Vignette di Tiberio Colantuoni |
Mentre preparo qualche post lunghetto continuo a proporvi a cadenza settimanale le fanfiction di Andrea Micky
Nel bel mezzo di dicembre, quando la
città di Spinacia era addobbata in occasione del Natale, Poldo Sbaffini si mise
a gironzolare senza meta, cercando un modo per procurarsi qualcosa da mangiare.
“Questa abbondanza
starebbe bene nel mio stomaco, ma sono al verde come al solito” disse il
mangione, fermatosi ad ammirare la fornitissima vetrina di un negozio di
alimentari.
In quella, Poldo
notò un Babbo Natale che, agitando la sua campanella, attirava l’attenzione di
molte persone, che facevano cadere un’offerta nel suo paiolo, con sopra il logo
della ABS (Associazione Benefica di Spinacia).
Una volta riempito
il paiolo, il Babbo Natale se ne andò soddisfatto a depositare l’incasso presso
la sede della sua associazione benefica.
“I Babbi Natale
sono fortunati in questo periodo, perché tutti fanno loro un’offerta -rifletté
Poldo- Se potessi permettermi il noleggio di un costume, farei affari d’oro
anch’io”.
Proprio allora, un
secondo Babbo Natale si mise al posto del primo e ciò fece venire un’idea allo
Sbaffini.
Proprio quando
stava per cominciare la sua raccolta, il nuovo Babbo Natale udì una voce che lo
chiamava.
“Yu-uh, Babbo
Natale” cantilenò una voce alle sue spalle.
Incuriosito,
l’uomo si diresse nel punto da cui proveniva la voce...ricevendo così una
sonora randellata in testa, che gli fece perdere i sensi.
E compiaciuto del
proprio operato, Poldo s’impadronì del costume della sua vittima, dopo averla
lasciata svenuta dietro un bidone.
“Adesso, al
lavoro” esultò lo scroccone, che già pregustava un succulento pranzetto.
“Venite, brava
gente! Fate un’offerta per i bisognosi!” incitò Poldo, agitando la campanella
di cui si era impadronito.
“Hey, tu!” gli
intimò una voce dietro di lui, mentre un grosso dito gli toccava la spalla.
Sorpreso, Poldo si
voltò, trovandosi faccia a faccia con un colossale energumeno, vestito da Babbo
Natale come lui.
“Questo posto é
mio. Quindi, vedi di filare” disse l’omaccio, assestando allo Sbaffini un
pugno, che lo fece volare dall’altra parte della strada.
“Meglio cambiare
zona” sospirò Poldo, dopo il brusco atterraggio.
Una volta giunto
in un quartiere popolato da gente facoltosa, Poldo si rimise all’opera.
“Forza, brava
gente! Fate passare un Natale felice ai bisognosi!” incitò Poldo, facendo un
gran baccano con la campanella.
“Sta’ zitto,
seccatore!” gli ordinò una voce provenite da una finestra sopra di lui, da cui
qualcuno gli gettò addosso una secchiata d’acqua gelida.
“Lei é un gran
maleducato” rispose Poldo, tremando come una foglia.
Il misterioso
interlocutore non replicò, ma il cancello della sua casa si aprì e una coppia
di mastini ringhianti fece la sua comparsa.
Capendo
l’antifona, Poldo se la diede a gambe levate.
Alcuni minuti
dopo, Poldo stava facendo la sua raccolta fondi davanti ad una macelleria.
“Venite, brava
gente! Rallegrate i bisognosi con un’offerta!” incitò Poldo, agitando la
campanella.
“Tu non puoi stare
qui” gli disse il macellaio, uscendo dal suo negozio.
“Perché no?” volle
sapere Poldo.
“Perché conosco bene
i tuoi trucchi, Poldo Sbaffini” ringhiò l’uomo, brandendo un osso di prosciutto
come se fosse una clava.
E prima di
riuscire a svignarsela, Poldo ricevette un bel po’ di mazzate sulla testa, che
cessarono solamente perché l’osso si spezzò a metà.
Stremato da tutto
quel correre, Poldo si appoggiò ad un muro, per riprendere fiato.
“Inutile
continuare, visto che la sfortuna mi perseguita” brontolò Poldo, gettando il
costume rubato sopra un bidone...dietro a cui sbucò il legittimo proprietario
dell’abito.
“Adesso avrai la
lezione che meriti, furfante” promise l’uomo, prima di avventarsi su Poldo.
“Ehp!” esclamò lo
Sbaffini, che solo allora realizzò di trovarsi nel punto esatto in cui aveva
rubato il costume da Babbo Natale.
Quella sera, il
direttore della ABS era uscito dal suo ufficio per prendersi un caffè dal
distributore automatico, quando venne raggiunto dalla sua segretaria.
“Signore, la
raccolta di oggi é stata un successo” annunciò la ragazza, consultando alcuni
fogli.
“Perfetto. Così,
potremo pagare gli alimenti comprati a credito per il pranzo dei poveri”
replicò compiaciuto il direttore.
“Però, all’appello
manca un Babbo Natale” notò la segretaria.
“Sono qui” avvertì
il ritardatario, trascinandosi dietro un malconcio Poldo.
“Ehp! Ma che
significa questo?” domandò il direttore.
“Questo farabutto
mi ha rubato il costume e non ho potuto fare il mio giro delle offerte” spiegò
il Babbo Natale.
“Pietà! L’ho fatto
perché avevo fame” supplicò Poldo, mettendosi in ginocchio con le mani
congiunte.
“Se stanno così le
cose, ti permetto di prendere qualcosa dalla nostra dispensa” concesse il
direttore, mentre ,alle sue spalle, la segretaria apriva la porta di una stanza
piena di vettovaglie.
“Evviva!” esultò
Poldo, prima di fiondarsi dentro quel paradiso mangereccio.
“Ho finito”
annunciò Poldo, una volta sazio.
“Nooo! Ti sei
mangiato tutto!” urlò il direttore, realizzando che nella dispensa erano
rimasti solo degli ossi spolpati, delle briciole di pane e delle croste di
formaggio.
Pochi secondi
dopo, Poldo usciva di corsa dalla sede della ABS, mentre i suoi occupanti gli
tiravano addosso gli oggetti più svariati.
“Sparisci e non
farti più vedere da queste parti” gli intimò il direttore, agitando
minacciosamente il pugno.
“Bell’esempio di
associazione benefica” brontolò indignato Poldo, mentre si avviava verso casa.
FINE
Questa è formidabile! Mi piacerebbe disegnarla...
RispondiEliminaSe ti va di farlo fallo :-) poi la retronizziamo. Se Andrea Micky è d'accordo anche lui :-)
EliminaAndrea Micky ha scritto che ne sarebbe contento se tu Alex la disegnassi :-)
EliminaAllora mi metto all'opera!
Eliminae poi la pubblichiamo qua :-)
EliminaOk!
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