Gaspare Pero ha ritrovato questo gioiellino comico su Braccio di Ferro 12 del 1972, una perla scritta sicuramente da Alberico Motta a cui piaceva il Popeye ignorantone di Segar. I disegni sono di Pier Luigi Sangalli.
Se dovessi individuare il periodo d'oro del Braccio di Ferro italiano non esiterei a collocarlo proprio negli anni settanta, Motta e Sangalli sono una coppia alla Totò e Peppino...singolarmente fanno ridere ma in coppia sono insuperabili.
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I soldi muovono il mondo |
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Per fortuna non è fumetto pubblicato da Renzo Barbieri. In quei fumetti è meglio non fingersi (o mettersi a...) pecora.
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Come scrivevo prima anche ingoiarlo tutto intero nei fumetti Barbieri può essere controproducente |
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Questi cioccolatoni si chiamano Magnussi |
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La sana cultura contadina, anche mia nonna mi dava da bere le uova crude. |
Ci hai messo pure del tuo con le didascalie. 😂
RispondiEliminaQuesto è il Braccio di Ferro italiano per me migliore, che forse smisi di seguire quando queste storie iniziavano a sparire dalle varie ristampe per fare posto a trame più poliziesche, comunque belle ma meno segariane.
Quando Motta non scrisse più le storie per me iniziò il declino. Anche le storie pubblicate sono adesso da Cosmo anche se graficamente migliori hanno sceneggiature debolucce...le storie di Gazzarri sono noiosette e quelle scritte da Sangalli o virano al "giallo" o all'action puro. Quelle che fanno "ride" sono quelle di Alberico.
EliminaBlog interessante,complimenti
RispondiEliminaHo ricordi veramente vaghi sui Braccio di Ferro e i vari Bianconi che leggevo da piccolo, ma per qualche misterioso motivo la freddura finale de "l'occhio all'uovo di bue" mi è rimasta impressa fino a oggi, anche se finora non l'avevo più ricollegata a Braccio. Grazie per il "total recall"!
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