Il dover riassumere una saga come quella di Ashita no Joe in un paio d'ore era compito improbo ma se c'è una cosa che apprezzo dei giapponesi è che di solito cercano aderenza tra attori e characters disegnati . Fanno cinemanga senza paura di apparire ridicoli. Se fai un cinemanga fai al cinema quello che c'è nei manga (mica come gli americani che devono sempre cambiare qualcosa) vedi Yattaman, Yamato ecc... ( il film di Kyashan invece è una pedata nelle palle proprio perché troppo sperimentale). L'unico difetto che ho trovato nel film di Rocky Joe del 2011 è che la parte del riformatorio, praticamente il primo paio di volumetti del manga, sia stata zippata in un quarto d'ora iniziale per dare spazio allo scontro epico tra Joe e Rikishi...infatti la seconda parte del film, quasi tutta sul ring è fedelissima ma Ashita no Joe non è soltanto boxe.
Manca un bel po' di sangue e nasi rotti, gli attori restano fighissimi anche se pestati per bene... però l'emozione per una delle più belle serie di fumetti (e anime) mai realizzata resta. Per ora sono intrippatissimo con Joe, sarà che di fumetti e manga per "uomini" con i sentimenti, le speranze e i sogni degli "uomini" non ne esistono praticamente più e anche noi boomer abbiamo delle esigenze. Vogliamo leggere personaggi plausibili, storie di riscatto, di dolore e morte. Vogliamo la catartica violenza disegnata e l'eroe anticonvenzionale. Tipi che hanno sogni da realizzare e vendette. Possiamo soltanto cercare nel passato ( nel mio caso con gioia) senza curiosità per lo smidollato presente e l'incolore sfigatissimo futuro. Le serie moderne come Baki o Kengan Ashura sono si violente ma i protagonisti hanno dentro il vuoto cosmico...tipi come Joe e Rikishi avevano un anima.
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