Sono passati moltissimi anni da quando ho visto l'ultima "opera dei pupi", esisteva ancora nei primi anni ottanta, una forma d'intrattenimento popolare per i ragazzini che veniva sporadicamente rappresentata durante avvenimenti importanti, da noi ad Agrigento ad esempio durante la "festa del mandorlo in fiore" .
I pupi ai miei tempi erano già storicizzati e noi bambini degli anni ottanta non capivamo come le avventure di queste marionette potessero essere state così avvincenti per i nostri nonni e genitori. Noi avevamo già TV e videogiochi e Orlando e Rinaldo non potevano competere con Goldrake e Pac Man, eravamo ormai abituati al "sogno tangibile" ed era diventato difficile immaginare.
A pensarci bene quei teatrini di marionette probabilmente per i nostri vecchi esercitavano lo stesso fascino di un Ghosts n' Goblin con armature, draghi, principesse rapite, demoni e maghi malvagi.
Sul Corriere dei Piccoli numero 35 del 1990 ho trovato questa "Storia dei Pupi" romanzata in due pagine disegnata dal bravo Enzo Marciante e mi si è riattivato un neurone spento, un ricordo di me piccino sulle spalle di mio nonno Giuseppe che mi aveva portato in piazza Cavour a veder combattere questi scintillanti e violenti cavalieri che parlavano come il "Messer Papero" di Guido Martina.
Ecco, stavolta Hotmail si è degnato di segnalarmi il post (sul blogroll ancora non mi compare, però).
RispondiEliminaApprofitto per spendere i miei due spicci di conoscenze e ti chiedo se lo spettacolo a cui assistetti coinvolgeva pupi di scuola catanese o palermitana, ovvero se avessero o meno le articolazioni a gomiti e ginocchia. Non serve che rispondi, era giusto per far sfoggio di cultura pupesca (appresa da un libro di Culicchia, uno degli ultimi pupari, che lessi per la tesi su Franco e Ciccio).
Marciante non mi entusiasma, però la storiella è carina.
Io ricordo fossero di scuola catanese come di scuola catanese sono i pupi souvenir che di solito vendono (vendevano?) nelle bancarelle dei luoghi turistici. Marciante su Facebook è stato molto contento di aver rivisto questa storia, ne ho approfittato per fargli leggere anche qualche altro post di Retronika che cita l'artista.
EliminaMarciante era anche quello dell'Ispettore Bebop su Più, giusto?
EliminaUna tesi su Franco e Ciccio? Ignoravo.
EliminaCom'è che la roba bella non arriva mai sul mercato editoriale?
Sicuramente ne abbiamo parlato, mi sembra strano che non te l'ho mai detto. In effetti sarebbe dovuta uscirne anche una versione libraria ma poi non se ne fece nulla (l'anticipo però mi pare che me lo intascai lo stesso). All'epoca uscirono diversi libri su Franco e Ciccio, anche uno di Marco Giusti mi pare, il che spiega perché il mio non vide la luce.
EliminaLa tesi di Luca su Franco e Ciccio è meravigliosa, l'ho ancora sul drive, Marciante era sì quello di Bebop
EliminaTroppo buono. Mi ricordavo infatti di averla girata a qualcuno del mio "giro" internettiano, evidentemente non era J_D_LaRue!
EliminaBeh, se la "giri" anche a me, la leggo volentieri.
EliminaMarciante non mi dispiace. Ricordo che all'epoca dello sceneggiato Marco Polo, nei supermercati Esselunga, con la spesa regalavano un suo libro con la riduzione a fumetti dello sceneggiato appunto. Ovviamente declinato con un certo umorismo, ma piuttosto fedele al telefilm.
RispondiEliminaQuando ero piccolo nella pineta a Viareggio esisteva un teatrino di burattini che resistette credo fino al 1980, non erano pupi a filo però, se non ricordo male erano di quelli dove infili la mano (marionette?)
La cosa divertente è che l'eroe delle storielle (che erano poi le classiche storielle che finivano con le bastonate in testa al cattivo) non era più Arlecchino o Pulcinella, ma era una marionetta di Paperino, perché tutti i bimbi amavano e leggevano Paperino. I tempi cambiavano anche per i pupari :D (ehm, se ci ripenso mi commuovo...)
Chissà se da qualche parte c'è ancora qualche "Mangiafuoco" che fa spettacolini.
Elimina