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31/12/15

Canto di Natale di Topolino (Mickey's Christmas Carol) U.S.A. 1983 *****


Ho rivisto ieri sera, dopo tanti anni, questo mediometraggio Disney del 1983 e mi è sembrato molto più bello di come lo ricordassi. Negli anni ottanta avevo ancora come metro di paragone i "classici" e quindi le animazioni di questo gioiellino mi sembravano scarne, abbozzate. Con gli occhi di oggi, pieni di Peppa Pig e Fantagenitori, la pellicola pare una tela del Botticelli.
Fluida, colorata e viva.
Tutti conosciamo la storia di Dickens e quindi non mi dilungo, preferisco parlare del film. Da tempo non vedevo un utilizzo così corretto dei characters, non fa nessuna impressione a noi dell'epoca Martina, vedere un Paperone così insensibile e avido. Paperino pieno di entusiasmo (forse un po' troppo accondiscendente e remissivo).

11/05/15

“Zio Paperone e il mistero di Persecutor” (1967, Rodolfo Cimino, Luciano Gatto; in “Mondo Papero”, 1973)


Premessa: Considero chiusa l'esperienza "Magazine" perché mi sono reso conto che ci si perde troppo tempo e  alla fine i post sul blog sono letti di più di quanti siano stati i download del pdf, indi e per questo, recupererò su Retronika gli articoli che mi erano arrivati, sperando che i "redattori" non se l'abbiano a male. Oltre a quel che ho scritto sopra ricordiamoci che i pdf non si possono commentare e viene via metà del divertimento che tiene in piedi questa baracca. Iniziamo con questa splendida e lunga recensione paperesca del bravo JD La Rue.

Ovvero Paperon de’ Berlusconi. Zio Paperone ha impiantato nel deposito  una “centrale di controllo unificata” per monitorare in tempo reale il buon andamento delle sue aziende. La disperazione lo coglie quando il computer (il “cervello elettronico”, si diceva allora) segnala che un pericolo minaccia il suo impero ortofrutticolo. I nipotini, guardando dalla finestra, scoprono la natura della… minaccia: un venditore ambulante, il vecchio Melampo, vende mele col suo carretto ai bimbi di Paperopoli, suoi affezionati clienti. Qui, Quo e Qua credono di rincuorare lo Zione mostrandogli l’irrilevanza della cosa, ma questi si fa venire invece un travaso di bile: da vero monopolista, non può tollerare neanche la più piccola forma di concorrenza simbolica, che vede come uno sgarbo fatto a lui personalmente, e si ripromette di schiacciare l’indipendente.