C’è stato un periodo in cui si poteva parlare di una nuova
scuola manga italiana, la mia generazione ha avuto un’influenza
fortissima dagli anime ed i personaggi nati dal frutto della fantasia del sol levante.
Una delle più grandi fonti d’ispirazione erano gli RPG giapponesi , penso che
molti dei geek (una volta nerd) degli anni novanta abbiano desiderato almeno
una volta di realizzare la propria saga fantasy personale prendendo spunto dai
characters che software house come la Enix
utilizzavano nelle loro produzioni videoludiche.
Non erano più i tempi dei muscolosi colossi di Robert E. Howard, gia si respirava il clima della Terra di Mezzo prima che Peter Jackson ci rinarrasse le avventure di Frodo e compagnia.
Sono tantissime le ispirazioni che permeano questo manga di
una giovanissima Giada Perissinotto,
ormai conclamata autrice Disney.
Il Bastard di Kazushi Hagiwara, Slayers di Hajime Kanzaka, i personaggi della saga
di Samurai Shodown della SNK, i vari Final Fantasy della Square
, il Breath of Fire della Capcom ed un pizzico della Nintediana
saga di Zelda, io ho visto un po’ di
tutto questo nel volumetto d’esordio di questa serie di cui credo non abbiano
mai stampato il secondo numero.
Il prezzo per il 1995 , anche per un prodotto
destinato alle sole fumetterie, era effettivamente esagerato, si parla di
appena una cinquantina di pagine a ben 12.000 lire, ovvio che anche se
incuriositi molto dei potenziali e squattrinati clienti abbiano lasciato l’albo
sullo scaffale.
Io questa chicchetta l’ho ritrovata in una di
quelle buste 3x1 che si trovano ancora nelle edicole insieme con un paio di
rimanenze super-eroiche della Panini Comics. Il tratto è ancora acerbo ma si
notano le potenzialità dell’autrice, già c’è parecchio stacco professionale tra
le prime e le ultime tavole della storia.
Le doti di narratrice della
Perissinotto invece mi hanno favorevolmente colpito , è sempre la stessa storia ritrita d’elfi,
orchi e bardi ma si nota chiarezza
d’esposizione e protagonisti definiti e
piacevoli.
Un fumetto femmina, figure diafane, poco fan
service, storie d’amore in crescendo sullo sfondo bellico, donne guerriere e
barbari redimibili.
Ammetto di esserne stato incuriosito ed
avendone la possibilità avrei letto volentieri il proseguimento dell’avventura
di Sheleim.
12.000 lire ok, ma mi sembra un volume bello corposo.
RispondiEliminaI disegni li trovo belli (adoro l'uso di tratteggi e mezzetinte al posto di colori o peggio retini appiccicati), anche se - come accenni tu stesso - richiamano molto i manga nelle fisionomie dei personaggi e un po' nella disposizione delle vignette.
12000 lire nel 1995 erano un botto , topolino ne costava 2000, ora costa 2,40 € . Un volumetto da cinquanta pagine di una esordiente a 14,40 € sono un botto a mio avviso.
Elimina50 pagine? Pensavo un centinaio abbondante (stando a com'è venuta la scansione della rilegatura). Allora è veramente troppo!
EliminaChe è poi questa storia che gli esordienti vanno pagati meno? Piuttosto bisognerebbe far pagare meno albi di certi autori che basta la loro firma per far vendere.
Fa molto "Bastard!" visti i disegni orientali.
RispondiEliminaPerò è la dimostrazione che c'era un Fantasy prima di Dragonero.
Io vorrei recuperare "Elf Quest", ma credo che in Italia non abbia avuto troppa fortuna.
Elfquest è splendido! Anche io avevo notato l'influenza del tratto di Hagiwara e di Fantasy nei fumetti italiani ne abbiamo avuto parecchio, cose di levatura superiore a Dragonero (che non è così malvagio).
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