Prima di parlare della storia voglio elogiare l’operato di
Andrea Leggeri, l'editore di questa operazione no profit che ha fatto stampare
la riedizione “perfetta”.
Il volumetto
è la rappresentazione fisica di un sogno,
il paradigma della ristampa-tipo che vorrebbero leggere tutti i metrofans :
- Formato
classico con costina che riprende il logo originale Bianconi
- Copertina
di un bel giallo anni ottanta che in edicola si farebbe notare senza sgomitare
- Prezzo
umano per una tiratura limitatissima (appena 200 copie)
- Carta
pregiata che fa risaltare le precisissime tavole di Sandro Dossi
- Apparato
redazionale con i controcazzi con genesi della storia, biografia ed intervista
dell’autore, chicche di produzione e gossip che vengono apprezzate
dall’appassionato, dei veri e propri “inserti speciali” che motivano il prezzo dell’albo e lo rendono
acquisto obbligato.
Geppo Inferno 2000 , come si legge nell’intervista a Sandro
Dossi realizzata da Leggeri, era
nell’opinione dell’autore, qualcosa di molto più vasto. Sandro avrebbe voluto
rifare tutta la Divina Commedia in chiave umoristica, ma Bianconi era impaurito
dalla vastità dell’operazione e quindi limitò il tutto al solo inferno che fu pubblicato per la prima volta in Geppo n°116 Speciale del Luglio 1984.
L’opera è matura, le gags sono quasi adulte e alcune scene, come
quella della tortura ai dannati, audaci per un albo per bambini. La trama narra
di Dante in versione giornalista incaricato da Satana per pubblicizzare un
Inferno in cui non crede più nessuno.Tutto cambia e anche i demoni del moderno
Ade bianconiano sono corruttibili . I dannati ricchi fanno la pacchia
in barba ai condannati privi di sghei. L’inferno di Geppo è il mondo reale, la
satira di Dossi è diretta e pura. Le citazioni seminate da Sandro sono tante,
nelle tavole è possibile trovare rielaborazioni delle illustrazioni infernali
del Dorè, i nomi dei diavoli non sono quasi mai di pura invenzione ma riprese
da “dizionari infernali” e tomi di magia
nera, si sente il profumo dell’Inferno di Bioletto e Martina, della mitologia Barksiana, dei mostri di
Segar e dell’opera originale del sommo
poeta.
Il tutto però è filtrato dalla solarità dei disegni meravigliosi di
Sandro, qui ai suoi massimi.
Dossi continua a reputarsi artigiano ma sul suo
Geppo la mano è d’artista puro, che precisione,
che finezza , che pulizia, sembra impossibile che Sandro riuscisse a
produrre centinaia di queste tavole in un mese. Le panoramiche sono piene di particolari, gli esterni sempre
perfetti, le riproduzioni di luoghi reali fedelissime. Un anedotto che voglio
svelarvi relativamente alla precisione del tratto di Sandro riguarda proprio la
mia lettura dell’albo avvenuta ieri sera…la copia che ho di Geppo Inferno 2000 aveva
una dedica personalizzata con un disegno del maestro…siccome si rivolgeva ad un
certo “Salvatore” pensavo fosse
un’illustrazione originale in cui il diavolo buono dialogava con il serpente
tentatore. Il tratto era così pulito che ho creduto fosse una
stampa! Ieri in controluce ho visto l’inchiostratura , piccolissimi segni di
matita e data e firma del 2013, da lì ho
capito che quel “Salvatore” ero io …pazzesco! A proposito , non è da
complotto illuminista il fatto che il
perfido rettile biblico degli albi bianconi si chiamasse “Salvatore”? Colui che
tentò Eva da cosa avrebbe dovuto salvarci?
Albo culto da conservare gelosamente e che sicuramente, visto il bassissimo numero
di copie in circolazione diverrà in futuro di grande valore collezionistico.
Rubatelo al primo fortunato possessore di vostra conoscenza,
così infrangendo uno dei dieci
comandamenti sarete sicuri di poter
finalmente conoscere dal “vivo” il nostro amatissimo diavolo buono.