John Byrne è l’unico autore Marvel degli anni ottanta di cui
sento la mancanza. Credo che i F4 possano considerarsi conclusi con la sua
gestazione, tutti i tentativi di fare rinascere il gruppo dopo il lavoro dell'autore in oggetto sono falliti miseramente e hanno portato Grimm e Richards in quel
limbo presente, dove la disneymarvellucas ha deciso di farli fuori perché non
più sfruttabili commercialmente poiché i diritti per il cinema sono in altre
mani. Bisognerebbe leggere soltanto i fab four di Lee e Kirby, saltare
tutto quello che è venuto dopo di loro, passare direttamente a Byrne e chiudere
lì. Tutto il resto è freddo e snaturante, tentativi d’inutile ammodernamento
fatti da tipi che non hanno mai amato sul serio i personaggi e che dopo brevi “run”
abbandonano al destino gli eroi.
John
Byrne lesse da ragazzino il primo numero dei Fantastici Quattro dal barbiere,
conobbe così la Marvel Comics, restò
senza fiato, la D.C. non aveva mai
prodotto nulla del genere e l’arte di Kirby e Joe Sinnott resto impressa nella sua memoria. Cinque anni meravigliosi (F4 232-293) ci ha
regalato John, che ha voluto fortemente scrivere e disegnare la serie, stanco
di dover discutere del destino di Fenice con Claremont. Una vera è propria seconda età dell’oro che la
benemerita Star Comics portò a noi lettori italiani. Byrne apportò pochi
cambiamenti ma fondamentali: riconosce Susan
Storm (non più ragazza ma donna invisibile) come il membro più forte del
gruppo, Alicia Masters diventa la
girlfriend di Johnny testa calda, per un periodo usa She Hulk al posto della Cosa (rimasta sul pianeta dell’Arcano dopo
le Guerre Segrete), rende Reed ancora più freddo e “scienziato” e crea il Four Freedom Plaza dopo la
distruzione del Baxter Building.
Questa la metto per i detrattori di Byrne che dicono che non disegna gli sfondi, tiè! |
Per
il resto tutta l’immensa fantasia di “THE KING” ritorna prepotente e moderna, Namor, Galactus, l’Uomo Talpa, Il
Dottor Destino, la zona negativa, il
meglio di quello che era contenuto negli albi della famiglia cosmica degli anni
sessanta. Non a caso Byrne per il primo
numero gestito autonomamente di F4 tirò fuori dalla naftalina il dimenticato Diablo, un vero e proprio
ricollegamento alle storie delle origini della squadra. Creò anche un nuovo
araldo di Galactus, Nova, Frankie Raye una delle ex-squinzie
della Torcia Umana e Il Dr Doom riconquista il suo posto di malvagio di prima
qualità con una profondità degna di Magneto che era stata scordata dai suoi
recenti predecessori. La grandezza di Byrne, in tutte le sue “regenesis” sta
nel suo ammodernare senza distruggere, cosa che pare non sia in grado di fare
più nessuno. Si può riscrivere Hulk, Superman, Capitan America, Batman senza
bisogno di far collassare universi, la filosofia dichiarata di Byrne è “nuocere
il meno possibile” con profondo rispetto per characters e lettori . Non saprei quale avventura scegliere tra
quelle scritte e disegnate da Byrne: il processo di Reed per Galactus, quella
di Sue “Malice”, il ritorno alla Zona Negativa, Terrax, Pantera Nera, Silver
Surfer, Gli Inumani. Byrne abbandonò F4,
con una storia lasciata a metà e continuata da Roger Stern, perché non amava interferenze editoriali e non andava
d’accordo con Jim Shooter.
Poco dopo
arrivarono Steve Englehart e Walt Simonson (quello del Thor
definitivo) ma i Badabadaboom! del duo non mi convinsero molto. In un’intervista Byrne ha dichiarato che dopo
aver lasciato il quartetto, si è ritrovato con altre sceneggiature per il
fumetto Marvel ma che mai le proporrà alla casa editrice, teme il confronto con
la sua stessa leggenda, dice che dopo che il suo periodo è stato considerato da
fans e critici il migliore dopo quello di Lee e Kirby non vale più la pena di rimetterci
mano, non sia mai si faccia una cattiva figura. Secondo me ha ragione.
Lodatissimo il Byrne di quel periodo, i Fantstici Quattro come non li ha mai scritti nessuno. Anche se alcune cadute di stile le ha avute, tipo il tizio alieno gigantesco (non mi ricordo il nome) creato perché tutti dicevano che non sapeva creare nemici originali.
RispondiEliminaComunque Byrne è sempre stato e sara un grande, e ha palesemente detto al mondo qual'è la sua posizione sessuale preferita.
Nei confronti della Marvel ahimè quella della pecorina. So che in molti criticano Byrne perchè era un "aziendale" ed ha sempre ribadito che per lui i personaggi sono della casa editrice e non degli artisti, in netto contrasto con l'ultimo Kirby che diceva che Stan Lee era un ladro e truffatore (Jack diceva di aver creato anche Spiderman...tutto è possibile) ma nessuno può negare a John (tipo che ti produceva anche due albi al mese scritti, matitati e a volte anche inchiostrati da lui stesso e sempre di eccellente qualità) il suo posto nella storia dei comics. A me è piaciuto tutto quel che ha fatto, L'Hulk incompiuto per colpa di Shooter, il suo Reboot di Superman, She Hulk, Namor, Capitan America e pure i vituperati Spiderman e Wonder Woman.
EliminaElimina
Veramente io parlavo dello "Smorzacandela", la usava sia in Next Men che in un altra serie XD
EliminaComunque Hulk è stata un occasione mancata.
La faida fra lui e Shooter poi è epica, con uno che distruggeva la città o il personaggio dell'altro.
Per il fatto di Kirby, ricordo che il re cominciò a dire queste cose in tarda età, e proprio per Spiderman Stan Lee ricordo che stavano si creando un personaggio che si chiamava spider, ma non era Spiderman.
Oooops! Avevo frainteso :-)
EliminaHo letto poco di quei Fantastici 4, ma erano tutta un'altra cosa rispetto i moderni... Dopo la stronzata della Future Foundation li ho mollati definitivamente.
RispondiEliminama infatti bisogna fermarsi lì, a Byrne
EliminaA me gli Fq di Simonson non dispiacquero, ma certamente Byrne era un' altra cosa.
RispondiEliminaMenzione anche per la sua She Hulk ed i suoi Vendicatori della costa ovest, che mi piacquero altrettanto.
Per quel poco che sono durati gli F4 di Simonson non erano male, ma come dici tu il confronto con la roba di John era impari. Il Thor di Simonson invece è quello definitivo, testorone e botti alle stelle, un DIO nordico e maschio. Sono inchezzeto come una biscia, alla Thorella odierna spezzerei la noce del capocollo. She Hulk l'ho recensita su Retronika La sensazionale She Huk-John Byrne-. Anche gli Avengers della west coast non erano male.
EliminaNegli Avengers Byrne si diede al massacro, e se la prese su tutti con Scarlet. Le fa evaporare i figli, smonta il marito. Poi ha ragione a sbroccare e fare i pom.....ehm a far del male a Wonderman :D
EliminaAnche Wonderman non fa la figura di uno stinco di santo
EliminaWonderman fa proprio la merda, ti potrei fare riavere il marito ma siccome sono innamorato di te e siccome per me è morto non ti aiuto.
Elimina(anche se ammetto che è abbastanza scioccante dare la propria personalità ad un altro)
Mi sembra che ci siano due Byrne: all'inizio del ciclo dei FQ disegnava in un modo e scriveva in un modo, regalando storie veramente memorabili, tipo quella su Ego, il Pianeta Vivente. Con il passare del tempo si è evoluto, lo stile di disegno è mutato e le storie, a mio parere, si sono incattivite, avvicinandosi a produzioni successive di Byrne, ben disegnate ma non altrettanto buone a livello di testi (a parte She-Hulk, una delle cose migliori che ha fatto), finchè l'ultimo ciclo di storie non fu molltato da Byrne e completato da Roger Stern, Al Gordon e Gerry Ordway (di recente "fatto fuori" come autore allo stesso modo del compianto Herb Trimpe).
RispondiEliminaComunque il ciclo di Simonson non era male, ed inizialmente anche quello di Englehart.
Da non dimenticare anche il celebrativo n.296 (11/86), con testi di Jim Shooter e Stan Lee e disegni di svariati disegnatori.
E' vero, forse nella seconda fase cambia l'inchiostratore ed il tratto di Byrne si fa più sottile e luminoso, nella seconda fase le storie sono meno Kyrbiane ( e forse più deboli anche se cattive). Il ciclo di Simonson è troppo breve per dare un giudizio complessivo, però ricordo che anche quella fase era basata sugli F4 puri e crudi delle origini
EliminaAccidenti, la run di Byrne sui Fantastici Quattro è stata la migliore in assoluto dopo quella di Lee e Kirby. Mi era piaciuta anche la run di John Buscema e Rick Buckler, per non parlare di Perez. Len Wein (o Marv Wolfman? Memoria canaglia) aveva fatto poi la storia finale del Dottor Destino in cui il cattivone alla fine si trovava il cervello cotto dagli specchi: questa è la più splendida fine per il Dottor Destino, il resto che è seguito non conta per me. Comunque il Destino di Byrne è stato splendido, malvagio e intelligente come ai tempi d'oro. Poi la venuta di She Hulk nel quartetto è stata un colpo di genio. L'unica cosa che per me stona della run di Byrne sui F4 è la relazione tra Alicia e la Torcia: una cosa veramente idiota e senza senso a mio parere. A qualcuno sarà piaciuta l'idea magari, e ne sono contento per lui: a me proprio non è piaciuta.
RispondiEliminaPoi le altre sue run mi sono piaciute: quella di Namor fu splendida, per esempio, o X-Men e Pugno d'Acciaio.
L'unica run di Byrne che non mi è piaciuta è stata quella dei Vendicatori della Costa Ovest: Visione sbrindellato, col suo passato sull'originale Torcia Umana andato a remengo, la Scarlet impazzita, i bambini diventati dei mostri satanici, i protagonisti Vendicatori diventati delle amebe insensibili (quel VERME di Wonder Man che non vuole aiutare la Scarlet col marito perchè se la vuole cuccare lui. Supereroe del cesso).
Namor di Byrne lo adoro, modernissimo e forse la migliore interpretazione del personaggio, il connubio con Claremont sugli X Men è da sturbo, Pugno D'acciaio per me è soltanto quello del periodo John. Wonderman versione Byrne era un vero pezzente.
EliminaJB è un uomo del suo tempo - si veda la recentissima polemica dopo la sua uscita su di un transgeder USA che non ha ancora deciso x un taglio netto laddove si noterebbe di più nel momento in cui sarebbe consigliabile far la pipì in piedi - e come diceva Howard Chaykin in una intervista di anni fa, raccontare di un tizio con l'età di papà significa farlo parlare e ragionare come probabilmente era accettato allora. Il "suo" Destino amato dal suo popolo che preferisce un dittatore al caos è parente stretto dei tizi che oggi preferivano il tempo in cui in Libia era un dittatore a mantenere lo statu quo antea, impedendo alle contraddizioni di raggiungere l'Europa. Un bravo disegnatore e uno storyteller efficace, ma legato a schemi che stavano cambiando proprio mentre si innamorava dei comics. Non sintonizzato con lo spirito del tempo. Meno di Stan Lee che inizia ( okay, era anche la direzione dell'oggettivista Ditko ) con Pavido Parker che prende x i fondelli i manifestanti del college e poi ne capisce , pochi anni dopo, le motivazioni. Di JB mi mancano le sue cose ovvero le sue versioni dei comics che gli piacciono ovvero Danger Unlimited o Babe, ma non i suoi FF che trovo meno moderni di quelli di Simonson.
RispondiEliminaLa Casa delle Idee ha sbagliato , secondo il mio sindacabilissimo parere, in anni in cui era ancora possibile , nel non affidare la testata a Karl Kesel e Tom Grummett ( vedi versione Amalgam ) che avrebbero saputo tornare indietro ai basici, come JB, strizzando l'occhio al gusto moderno ( si veda il loro Superboy ). Ha poi mancato l'occasione di seguire il solco della mini di Morrison e Jae Lee che avrebbe portato la First Family in zona Doom Patrol ed avvicinato il pubblico dello sceneggiatore scozzese ad una testata considerata spesso naif.
Sarebbe stata interessante anche una versione cartoon alla Mike Parobeck.
O una cupissima con un Mister Fantastic anziano e tornato clone di Peter Cushing come agli esordi che vive in una cittadella della scienza governativa nome in codice Central City dove fa esperimenti sui familiari x creare una alternativa ad un terrorista internazionale e necromante chiamato Von Doom che dialoga con la madre morta per aprire un varco dimensionale e riversare sulla Terra i soliti mostri alla Lovecraft ( Peter Milligan /Sean Phillips ).
O una serie con Ben Grimm e la sua Pattuglia Perduta sopra le Bermude che atterra su di un isola dove Reed è l'alter ego del Bruto, ma non lo sa. Mister Fantastic è buono, The Brute no e ha una relaz con Malice ovvero Sue Storm che ha aderito al lato oscuro della Forza ( Azzarello / Angel Medina ).
Tutta roba che non sarebbe piaciuta a JB. So goes life.
Tutta roba che immagino non piacerebbe a JB. So goes life.
Adorabile Babe , la She Hulk extra Marvel che proseguì l'idea di super eroina Byrniana. Ho apprezzato meno sia Danger Unlimited che Next Men. Io invece penso che Byrne funzioni meglio come autore di personaggi preesistenti, che tratta da fan viscerale e da cui trae il meglio delle sensazioni ricevute. Un pò come lo Spiderman di McFarlane, Todd , secondo lui e soltanto lui, disegnava il personaggio come Ditko, la sua infanzia lo avevo trasmesso ed impresso nella testa in quella maniera. Comunque nonostante le idee conservatrici non si può negare che dal punto di vista grafico Byrne non sia stato un innovatore, chi ricorda quella storia (credo di Alpha Flight) con Wendigo contro un Orso Bianco (mi pare) che combattono durante una tempesta di neve? Un insieme di pagine bianche ed onomatopee. La She Hulk di Byrne, personaggio consapevole di essere fumetto, era più divertente e sarcastica anche del "politico e psichedilico" Papero Howard. Byrne è un servo del potere che però sa fare benissimo il proprio mestiere.
EliminaGrandi ricordi quando penso a JB !
RispondiEliminaParaticamente ho scoperto l'universo Marvel cartaceo grazie a lui e MIller.
ERa l' 87, avevo 10 anni e comprai FQ 9 della Star.
Volevo leggere qualcosa di supereroi ( visto che stavano replicando i vecchic artoni in TV e beccai loro in edicola: la cosa non mi entusiasmava molto, perché gli F4 non avevano le maschere e mi sembravano pizzosi, non divertenti e fighi come un Uomo Ragno.
Pensieri da bimbominkia, ovviamente : a parte che UR era scritto e disegnato da cani all' epoca, gli F4 di JB erano invece il top, accompagnati dal Devil di Miler e ne rimasi folgorato: anche l'Hulk di Mantlo e Buscema, per un ragazzino di 10 anni, erano una lettura accettabile e persino piacevole.
E niente, per anni diventai un Marvel Zombie: inoltre, gli F4 di JB erano l'ideale per un neofita, perché praticamente nelle prime storie appariva tutta la cosmologia Marvel ( gli Inumani, il Wakanda, Galactus...) e poi c'erano episodi come quelli dove gli F4 si menavano con gli Xmen , Cap , Uomo Rango e Gladiatore : cosa si voleva di più dalla vita ?
Ovvio che quando uscì Guerre Segrete per me fu come se mi avesse fatto visita Babbo Natale !
E tornando a Byrne, a quell' epoca era il must dei fumettofili italici della Marvel, insieme ad Arthur Adams : bastava il loro nome per vendere sicuro.
Che ricordi gente, che ricordi.
esperienze simili anche se avendo 6 anni in più di te ho goduto anche parte dell'epoca corno e quindi il mio era un "ritorno" alla Marvel e non una partenza. Comunque Lupoi e la Star facevano un selezione pregevole per i contenuti. F4 era veramente l'albo migliore con Byrne ed il Devil di Miller. L'Uomo Ragno in quel periodo era al suo minimo storico, da lì a poco sarebbe arrivato Todd e tutto sarebbe cambiato. Arthur Adams è in assoluto il mio disegnatore di comics vivente preferito (insieme a quel pigrone di Madureira e al fighissimo Texeira)
EliminaL'uomo ragno di quel periodo era quello con nemici tipo "La risposta" e "La macchia", si si concordo.
EliminaA chi ama Tex ( nel senso del team composto da Texeira ed i suoi pards ovvero il cognato Javier Saltares,un implume Palmiotti, Steve Buccellato ed altri ) consiglio la breve run di Logan e soprattutto la mini di Sabretooth ( lavori su testi di Larry Hama ), il team up lato Punisher tra Castle e Ghost Rider ( testi di Mike Baron ) e quel piccolo gioiellino su testi di Chuck Dixon con Castle che ferma un dirottamento ( inizia con il Punitore con il codino e la sua celebre casacca teschiata che aspetta Microchip all'aeroporto come uno ZZTop qualsiasi ).
RispondiEliminaTexeira ha una luccicanza x le chine, ma detesta lavorare sugli sfondi - di solito ci pensa qualcuno della sua posse - e non disdegna il supporto fotografico ( a volte il suo Ghiottone assomiglia a Eastwood ), ma ha un tratto riconoscibilissimo. L'ideale è vederlo rifinire Saltares. Segnalo anche lo one shot con Spidey su testi di Kurt Busiek . Pittorico e con i personaggi alti tutti tre metri. Pensa cosa farebbe con Ken il Guerriero. E naturalmente la sua run sulla Black Panther di Chirs Priest . Praticamente un fumetto scritto da Tarantino nel 21mo secolo anche se prodotto alla fine del precedente.
Incredibile dictu: ha disegnato persino un numero dei Guardiani della Galassia di Jimmie Valentino.
Spero di vivere a sufficienza x vedere un suo Hellblazer - magari x i testi di Chuck Palahniuk - ovvero un ritorno alle atmo di Abituidni Pericolose, ma senza quel pasticcio di chine ad inibire Will Simpson...
Lette tutte ste robe disegnate dal Tex, c'è stato un periodo in cui compravo tutto della Marvel, è stato con le ultime esplosioni di testate che durano dieci numeri e ripartono da uno che non ho capito più una cippa ed ho abbandonato. Mi trovo meglio con gli allegati "grossi" da Edicola.
EliminaProbabilmente peggiorerà. Negli anni sessanta dello scorso secolo, il lettore era rassicurato dalla anzianità della testata- se esce da tanto tempo, un motivo ci sarà - e quindi, tanto per fare un esempio, Tales of Suspense # 99 diventava Captain America # 100. Oggi il lettore cerca il numero uno. Non ama arrivare a festa già iniziata. O recuperare in corsa. Ricordo che da bimbo mi capitò x le mani un numero di Thor in cui Hank Pym compariva e nessuno diceva il suo nome. Io non conoscevo Yellowjacket/Ant-Man/Giant-Man e ho passato mesi a comperare e leggere e a ricostruirne il passato. Ed era picchiato nella zucca. Più degli altri. Notevole che oggi io sia in grado di comporre una prosa coerente e senza perdermi in digressioni.
RispondiEliminaquindi sono l'unico qui dentro che a John Byrne associa immediatamente "Man of Steel"???
RispondiEliminaMi sa di si, ma anche a Legends se non ricordo male.
EliminaLegends è scritto da John Ostrander ( Sucide Squad e The Spectre tra le sue cose + famose ) e disegnato da JB.
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