Ecco a voi un nuovo lettore delle avventure di Jerry Drake!
Ho
ricevuto in dono un bel po’ d’albi di questa
creatura di Sergio Bonelli e non ho mai avuto il tempo d’inoltrarmi
in questo viaggio nell’umida Amazzonia.
Sono stato piacevolmente colpito dalla prima avventura scritta da Guido
Nolitta e disegnata dal veterano Gallieno Ferri.
Trinchetto mi fa na pippa |
Ho ritrovato un’atmosfera simile ad alcuni film di Bud
Spencer e Terence Hill, l’esotico, l’alcol e le donnine.
La controparte cartacea del compianto Sergio Bonelli è un
personaggio molto simpatico, un antieroe che è pieno di tentazioni, un tipo non
pulitissimo pieno di macchie e paure che
ha come unico scopo la ricerca di whisky
e tranquillità nel buco del culo del mondo (gli ombelichi li lasciamo a
Jovanotti).
Peccato che i piani di Mister No siano spesso scombinati da
stranieri rompiballe (di solito criminali incalliti) che lo costringono a
missioni pericolose dove spesso prende più legnate di quante riesca a darne.
...Hides for fun But it's all in the game Life is still all the same Here we go. Wo wo wo |
Come riusciremmo a spiegarci il successo di tipacci come
Popeye, Wolverine, Lobo o Torpedo?
Le minoranze etniche nei vecchi fumetti Bonelli facevano sempre una brutta fine. |
Un protagonista come il signor Drake, nelle mani di una produzione più “libera” della nazionalpopolare Bonelli, avrebbe potuto lasciare un segno più profondo nel cuore dei fans che hanno pian piano abbandonato la testata portandola alla chiusura per scarse vendite.
La quantità di dettagli che Ferri riusciva ad infilare in una singola vignetta era impressionante |
Sarebbe stato fantastico se nella sua prima avventura Jerry, avesse accettato i diecimila dollari offerti dal lercio trafficante di diamanti Sam Tucker e se ne fosse catafottuto di fare il “Topolino” della situazione denunciando il simpatico (almeno a me) barbuto furfante.
Audace la scelta di disegnare
come migliore amico del protagonista un soldato della Wehrmacht, Otto Kruger
(Esse-Esse) in un periodo dove ancora era impossibile in un fumetto tratteggiare
in maniera positiva un personaggio tedesco.
Heil! |
La serie dal punto di vista collezionistico non ha mai acquisito particolare valore economico, non perché non vi siano appassionati o perchè di scarsa qualità (anzi!) ma perché è
stata stampata in un numero grandissimo di copie, si parla di 200-250.000 copie per albo nei tempi del massimo successo.
Conoscete qualche ciclo o albo speciale di Mister No che mi
consigliate di leggere?
Sono pronto all’abbuffata.
...a te mi sembra di averti gia visto... |
Invito a nozze questo!!!
RispondiEliminaSe ti è piaciuto il n °1, che tra l'altro termina nel n° 2 come tradizione voleva in quegli anni di non misurare quasi mai la lunghezza di una storia con le pagine a disposizione, i successivi ti manderanno in puro delirio da avventura!
Mister No è il mio personaggio a fumetti preferito... assieme al Popeye di Segar (e ho detto tutto); infatti c'è un albo che offre una tavola per me meravigliosa, in cui Jerry cammina per strada e gli passa accanto un furgone con sulla fiancata disegnato Braccio di Ferro!
Ma veniamo ai consigli per la lettura, premesso che secondo me tutte le storie firmate Nolitta e Castelli sono belle se non capolavori, e che Sclavi avrebbe fatto meglio a tenersi certe idee per Dylan Dog...
Mister No, già dal n° 3, tira fuori una storia storicamente importante, "L'ultimo dei çangaceiros", con la tematica dei briganti del Sertao, recentemente omaggiati da Boselli in una storia doppia di Zagor (ma non è stata la stessa cosa...). La storia dura fino al n° 5.
Nel n° 8 inizia "Il grande fiume", bella pure quella, dura fino al n° 10.
Nel n° 12 trovi le prime pagine di "Pioggia", storia appassionante perché particolarmente corale, che va avanti fino al n° 15.
Dal n° 22 inizia un'infilata di storie medio/lunghe tutte memorabili fino al n° 28, che culmina in "Atlantico!" (n° 24/26), una delle storie più amate da Nolitta stesso, reperibile a colori nei Classici di Repubblica serie oro.
Nel n° 31 inizia "Tsantzas!", la prima storia di Mister No che ho letto: altro recupero da fare, lo puoi trovare nei Classici di Repubblica prima serie.
Si prosegue a spron battuto col n° 34 "Il dio giaguaro", che termina per fare posto (n° 36) a "La lama di asfalto", dal dirompente messaggio ecologista.
Nel n° 40 inizia "Atterraggio forzato", bella storia horror con insettoni giganti, fino al n° 42.
Particolare "Eldorado" (n° 47/49), in attesa di "Odio implacabile" (dal n° 51 al 53 o 54), con il passato di Jerry Drake durante la seconda guerra mondiale.
Nel n° 56 inizia "Cayenna", storia drammatica sul filone carcerario (stile "Fuga da Alcatraz", "Nick mano fredda"...) che dura fino al n° 59.
Sul n° 65 dovrebbe iniziare "I mercenari", debutto ai disegni di Fabio Civitelli.
Segue una serie di albi non malvagi ma che non ritengo, a memoria, urgente recuperare, giusto un cenno a "La mafia non perdona", che vede Mister No a Capri (n° 76/77).
Sul n° 78 o 80 inizia la prima storia scritta da Nizzi, "Un ragazzo chiamato Santiago", che prosegue fino al n° 83.
Ho interrotto poi i miei acquisti quando la If ha continuato ad aumentare il prezzo di copertina della Riedizione senza pubblicare però la storia del n° 100 a colori... Inoltre si diradano le storie firmate Nolitta, e quindi scema anche il mio interesse nell'investire soldini in tal senso...
Nell'ambito degli speciali, suggerisco senz'altro i primi 3, riuniti in un Bestseller Oscar Mondadori, dal titolo "Mister No - Inferno verde e magia nera", e il n° 6 "Dark Lady", sul primo incontro con Esse-Esse.
Da non perdere anche il Maxi n° 2, "C'era una volta a New York", sull'adolescenza di Jerry, una storia commovente e avvincente, scritta da Maurizio Colombo e disegnata da Giovanni Bruzzo!
Infine, credo meriti anche la saga conclusiva della serie mensile, ambientata una decina di anni dopo l'epoca consueta, dal n° 364 al n° 379.
Grazie Gaspare, peccato che io abbia vari numeri sparsi e pochissimi in sequenza, indi dirotterò i primi dindi sui Classici di repubblica e sugli Oscar, comunque anche se volessi continuare e completare la serie regolare i prezzi sono bassi e non mi sarebbe difficile reperire le saghe che mi hai consigliato.
RispondiEliminaPuoi sempre rivolgerti alle Edizioni If e ordinare degli arretrati, se non ci tieni particolarmente ad avere gli albi originali.
EliminaIo ne ho una trentina di originali, compresi tra il n° 16 e l'87, ma per recuperare storie complete mi sono dovuto rivolgere a un intenditore di questo fumetto, proprio per non imbattermi in storie monche.
In teoria potremmo anche fare uno scambio di fumetti, tenuto conto che degli albi originali soltanto un paio di storie ci tengo ad averle d'epoca, avendole recuperate in versione meno fragile grazie alla Riedizione If. Contattami privatamente se l'idea ti stuzzica.
Anche se apprezzo l'operato delle edizioni If di Bono preferisco gli originali anche perchè, come scrivevo sopra sono reperibili a prezzi abbordabili. Non ho doppioni purtroppo se no lo scambio lo avrei anche fatto, i mercatini e la baya sono pieni di Mister No per fortuna.
EliminaGuarda che i Mister No vanno ad un euro al pezzo (per adesso) un altro pò convengono più le edizioni d'epoca che le ristampe. Soltanto il numero uno l'ho visto tra i 20 ed i 40 € ma quello lo ho già.
EliminaMercatini dalle mie parti non ce ne sono, c'è soltanto un mercato del sabato con una bancarella di libri e fumetti (tutti Disney), e un paio di fumetterie dell'usato, ma lì i Mister No sono minima cosa rispetto alle cataste di Dylan Dog e Tex, tanto che mi chiedo se chi li compra lo fa per leggerli una sola volta e poi smerciarli (alla faccia del fumetto trainante un'intera casa editrice).
EliminaEffettivamente la disponibilità di MisterNo è ben poca cosa rispetto a DYD o TEX ma in genere anche gli Zagor, Bella e Bronco, Ken Parker ecc...sono in quantità di gran lunga inferiore come disponibilità nei posto dove si vende fumetti.
Eliminaio ce li ho tutti originali, il n. 1 si trova a meno di 20 euro in condizioni da edicola. Se qualcuno chiede di piu, passa oltre..
RispondiEliminaPer quanto riguarda le storie, fino al n. 80-85 reggono tutte bene, anche se gia' verso il n. 50 il personaggio diventa un po' troppo buonista e terzomondista.
Di saga interessante, e forse la piu' lunga pubblicata in casa Bonelli c'e' quella "africana" (non ricordo che numeri siano dato che non ho qui la collezione) durata -se non ricordo male- piu' di un'anno. Dopo di essa, la testata affonda troppo nel buonismo e PC e sono arrivato stancamente alla chiusura. Compravo gli albi giusto per averceli, ma gia' da dopo la saga africana non avevo piu' interesse nel personagggio.
Esse-Esse era un bel personaggio, forse anche piu' interessante di Mister No, anche se era stato sfruttato pochissimo (ricordo pero' che c'era una mini saga dove si raccontava il suo passato).
Contrariamente ai vari persnaggi classici della Bonelli che non invecchiano mai, nelle ultime storie di Mister No si assisteva a una progressione temporale. Se le prime storie erano ambientate nella Manaus degli inizi anni 50, piano piano si assisteva a progressioni temporali, anche se spesso non erano molto evidenti o molto accentuati. Comunque, questa progressione temporale era diventata piu' evidente subito dopo la saga africana, quando Mister No tornava nella sua citta' adottiva e la vedeva ormai cambiata, modernizzata, Erano gia' la fine degli anni 60-inizio 70 col boom economico brasiliano.
Tra l'altro mi pare ci sia una storia di Martin Mystere dove Martin incontra un Mister No molto invecchiato, ma che abita ancora a Manaus..
Si, le prime storie erano molto influenzate dai film di avventura picaresco-esotica tipo "piu' forte ragazzi" o "africa express" (quello con Giuliano Gemma) o altri film del genere italiani degli inizi anni 70. Ed era il periodo editoriale di Mister No che mi piaceva di piu'. Successivamente Mister No diventa pacifista/paladino difensore degli Indios o delle varie etnie che incontra a giro per il mondo e il suo carattere viene un po' snaturato.
Bravo Filippo , la prima cosa a cui avevo pensato leggendo il primo numero era proprio l'atmosfera di "Africa Express" del compianto Gemma e pure il Mondo Cane di Prosperi e Jacopetti (questo mi sembrava un paragone troppo azzardato) . Su Wikipedia raccontano che sono tantissimi i cameo di Mr No , pare che Sclavi e Castelli amassero il personaggio e se ne affezionarono. Leggo anche che Jerry Drake "muore" cito: "Mister No è stato per molti il primo "non western". E come un vero antieroe, dopo trent'anni, muore. È un antieroe stanco, come un uomo normale, e alla fine ha deciso di volare un'ultima volta con il suo Piper"
EliminaMartin Mystére incontra Jerry Drake varie volte, ma sono giusti dei camei negli albi di MM, mentre sono entrambi protagonisti nello speciale Mister No "Fuga da Skynet", nella quale tra l'altro un attempato Jerry non risparmia avances a Diana Lombard...
Eliminae a dirla tutta, Diso non mi e' mai piaciuto.. peccato che Ferri abbia disegnato solo il primo numero (e le copertine fino verso il n. 110 e qualcosa). Castelli dovrebbe avere scritto un paio di storie fantascientifiche, la solita roba, Atlantide.. ma erano tra i migliori episodi della serie.
RispondiEliminaDi solito mi piace tutto quello che fa Castelli, scheletrino e omino bufo compresi
EliminaIl mio personaggio Bonelli preferito. Ne ho letti tantissimi da adolescente e grazie a un amico che mi passava le raccolte credo di averne letti anche parecchi dei primi (che poi cominciai a prendere con la collana TuttoMisterNo rimanendo sorpreso nel vedere che il primo Mister No di Ferri era assai diverso da quello che conoscevo io).
RispondiEliminaCapisco il tono leggero che hai voluto dare al pezzo, ma non sottovalutare l'importanza che ha avuto Mister No nello svecchiare i canoni bonelliani e il fumetto italiano in genere! Oggi un antieroe come lui è quasi la norma, per l'epoca era una bomba atomica visti gli altri protagonisti che erano uomini tutti d'un pezzo infallibili. Tanto che Nolitta mi pare lo pubblicò solo dopo anni dal suo concepimento, tanto era innovativo. L'ambientazione, poi, era qualcosa di mai visto prima: sia perchè incredibilmente dettagliata e documentata (Nolitta/Bonelli riportava spesso le sue stesse esperienze amazzoniche), sia perchè veramente originalissima: Sting era ancora di là da venire e con lui la moda dell'Amazzonia e dell'ecologia.
Pur senza la competenza dimostrata da gas75 mi sento di consigliarti gli episodi che riguardavano il Giustiziere di Bonampak (dal finale amarissimo), i primi della trasferta africana (ma forse mi piacciono perchè erano anche i primi che compravo con regolarità), quello struggente di Sclavi sui freak (mio dio, che finale...), uno intorno al 16 in cui Mister No sperimenta gli effetti "devastanti" di uno spinello, un altro disegnato da Muzzi (credo...) ambientato in Brasile durante la festa dei morti, e anche del 100 ho un bel ricordo. Avendo dato via tutta la collezione per motivi di spazio non posso essere più preciso, mi dispiace!
Il disegnatore-principe di Mister No, Diso, non mi è mai piaciuto. Non su queste pagine, almeno. La sua linea chiara non era adattissima a queste storie secondo me, e poi faceva quei dentoni... (eccellente invece Diso nelle sue storie brevi su Comic Art). A me piacevano molto Donatelli e soprattutto Bignotti. Il resto del parco disegnatori sembrava messo lì come prova generale per altri lidi (tranne Dell'Uomo che passò da Dylan Dog a Mister No) o perchè non c'era di meglio. A suo tempo Marco Bianchini mi piaceva, pur se dal tratto freddino. Delle "ispirazioni" di Bianchini ho già portato testimonianze anche recentemente, merita segnalare anche un suo bel tentativo di creare degli effetti speciali proprio sulle pagine di Mister No:
http://lucalorenzon.blogspot.it/2012/08/marco-bianchini-come-stefano-tamburini.html
In pratica tra quello che hanno scritto Gas, Filippo e te bisogna leggere la serie completa (sigh!). Conosco l'importanza dell'impatto del fumetto di Bonelli nella rigidissima concezione dell'eroe che si aveva negli anni settanta anche se soltanto in Italia ancora si era ancora così "imbrigliati" nei canoni classici nonostante anni di fumetti zozzi e neri che tutto il mondo c'invidia ;-).
EliminaUh, e poi c'era quell'episodio scritto da Sclavi e disegnato da Dell'Uomo o Bianchini in cui la coprotagonista era ispirata a Audrey Hepburn... e poi quell'altro disegnato da Bignotti in cui un sedicente santone viene "sedotto" da una ragazza e nonostante si fustighi non riesce a calmare i bollenti spiriti e va a stuprarla (niente di esplicito ma l'atmosfera era resa molto morbosa!), anche quello con un finale stupendo... e poi ce n'era un altro mi pare ambientato a Cuba in cui Mister No viene torturato con un rasoio e riconosce un suo vecchio amico tra gli aguzzini che lo salva...
RispondiEliminaQuanti ricordi!
Mi fa piacere essere un "nuovo lettore". Cambiando discorso , hai visto che in edicola è uscito Fables della Vertigo in formato Bonelli della Lion? Ormai ci stanno a provà tutti con il formato quaderno.
EliminaIn edicola è uscito da poco, almeno dalle mie parti. Io l'ho trovato e preso in fumetteria qualche settimana fa. Come un coglione ho preso la variant che è più brutta della regolare. Purtroppo la qualità di stampa è quella che è. Mi intriga ma proprio per questo non so se continuare. Non che da quello che ho letto sia un capolavoro, e gli episodi sparsi che ho letto su Vertigo Presenta (credo si chiamasse così) non mi erano piaciuti.
EliminaBill Willingham è un altro dei transfughi dei giochi di ruolo al fumetto.
Condivido l'opinione su Diso: non che sia un cattivo disegnatore ma gli preferisco serenamente Bignotti e Civitelli, oltre che addirittura i Di Vitto!
RispondiEliminaPurtroppo quasi tutte le storie più significative le ha disegnate lui.
e c'e' da dire che proprio su Mister No comparvero le prime "parolacce" di casa Bonelli. Mi pare sia avvenuto prima della trasferta africana, quando sparano a Mister No e va in coma per parecchio tempo. In quell'albo c'erano parole abbastanza pese (per l'epoca, quasi 20 anni fa) tipo "puttanella" o roba del genere. All'epoca, che avevo sui 15 anni e leggevo i classici Bonelli (Tex, ma anche DD e MM) era una piccola rivoluzione.
RispondiEliminaSi, i primissimi numeri di MN erano molto dettagliati sul piano naturalistico/antropologico. A fine albo c'era una specie di enciclopedia amazzonica ("l'inferno verde" mi sembra) con schede sulla fauna, flora e popolazione amazzonica. Non era durata molto, mi pare che fosse finita verso il n. 30 ma era molto interessante e per l'epoca abbastanza documentata. Forse era lo stesso Sergio Bonelli che compilava quelle schede.
Esatto, erano schede curate da Sergio Bonelli basandosi sui propri viaggi in Amazzonia ma anche in giro per il mondo.
EliminaTutta roba poi organizzata e approfondita nei "libretti" allegati agli speciali, anche se lì mi pare che il curatore fosse Mauro Boselli.
eh, Mister No in coma sara' stato anche 25 anni fa, non 20...
RispondiEliminaAttualmente a che numero sono arrivati?
RispondiEliminami sembra abbiano chiuso col n. 379 o 380..
RispondiEliminaLa serie regolare ha chiuso col n° 379, poi sono usciti alcuni speciali - non scritti da Nolitta - con storie inedite, ma solamente uno è ambientato dopo i fatti del n° 379 e chiudono alcune sottotrame rimaste in sospeso.
RispondiEliminaForse mette conto segnalare ancora che tra gli sceneggiatori di Mister No ci fu anche lo scrittore (Premio Campiello o giù di lì) Alberto Ongaro: di suo mi ricordo una lunga storia intitolata "La Donna del Mistero" o una cosa simile, ahimè disegnata da Diso.
RispondiEliminaUn saluto agli autori e agli utenti di questo bel blog che ho scoperto di recente.
RispondiEliminaSono un fan di Mister No anch'io, e sto infatti scrivendo, per il sito Dime Web, l'Atlante di Mister No, una sorta di enciclopedia illustrata dell'universo di Jerry Drake (dalla A di Amazzonia alla Z di Zulu).
Se v'interessa, questo è il link: http://dimeweb.blogspot.it/p/latlante-di-mister-no-navigatore.html.
Ciao,
Max
Grazie Max e benvenuto
EliminaConosco il progetto di Max, e mi fa piacere che sia approdato qui.
EliminaSarebbe interessante sviluppare un'applicazione per smartphone con le "enciclopedie" di vari personaggi a fumetti...
Vi segnalo che in settimana verrà pubblicata la lettera G del suddetto Atlante.
RispondiElimina