Ieri notte ho visto il DVD Eagle Pictures di questo ritmato Spaghetti
Western. Il master utilizzato aveva degli splendidi colori e me lo sono goduto
ancora di più perché la pellicola, anche se restaurata, aveva tante belle spuntinature
che creavano un atmosfera da cinema parrocchiale degli anni settanta. L’audio è
uno Dolby 2.0 e ahimè l’immagine non è nel formato nativo ma un 2.35:1 allargato a tutto
schermo con ovvi tagli laterali visibili nei credits di testa.
La storia ruota intorno al malvagio Gordon Watch, il
baffuto Fernando Sancho criminale interprete di moltissime nostre pellicole di
frontiera, che impersona, tanto per cambiare, un bastardissimo bandito a capo
della banda degli Sterminatori. Non tutti i membri della cricca sono volontari,
molti sono obbligati a diventare adepti del feroce gruppo e quando
intraprendono, spesso senza possibilità di scelta, la strada del sangue sono marchiati
a fuoco come capi di bestiame.
La scena finale è ambientata nella bottega del becchino, che in quel momento era particolarmente contento visto che gli Sterminatori avevano ammazzato mezzo paese, cosa buona per gli affari. |
Arizona Colt (Giuliano Gemma), anche se è stato
liberato dalla prigione da questi lerci individui, non vuole seguire le orme di
Watch, diventandone al contempo simpatico antagonista. Non spoilero la trama,
ma sappiate che è uno dei western con il maggior numero di morti ammazzati del
nostro Cinema. La sceneggiatura di
Ernesto Gastaldi è frizzante come la Schweppes, non ci si annoia mai e i 112
minuti del film scorrono come un treno.
Una giornata tipica a Cinecittà negli anni sessanta |
Un film diviso
equamente tra momenti seri e gag. La parte comica è affidata perlopiù a Roberto
Camardiel, nel film "Doppio Whisky", ubriacone dinamitardo e redento antagonista
di Gordon Watch, e al prete ammazza cristiani di Pietro Tordi. Ottima la regia di Michele
Lupo, una garanzia per l’intrattenimento tout court. Ci sono tutti gli stilemi
del genere, in molti punti ricorda Django (quello di Franco Nero) ma Arizona
non ha nessuna intenzione di essere cupo o serioso.
Copertina del 45 giri di Raoul |
Le belle del saloon sono interpretate questa
volta da Rosalba Neri (che resta poco in pellicola per colpa di Nello
Pazzafini) e la bionda Corinne Marchand, che farà girare la testa al
protagonista, tanto che per “un’ora d’amore” Giuliano s’incaricherà
di affrontare tutti gli “sterminatori” da solo. Tra parentesi, la tipa nemmeno
gliela dà. La colonna sonora di Francesco De Masi è eccellente piena di
chitarre e fischiate come piace a noi. Una nota a parte merita l’opening “Arizona
Colt” cantata da tale Raoul.
Pellicola consigliata.
Il mio problema con gli spaghetti western è che a confronto con Leone spariscono tutti (o quasi, Il Grande Silenzio l'ho apprezzato), e gli altri li gusto più come stracult. Ah, Cipolla Colt...
RispondiEliminaEheh!, Cipolla Colt è inguardabile anche per me, tra i western comici figli di Spencer e Hill, secondo me il più originale è il folle "Provvidenza" di Tomas Milian. Non sono un cultore assoluto del genere, ci sono tante fetecchie scrause e interscambiabili ma di solito è il cast a fare la differenza. Questo qua sopra è una coproduzione con i francesi di ottimo intrattenimento. E' girato e montato molto bene e anche dialoghi e trama intrattengono.
EliminaQuesto western con Giuliano Gemma mi manca... Tra l'altro ne ho visti 3 o 4 soltanto...
RispondiEliminaIn genere i western di Gemma non mi piacciono moltissimo, Giuliano aveva una faccia troppa "buona" ed era difficile fargli interpretare un bastardo alla Clint Eastwood, sarebbe sembrato poco credibile. Anche lo stesso "Ringo" l'ho trovato noioso, per citare il più famoso. In questo film hanno fatto uno script preciso per Gemma, che risulta simpatico come al solito ma con un pizzico di veleno in più. Arizona è una carogna, aspetta che i banditi vadano nelle città ed ammazzino un po' di gente e poi chiede soldi per l'ovvia vendetta del pueblo. E' pure un baro quando gioca a poker. Rendere malvagio Gemma è impossibile, ma qui è un pò più birbante del suo solito.
EliminaVero, però anche vero che gli eroi del west non sono necessariamente tutti "alla Clint Eastwood", ci sono anche quelli "alla John Wayne", "alla Franco Nero", "alla Terence Hill"... Va messa la faccia giusta nel ruolo giusto.
EliminaCmq il mio preferito di Gemma è "Sella d'argento".
Poi venne il suo Tex...
... "E tutti risero".
EliminaMa non per colpa di Giuliano.
EliminaSapevi che di alcuni spaghetti western esistono addirittura i fotoromanzi?. Recentemente ho preso il primo numero de "gli albi per tutti" (1974) che oltre al fotoromanzo di "Identificato!"), il primo episodio di U.F.O. di Gerry Anderson, presenta la riduzione di "I giorni dell'ira", proprio con Gemma e Lee van Cleef.
RispondiEliminaSi, ho quello di "Occhio alla penna" con Bud Spencer. I giorni dell'ira prima o poi lo devo vedere e capire perchè è così importante per Tarantino.
Elimina"Occhio alla penna" lo prendo al mercatino di Maggio. Devo razionalizzare gli acquisti!
Elimina"I giorni dell'ira" non mi ha detto molto. Per me Tarantino si diverte alle nostre spalle con questi film "importanti per lui".
Non c'entra niente, ma visto che si parla di Provvidenze, Cipolle Colt e ortaggi vari, come western da ridere consiglierei "I tre che sconvolsero il West" con John Saxon, Antonio Sabato e Frank Wolff. Super-acrobatico e incredibilmente stupido, ma divertente e loro sono molto bravi, specie Wolff.