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Vignette di Sandro Dossi |
In conformità ai
suoi doveri di sovrano, Satana controllò lo stato delle casse infernali e come
al solito, emerse una situazione catastrofica.
“Maledizione! Ci
sono un sacco di conti da pagare e i soldi non bastano” sbraitò Satana, gettando
in aria una pila di fatture. “Come affronteremo la situazione?” chiese il
diavolo contabile.
“Per adesso,
applicheremo una nuova politica fiscale. Poi si vedrà” stabilì il re
dell’inferno.
Il giorno dopo,
Geppo scoprì di essere nuovamente al verde.
“Sob! Se fossi un
vero diavolo non avrei di questi problemi, ma essendo buono, vengo retribuito
con una paga da fame” sospirò lo sfortunato demonio.
Quelle parole
però, gli ricordarono che era giorno di paga e leggermente sollevato, Geppo
corse a riscuotere il suo misero stipendio.
Quando Geppo
raggiunse l’ufficio paghe, c’erano già parecchi diavoli in attesa.
I primi a
riscuotere furono Belzebù e Aleppe (i 2 favoriti di Satana), che però uscirono
brontolando dall’ufficio.
“Che succede?”
chiese loro un collega.
“Satana ha
aumentato le trattenute sul nostro stipendio” rispose Belzebù.
“Adesso, la nostra
paga ammonta ad un solo dollaro” aggiunse Aleppe.
Apprendendo quella
novità, i diavoli si misero a brontolare, mentre Geppo si allontanò in
silenzio.
“Se i migliori
hanno ricevuto un solo dollaro, é inutile che io, il peggiore, mi presenti”
pensò il diavolo buono.
La nuova politica
fiscale di Satana causò subito una serie di contraccolpi, primo fra i quali uno
sciopero del personale.
Il sovrano stava
camminando nel suo ufficio, tentando di trovare una soluzione, quando qualcuno
bussò alla porta.
“Chi é?” chiese il
re dell’inferno.
“Sono Geppo.
Vorrei parlarle” rispose una voce fuori dalla porta.
“Vieni avanti,
cretino. E spicciati” ordinò imperiosamente Satana.