Finalmente ho scoperto chi era l'unico autore con autentico tratto MANGA nelle riviste dell'Edizioni TV!
Come cantava il Genio "una giapponese a Roma".
Yoshiko Watanabe è una mangaka che ha collaborato con Osamu Tezuka alle serie di “Kimba”, “La Principessa Zaffiro” e con il duo Fujiko F. Fujio per “Doraemon”. Innamoratasi dell'Italia diventa docente della scuola romana del fumetto ed ha partecipato alla realizzazione dei lungometraggi animati “La Freccia Azzurra”, “La Gabbianella e il Gatto” e “Aida degli Alberi”. L'autrice nel 2010 ha realizzato la sua prima graphic novel “La Storia di Sayo” scritta da Giovanni Masi.
Retronikamente parlando cosa faceva la divina negli anni 80?
Un esempio?
ha disegnato su Cartoni in Tv:
Judo Boy
Bia
Kiashan
Kum Kum
Doraemon
Madamoiselle Anne
Starzinger
Galaxy Espress 999
Astro Boy
La Principessa Zaffiro
Hurrycane Polimar
e moltissimi altri .
Su Più dell'editoriale DOMUS disegnava invece:
Poochie, I Masters ed il mitico Pistillo.
Ecco per voi una breve storia di He Man & company tratta da Più n.56 del 1982
Guardate com'è Drombo la combriccola di Skeletor in fuga.
Torneremo sull'argomento.
Come cantava il Genio "una giapponese a Roma".
Yoshiko Watanabe è una mangaka che ha collaborato con Osamu Tezuka alle serie di “Kimba”, “La Principessa Zaffiro” e con il duo Fujiko F. Fujio per “Doraemon”. Innamoratasi dell'Italia diventa docente della scuola romana del fumetto ed ha partecipato alla realizzazione dei lungometraggi animati “La Freccia Azzurra”, “La Gabbianella e il Gatto” e “Aida degli Alberi”. L'autrice nel 2010 ha realizzato la sua prima graphic novel “La Storia di Sayo” scritta da Giovanni Masi.
Retronikamente parlando cosa faceva la divina negli anni 80?
Un esempio?
ha disegnato su Cartoni in Tv:
Judo Boy
Bia
Kiashan
Kum Kum
Doraemon
Madamoiselle Anne
Starzinger
Galaxy Espress 999
Astro Boy
La Principessa Zaffiro
Hurrycane Polimar
e moltissimi altri .
Su Più dell'editoriale DOMUS disegnava invece:
Poochie, I Masters ed il mitico Pistillo.
Ecco per voi una breve storia di He Man & company tratta da Più n.56 del 1982
Guardate com'è Drombo la combriccola di Skeletor in fuga.
Torneremo sull'argomento.
Ero un po' in ansia per l'assenza di novità...
RispondiEliminaHo seguito "Più e il suo gioco" per qualche tempo, poi non ricordo perché lo mollai puntando su altro...
I fumetti dedicati ai Masters li trovavo piuttosto antipatici, già l'episodio qui proposto può essere oggetto di alcune osservazioni:
1) He-Man è un guerriero, perché perde tempo a cogliere fiori invece di farlo nelle vesti del principe Adam?
2) Sprecato inviare anche Mer-Man a consegnare quel pacco. Essendo Mer-Man quasi l'equivalente di Skeletor negli ambienti marini, coinvolgerlo non ha senso, la missione è talmente banale che l'ottuso Beastman era sufficiente.
3) Vediamo Zodac fuori dal Castello del Teschio Grigio con gli altri... Zodac?! Zodac?! Non ha senzo, lui è un guerriero neutrale, propenso al Bene, ma non per questo se la spassa con gli alleati di He-Man, e tanto meno esce "di casa" con gli altri perché trovano 'sto pacco...
4) Comoda la didascalia "Dopo aver scoperto il nascondiglio delle forze del Male..." Eh bravi, ci hanno saltato tutta la parte che poteva essere (forse) interessante! A parte che il "nascondiglio" dovrebbe essere la Cittadella del Serpente e non una grotta degna dell'ultimo nascondiglio pensabile dalla Banda Bassotti, limitarsi a spaventare con Battle Cat coloro che intendono unificare le due spade del potere per intenti malvagi è proprio demenziale!
Insomma, secondo me i Masters dentro "Più" non c'entravano nulla, essendo il tono delle storie di quella rivista piuttosto ironico, mentre i Masters dovrebbero raccontare un mondo prettamente fantasy e quindi fuori luogo su quelle pagine.
la penso come te, apprezzo molto di più le nuove serie americane dei MOTU, ma come ben scrivi PIU' era una rivista per bambini. Il tratto di Yoshiko Watanabe lo trovo comunque molto gradevole.
RispondiEliminaIo li trovo ben fatti e simpatici, non dimentichiamo che si trattava di poco più di uno spot per i giocattoli (a guardare i dettagli dei vari personaggi, penso proprio che l'autrice avesse i pupazzini come modelli, non si è certo ispirata ai cartoni animati): ancora grazie che si impegnassero un minimo a renderli gradevoli.
RispondiEliminaPiù me la ricordo come una rivista discreta, ma non in grado di reggere il confronto col mitico Giornalino!
La Watanabe è una grande, anche quando lavorava su Cartoni in Tv , La Banda Tv Ragazzi e Noi super eroi era la più fedele (ovviamente) come tratto ai manga originali.
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