Grazie all' Associazione Culturale Bergomix ieri pomeriggio presso il centro commerciale Le Due torri di Stezzano c'è stato un incontro con l'autore Bianconi. La cosa che mi ha più colpito è la quantita di gente che si è fermata interessata e che tutti gli ultratrentenni ricordavano Geppo, Abelarda e Braccio di Ferro con affetto, la stessa Elisabetta (figlia di Pier Luigi) mi ha detto che hanno venduto più materiale originale lì, nel centro commerciale, che non a Lucca Comics, il che fa pensare a quanto fossero orgogliosamente "Pop" i nostri amati giornalini comici per ragazzi, che i loro luoghi non saranno mai quelli delle librerie d'essai e che, con piacere, non saranno mai scambiati per le odiose e tronfie "Graphic Novels" con cui si impastano la bocca quelli che si vergognano di dire FUMETTO (tutto maiuscolo). E' stata un ottima opportunità per una lunga chiaccherata con il più prolifico, insieme a Nicola Del Principe, tra gli autori della famosa casa editrice. Pier Luigi, nonostante l'età e ferreo come il Popeye italiano che ha portato avanti per migliaia di tavole, sin dalla prima storia e fino alla fine della serie avvenuta ormai 15 anni fa. Aneddoti a non finire che in base ai ricordi del lungo colloquio tenterò di trascrivere, a mò di appendice di "da Braccio di Ferro a Provolino", è mia idea integrare, se possibile,le informazioni "a posteriori" sul Blog. Spesso mi hanno rimproverato di aver dato poco spazio alla storia dell'Edizioni Bianconi ed ai suoi autori nel mio libro, ma è stata soltanto una questione di "spazi", quella era una piccola enciclopedia dei personaggi ed avevo a disposizione soltanto 150 pagine (poi diventate 164) e per poter fare qualcosa di semicompleto, con storie consigliate e cronologie ho sacrificato un po di "romanzo". Sarebbe bello un giorno poter scrivere qualcos'altro incentrato soltanto sui ricordi degli autori, con la loro collaborazione, speriamo che qualcuno sia interessato e proponga la cosa, io sto qua sulla riva del fiume di dati. Iniziamo con qualche chicca aneddottica. Avete idea di quanto fosse diventato ricco grazie ai fumetti Renato Bianconi? Molto. Sia Sangalli che Dossi e Motta mi hanno raccontato di quella volta che, stanco della visuale occupata , Renato Bianconi decise di far "piallare" un colle che nascondeva il panorama davanti alla terrazza della sua villa. Renato poteva a suon di dindi e riuscì persino ad riacquistare con gli anni, bonificare e ristrutturare tutte le proprietà che aveva perso la sua famiglia.
Uno spirito imprenditoriale unico, un cummenda di quelli che non ne fanno più e con la capacità di adattarsi al mercato con intelligenza e velocità, dote che ahimè la compianta Rosalia Guccione non aveva. Pier Luigi fu l'ultimo, poco dopo Sandro Dossi, a lasciare la casa editrice ormai piena di debiti, Rosalia prima del tracollo e visto che ormai le cose non potevano andare più avanti, nell'ultimo periodo non vennero nemmeno pagati gli ultimi lavori degli autori, aveva persino chiesto a Sangalli di diventare socio, abbiamo perso l'opportunità di avere un' edizioni Bianconi-Sangalli, ma giustamente Pier Luigi non se la sentiva di accollarsi parte dei debiti. Parliamo adesso di Nicola Del Principe e di Nonna Abelarda e del peso che ha avuto l'autore sul restyling della vegliarda e di Soldino. Chi ha gli albi degli anni 50 e 60 dedicati al regno di Bancarotta ricorderà la segaligna, alta, fumatrice e violenta vecchietta nella prima versione di Carpi e Chierchini ispiratissima alla Signora Carlomagno di Jacovitti e alla mamma Yokum di L'Il Abner, pare che il primo a renderla più tonda, dolce e materna fu proprio Nicolino (in base ai ricordi di Sangalli e così li trascrivo), tanto che Giovan Battista dovette un po adattarsi alla nuova versione secondo le direttive di Bianconi che pensava che il personaggio in quella maniera potesse essere più gradito dai bambini. Anche lo stesso Soldino, che ricorderete con orecchie alla Dumbo (lo rivedrete tra poco nel volume di Abelarda che uscirà per RW Lineachiara) fu ricalcato da Del Principe da l'Hot Stuff di Warren Kremer (questa informazione me l'avevano data anche Alberico Motta e Sandro Dossi) piuttosto, da come avevo erronemente indicato nel libro, dal fantasmino Casper.Hot Stuff che pare anche un nipotino di Geppo a guardarlo bene... |
Si è parlato lungo anche dall' affaire Premium, dell'obbligo arrivato dall'alto di fare Braccio di Ferro con le Timberland e Timoteo con il codino, cosa su cui non era d'accordo nessuno degli autori. Popeye non è Topolino, non deve adattarsi a nulla e deve soltanto ripercorrere il suo mito eterno, che siano i lettori a capirne l'epicità e la classe, meglio lasciarlo riposare nella casa di riposo dei fumetti piuttosto che vederlo vestito da Fedez. Si è parlato anche di Franco Aloisi, riconosciuto da Pier Luigi come uno dei più maturi e originali, e della sua felicità nel recuperare le tavole originali nei famosi "bancali" ritrovati in cui erano stipate tavole e copertine dei nostri amati autori. Poetico è stato anche il ricordare degli inizi del "Ragionier" Sangalli. Pier Luigi mi raccontava di aver fatto un solo giorno da contabile, il suo sogno era quello di fare fumetti, come l'amico d'oratorio Alberico Motta che lo presentò a Renato Bianconi. Motta aiutò Pier Luigi anche nella realizzazione del suo portfolio, per fargli fare buona impressione. Altri tempi dove la richiesta di bravi disegnatori era maggiore di quanti fossero gli artisti disponibili. Il bravo Alberico era gia "addentro", collaborava giovanissimo sia con Dardo che con Alpe e riconoscendo le doti dell'amico Pier Luigi, che aveva iniziato a disegnare con lui per i giornalini dell'oratorio stesso e che a scuola si divertiva nelle caricature di insegnanti e compagni. Fa piacere sentire di quel mondo diverso e dove gli autori erano un gruppo compatto ed amichevole, dove se uno poteva dare una mano la dava. Tempi piacevolmente confusi, quando un personaggio dei fumetti era il frutto delle meningi di tanti, dove era impossibile individuare l'idea primigenia e tutti, noncuranti del futuro "dei diritti" davano il meglio delle loro possibilità perchè il giornalino del mese fosse pronto e presente in edicola per la gioia di tutti i bambini, senza nemmeno avere la spocchia dei credits nella storia, si era operai nella grande fabbrica del divertimento e contava più lo stipendio che avere il nome sulla copertina. Quanto è stato amato Giovan Battista Carpi dai nostri autori Bianconi, tutta la triade Dossi-Sangalli-Motta hanno sempre parlato con affetto e venerazione di Giovan Battista, è stata sempre la prima fonte d'ispirazione e riconosciuto da loro come il migliore tra quelli passati nelle redazione come capacità artistiche e d'inventiva. Un ricordo anche a Mario Sbattella, che Sangalli ricorda come personaggio divertentissimo e che faceva letteralmente volare le ore passate in redazione, sempre pronto alla battuta. Si è parlato anche di Tiberio Colantuoni, ammirato per la sua precisione e per essere una fucina di idee, uno di quelli che più ha personalizzato il mondo di Nonna Abelarda con i suoi Nik e Nok, Bongo, Gennariello e Dr. Magnus. Si è parlato persino del Papallo, ultimo personaggio Bianconiano di Sangalli, che ahimè non potè essere sviluppato come nelle intenzioni dell'autore. Il personaggio sferico avrebbe dovuto esser parte di un microcosmo di personaggi "papallosi", ognuno come i puffi con il loro carattere ben definito, avremmo potuto leggere di "Floscio" il triste amico e del tronfio "Papallone gonfiato". Molto si è discusso della Francia e del rispetto che si ha per i nostri autori, più di quanto immaginiamo e se un giorno potremo rileggere qualcosa di "Bianconiano" fatto come si deve mi sa che è meglio spolverare il corso di lingue d'Agostini dedicato alla lingua d'oltralpe. E parlo di fumetti non di saggi. Sapevate che Mina e Monica Vitti leggevano Braccio di Ferro? Sangalli ricorda di aver ascoltato in radio, negli anni passati, delle interviste dove le due stars citavano passo passo storie da lui disegnate, con soddisfazione. La cosa che più mi ha colpito di quest'uomo è che nonostante non si possa più definire di primo pelo ha una grandissima voglia di fare ed ammetto di essermi quasi commosso quando vedevo i suoi occhioni lucidi e felici quando si avvicinavano i bambini che volevano uno sketch di Braccio Di Ferro, Olivia o Pisellino. Una delle cose di cui Pier Luigi, Alberico Motta e Sandro Dossi vanno più fieri è quando gli ex-bambini come noi dicono "ho imparato a leggere con Geppo". Una medaglia che devono portare al petto con fierezza e che vale molto di più di tanti premi dati dagli accademici. Per adesso mi fermo, qui. Sappiate che avevo detto a mia moglie che sarei rincasato per le 16:00 e sono rimasto alle Due Torri sino alle 19:30.
Il fatto è che Lucca Comics da anni non ha più molto a che vedere con quel tipo di fumetto... ma a mio avviso con il fumetto in generale (so che molti non saranno d'accordo). Se la chiamassero "Lucca cosplay co' un poino di fumetti" sarebbero più onesti. Bella manifestazione questa di Stezzano. Io pure ho imparato a leggere così...
RispondiEliminaLa settimana prossima viene il Dossi a Stezzano :-)
EliminaBella anche quella foto di Sangalli con Bruce Willis...:-)
EliminaBruce Willis magna troppo
EliminaSe cercate un altro che ha imparato a leggere sui fumetti Bianconi, eccomi. :-)
RispondiEliminaAnche io sarei rimasto a oltranza accanto al Maestro Sangalli... Finirà che mi trasferirò da quelle parti più per necessità di questi incontri che per lavoro.
La prossima volta Salvatore mostraci qualche disegno che sicuramente avrai carpito dalla penna di Sangalli, eh? ;-)
Appena posso provvedo, ho lo scanner in panne
EliminaFantastico autore, il mio preferito in assoluto, quello che - io sono del '61 - ha segnato la mia infanzia e primissima adolescenza ancora più di gente come Carpi o Scarpa.
RispondiEliminaE già, in Francia dovevano essere molto popolari i Bianconi, una delle cose che mi sorpresero di più durante una vacanza sulla Costa Azzurra fu trovare Geppo anfransé, ribattezzato Dodu...una delle poche cose in cui siamo stati noi a 'colonizzarli' ; i loro personaggi tipo Pif, o Placid et Muzo o Arthur le Fantôme - che pure a me piacevano - qui non sono mai arrivati e nel caso lo fossero dubito che avrebbero mai sfondato ( da noi si pubblicavano piuttosto i fumetti belgi ).