09/07/13

Topolino e il mistero del bingo: Ovvero se Topolino fosse nato a Livorno di Federico Maria Sardelli (1989)


Tratta dal Vernacoliere del febbraio 1989.
E' un tale capolavoro che nemmeno la commento, dico solo che la Disney avrebbe dovuto assumere l'artista livornese immediatamente.
Un omaggio perculante che però graficamente fa impressione, mai visto in Italia un Gottfredsiano di tale livello.

14 commenti:

  1. Ma nell'ultima vigneta Topolino fa il gesto dell'ombrello????

    In ogni caso: grandissima tavola, sublime

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Marcuzzo allarga la tavola e leggitela con calma è tutta in dialetto livornese ed è piena di gradevoli zozzerie, ovvio che in un fumetto del vernacoliere il sorcio faccia come minimo il gesto dell'ombrello. Più che un omaggio è un bellissimo e curatissimo sacrilegio.

      Elimina
    2. letta... e concordo sulla sua magnificenza :D

      Elimina
  2. Bellissima, erano anni che non la vedevo, piu' grazie. La prima volta l'ho letta quando usci' e mi fece morire dal ridere, ed e' bella anche ora.
    Ricordo anche, in un numero piu' vecchio, una parodia dei Puffi (chiamata "I Puzzi"), con il Grande Puffo che ricorda ai giovani sudditi "e ricordate di non scurreggia' a scuola!". Chissa' se saltera' fuori anche quella dall'archivo?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Benvenuto! Se riesco a trovare dove ho messo lo scatolone con i Vernacoliere...potrebbe saltare fuori anche quella. :-)

      Elimina
  3. ..e ce ne sono altre, altrettanto dissacranti, sempre dalla matita del Sardelli! :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ne ho vsita qualcun altra on line, aldilà dei contenuti (che a me piacciono) il tratto di Sardelli in versione Disney è fantastico

      Elimina
  4. il Sardelli pubblico' diverse parodie abbastanza zozze di Topolino in puro stile Gottfredson, ricordo una dove Pippo ordinava un punch (anzi un ponce) caldo abbollore (ovvero bollente), e Gambadilegno barista glie ne dava uno freddo stiacciato (ovvero molto freddo). Pippo protesta e Gambadilegno gli dice "allora riscardalo tra le 'osce (coscie) di tu' ma'"
    Come disegnatore Sardelli variava di molti stili, spesso di imitazione, ma con tratto e gusto tutto personale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. AHAHA! Il Sardelli "puro" del Vernacoliere ha un tratto che è molto diverso da quello delle parodie, strano che non abbia fatto il salto, fosse anche per i soli sghei, a qualche testata superiore. Chissà che tiratura ha il Vernacoliere...anche se è praticamente in dialetto, comprensibilissimo anche se non si è toscani, io riesco a trovarla anche in qualche fumetteria o edicola lombarda.

      Elimina
  5. mi sembra tirava (verso fine anni 80 quando lo leggevo io) sulle 30 mila copie, ma all'epoca c'erano autori d'eccezione come Max Greggio (si, proprio quello di Striscia la Notizia), Sardelli in forma top e altri, e il Cardinali al timone. Ora e' un po' che non lo leggo piu' ma ho visto che molte nuove leve usano parecchio photoshop per le vignette o le tavole. Max Greggio mi pare non ci sia piu'. Anche il Max Greggio (coi testi del Cardinali) aveva fatto qualche parodia, tipo Budiulik (parodia di Diabolik) che in un episodio si scontrava con Capitan America..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. 30 mila copie per una rivista locale è un gran numero, anche io non lo compro più dagli anni novanta

      Elimina
  6. La Disney assumere il Sardelli!? Ehh bimbi guardate che il Sardelli è un musicista con una carriera impressionante, mica l ultimo arrivato eh!

    RispondiElimina
  7. Narra la leggenda (confermata in privato da testimoni) che gli avvocati Disney mandarono al Vernacoliere una lettera di diffida: bravo l'autore, ma se continuate finisce male. Fu così che il Sardelli interruppe la serie (magnifica).

    RispondiElimina