeri e non ambiscono (pare) alla serialità. Hai citato il tuo peggio e concordo almeno in parte per Cornelio. Tu però, se non sei un classicone solotexzagor (che mi piacciono) immagina le storie della Star con i disegnatori Bonelli, quella sarebbe la vera innovazione. Morgue pubblicato da Bonelli avrebbe tirato giu fiumi di stellette dai vari siti di critica. Firmati però, metti pure na parolaccia ma così mi pare di discutere con Casper. :-)

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    2. Beh, dai... In Star Comics hanno portato avanti "Nemrod", che in fatto di fumetto editorialmente coraggioso direi al pari di "John Doe" all'Eura... Troppo pesante da seguire però... Un'ora e mezza per leggere un albo di 100 pagine è troppo per me, mollai a metà del n° 2!

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    3. L'ora e mezza per 100 pagine è lo standard Francese e non mi pare un difetto. M'incazzo di più quando spendo 5 euro e leggo per 10 minuti (ed ultimamente mi è successo).

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    4. Il mio standard è 45/50 minuti, tranne per i Dampyr disegnati da Majo che arrivo a un'ora perché mi distraggono i disegni...

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  7. Grazie per le belle parole su Suore Ninja e grazie per il tuo sostegno nei confronti del fumetto italiano edito dalla Star. :)

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    1. Grazie Giuseppe per essere passato. Il tuo The Secret è stata un vero trip per me appassionato di cryptozoologia, ufo e rettiliani dai tempi di Peter Kolosimo, mai nei miei sogni avrei mai immaginato di vedere Corrado Malanga in un fumetto. La star osa e non è da tutti, ci prova, come le gloriose case editrici degli anni sessanta/settanta/ottanta, fa lavorare gli esordienti, merita onori e gloria. Ci sono cresciuto con la Star, ho pianto con Video Girl Ai, ho finito la Lazarus Ledd, Star Magazine era il più bel magazine di Super eroi mai pubblicato in Italia, Law (insieme a walking dead, davvero della Barbato, maus di spiegelman) è uno dei pochi fumetti che sono riuscito a far leggere a mia moglie, Kepher è la cosa più "alternative" ( e mò voglio vedè chi dice che era disegnato male) uscita in edicola dai tempi di "Fuego!"... basta così o devo continuare? :-)

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    2. Ciao Salvatore! Grazie a te! The Secret è stato un bel trip anche per me. Gli appassionati del genere lo hanno apprezzato davvero e a Lucca le Edizioni Inkiostro lo ristamperanno in volumi raccolta con delle storie inedite. Se ti interessi dell'argomento il nome di Mauro Biglino dovrebbe darti qualche idea ;) Per la Star produrre italiani è un grande rischio, perché è più conveniente ristampare prodotti giapponisi, francesi o americani e in questo periodo di "magra" la produzione made in Italy è molto ridotta. Speriamo davvero in periodi migliori! Grazie ancora! :)

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    3. Mi sa che vendo la vecchia serie e mi ricompro la nuova :-)

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  8. Ok, scusate per l'anonimato...mi chiamo Giorgio e non sono uno troppo fissato con i Bonelli.
    Condivido effettivamente il tuo discorso sul coraggio e il cercare di distanziarsi dalle serie che vendono di più per proporre qualcosa di diverso. Penso però che, al di là dei gusti, la leggibilità delle tavole e la qualità globale di certe cose Starcomics lascino parecchio a desiderare.
    Mi sembra doveroso vedere a che punto sta il fumetto in giro e cercare di fare qualcosa di concorrenziale o almeno allo stesso livello, pur rispettando le scelte di genere e di registro narrativo. Meglio ridurre le uscite e concentrarsi un po’ di più sulla qualità e la leggibilità.
    Ok i gusti ma Cornelio e Nemrod erano soporiferi…

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    1. Ciao Giorgio, benvenuto :-). Tutti hanno i loro gusti ma non ci suo può sempre rimpinzare di Pizza, ogni tanto bisogna variare ed a volte piatti che a vederli sembrano indigesti sono delle vere e proprie leccornie, mentre alcune cose che paiono bellissime sanno di spugna, legno e muffa. A buon intenditor...

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    2. Il pensiero di Giorgio è abbastanza tipico. Molti accusano la Star di non essere al livello della Bonelli. Facendo una battuta direi che è come accusare l'Empoli di non essere al livello del Barcellona, ma questo non vuol dire che l'Empoli non possa comunque provare a fare un buon calcio ;)
      Paradossalmente quando è uscito Cornelio siamo stati accusati di averlo fatto troppo "bonelliano" e che dovevamo osare di più. Comunque, ovviamente tutti i pareri espressi con questa costesia sono ben accetti :) Un saluto e grazie!

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    3. Semplicemente Cornelio andava chiuso dopo 6 numeri, con un finale vero e proprio, sarebbe stata un'ottima mini serie con magari il rimpianto di essere durata poco... invece è continuata ma con una location fissa che alla lunga ha annoiato (me e non solo), e dopo 12 numeri ancora non era stata chiusa.
      Più un peccato che un fastidio, sia chiaro.

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  9. Spero proprio che Orfani non sarà il nuovo corso della Bonelli. Ne sono quasi sicuro. Non può esserlo perché troppo distante dalle radici della Bonelli. Troppo fumo e poco arrosto, tanti effetti speciali e poca sostanza. La Bonelli non è questa. La Bonelli è Boselli, Manfredi, Burattini. La Bonelli è anche Saguaro che non è per niente defunto. Ha solide sceneggiature e personaggi ben caratterizzati, vivi, credibili. Belle avventure singole inserite in una continuity. La verità è che Saguaro non ha goduto del battage pubblicitario avuto da Orfani e che il suo autore, il bravissimo Enna, non si atteggia a rockstar del fumetto come fa Recchioni. Anzi: è uno che fa il suo ottimo lavoro senza sbandierarlo ai 4 venti. La Bonelli è anche Medda e il suo Lukas (dopo l'ottimo Caravan) che è tutt'altro che freddo. Le sceneggiature di Medda sono sempre strutturate come un orologio svizzero e i personaggi sono interessanti. Ha saputo rivitalizzare un tema trito e ritrito come quello dei "ritornati dalla morte".

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    1. Ciao "Chemako" Alessandro, sanguigno bonelliano, appassionato come piace a me. Le tue argomentazioni sono più che pertinenti ma i gusti sono ovviamente tali per tutti. Se ci fai caso ho indicato nel post Bonelli come "miglior casa editrice italiana" senza ironia e con convinzione...però l'impressione mia è che l'eccellenza si raggiunga ormai nel solo livello grafico, le idee "col guizzo" stanno da un altra parte. Come dici tu è tutta una questione promozionale, i fumetti Star che ho citato sopra mi hanno emozionato con Bonelli non mi succede più. La casa editrice mi sembra in standby, cullata dalle sapienti mani di artisti egregi ma timorosa di "innovare" e rischiare. Gli stessi autori Bonelli riesco a metterli "a fuoco" meglio quando lavorano per editori minori. Poi il coraggio va sempre premiato, hai mai letto questo mio post: Quando Berardi e Milazzo facevano i fumetti brutti. ? Se non ci fosse stata l'alternativa di Cab, Bianconi, Sansoni con editori che investivano nel nuovo non avremmo mai letto capolavori come Ken Parker o la delicatezza di Julia. Il coraggio va premiato, sempre, specialmente quando si può dare lavoro e la possibilità di farsi le ossa a giovani autori. Ciao!

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  10. E della Mondadori non bisogna dimenticare l'ottima riedizione del classico e intramontabile Ken Parker

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    1. Alessà...lo posso dire...? Mi pare l'ora che Berardi e Milazzo propongano qualcosa di nuovo. Adoro Ken ma basta Pizza! :-D

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  11. Di Hitorica ho letto Vae Victis, vermanete bello.
    Lo consiglio a tuttil.
    Di Eura/Aurea ho sempre le solo letto le raccole Laciostory e Skorpio : ogni mese un bel malloppone di pagine a poco prezzo con il meglio dei fumetti argentini, intaliani e francesi ( come cacchio fa certa gente a perdersela, ogni mese, mah).

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    1. Se Aurea riproponesse il suo materiale come Cosmo , albi economici e produzione costante, sarebbe un bel leggere. Ti avevo risposto pure per il Braccio "orrendo" degli ottanta, credo sia Amendola (quello Disney) ho visto che il grosso della sua produzione popeyca era nel periodo da te indicato. Braccio peggio di lui non l'ha mai disegnato nessuno (Timoteo però lo tratteggiava in maniera simpatica).

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    2. Si, però dipende come lo propone: ad esempio Blueberry in B/ N , come qualsiasi altra serie francese , per me è una bestemmia, come vedere Avatar su un televisore in B/N.
      Si perde molto della magia del fumetto francofono, secondo me .
      Meglio la nuova edizione da edicola a colori e con carta lucida.
      Poi la stampa era veramente pessima, peggio di un quotidiano.
      Grazie per Amendola.

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    3. Si le Cosmo Color, sia Bd che comics sono ottime come proposte. Comunque qualche autore come Swolfs secondo me in bianco e nero guadagna pure, essendo dettagliatissimo. Non sarebbe male anche un economico B/W in grande formato...tipo "La Legge del Deserto" di cui sopra.

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  12. Ma in questa lista non si possono inserire case editrici "atipiche" (cioè non legate direttamente alla produzione dei fumetti) come la Gazzetta Dello Sport?

    Perchè per me la ripoposta di Michel Vaillant, Ric Roland e Blueberry in eleganti volumi dal prezzo contenuto, riproponenti tutte le avventure integrali e con un discreto (ma decisamente migliorabile) apparato redazionale sinceramente paiono una gran bella cosa. Senza dimenticare il prezzo decisamente contenuto.

    Per me questa è stata veramente la sorpresa dell'anno...

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    1. Quest'anno non ho comprato nulla come allegato, ho voluto premiare un po il "nuovo". :-)

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