16/07/12

I Classici di Walt Disney (seconda serie) n.85 Il Fantastico Paperino marzo 1983 lire 1200 edizioni Mondadori ****



Fantasmagorica selezione di storie degli anni 60 (The Golden Age), albo consigliatissimo visto il rapporto qualità/prezzo.
Poca pecunia per tanto divertimento.

Tutte le citazioni bibliografiche sono tratte da quel popò di supersito che è il COA INDUCKS in cui potete trovare tutte le informazioni possibili su storie,albi, autori e personaggi Disney.



1) Paperino eroe di Duckburg-Scrittore: Osvaldo Pavese-Matite: Romano Scarpa-Inchiostri: Giorgio Cavazzano-Data di prima pubblicazione 1968: Dovrebbe essere la prima storia italiana in cui si nomina la contea di Duckburg , la Paperopoli di Carl Barks. Un' avventura western ambientata durante la guerra d'indipendenza. Degna delle saghe Bonelli anche se in chiave comica****




2) Paperino Terzodecimo Paladino-Trama: Abramo Barosso-Sceneggiatura: Giampaolo Barosso-Disegno: Luciano Capitanio-Data di prima pubblicazione 1967: Una di quelle storie che ti fa capire come il declino culturale dei "giovini d'oggi" abbia leso le possibilità di sperimentazione.
Voglio vedere se la Disney Italia ha il coraggio di pubblicare adesso una storia nuova tutta narrata in linguaggio medievale ( per quanto maccheronico)****



3)  Paperino e la strega sbar...agliata-Trama: Abramo Barosso-Sceneggiatura: Giampaolo Barosso-Disegno: Giulio Chierchini-Data di prima pubblicazione 1967: Paperino guardiano della numero uno contro i bassotti ed Amelia. Storia piena di colpi di scena a base d'aglio. Peccato non sia in ODORAMA.***




4) Paperino e la giornata dello zio-Scrittore: Guido Martina-Disegno:  Giorgio Bordini : Data di prima pubblicazione 1968: Archimede Pitagorico precursore degli OGM crea , su richiesta di Zio Paperone le U.S.P. uova sode prefabbricate deposte gia sode da galline bombardate da  radiazioni infrarosse. Fukushima al confronto è il giardino dell'Eden ****




5) Paperino e il totem cantastorie-Scrittore: Rodolfo Cimino-Disegno: Massimo De Vita-Data di prima pubblicazione 1969: storia di incipit Barksiano con Paperino e nipoti alla ricerca di punte di freccia indiana perchè a  Paperopoli vanno di moda e fruttano dindini.  Durante un nubifragio i paperi salvano un pellerossa che donerà loro il "Totem Cantastorie" . L'idolo  è progettato per raccontare ad ognuno  la storia desiderata  dall'inconscio (Monica Bellucci, Sabrina Ferilli, slurp..cough!) , in pratica un Freud di legno. Dietro lauto compenso Paperino offre le storie del totem ai paperopolesi entrando in competizione con i servizi ricreativi PdP. L'oggetto viene comprato con le cattive da Zio Paperone ma viene divorato dalle feroci termiti "mascella"****




6) Paperino presenta: "Per mille dollari d'odore"-Scrittore: Guido Martina-Disegno: Giulio Chierchini-Data di prima pubblicazione 1968
: Uno zio Paperone carognone d.o.c. , quello che amano i sostenitori della vecchia scuola pre-Duck Tales , obbliga il povero Paperino ha recuperare un tesoro sommerso nascosto  in un vecchio galeone. Il forziere si apre grazie alle magiche mani  dello scassinatore ergastolano Jim Doremi (che apre tutto ma soltanto a suon di musica lirica). Peccato che il tesoro sia soltanto una vecchia pianta di tabacco da cui i "i mille dollari" di solo "odore"****



7) Paperino e l'archeologia-Scrittore: Rodolfo Cimino-Disegno: Luciano Capitanio-Data di prima pubblicazione 1967: Paperino con il trip dell'archelogia inventa il "cavatappi esploratore". La prima trivellazione scova il club sotterano  mariti vessati dalle mogli. Qui i tapini sbevazzano, giocano a poker e fumano  liberamente. Il buco viene scoperto dalle megere che menano pesantemente i poveretti. Seconda trivellata , distrutti tubi fontana comunale. Il povero papero si mette in pensione ma viene buggerato da due imbroglioni che gli fanno scoprire il busto di "Giulio Cesare inseguito dagli indiani". Grazie alle giovani marmotte di casa si scopre però che il busto è veramente raro perchè è il famoso "Gladiatore per le noci di cocco" usato nell'antichità da un governatore spagnolo per rompere la dura scorza di quei frutti.****



8) Paperino e il pesce d'aprile-Scrittore: Osvaldo Pavese-Disegno: Luciano Capitanio-Data di prima pubblicazione 1969:  Lo scherzo di Qui Quo Qua,  riguardante un tesoro nascosto sull'isola di Riku Takku viene preso maledettamente sul serio da Paperino...la storia più deboluccia dell'albo***



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18 commenti:

  1. E' capitato anche a me di acquistare qualche polveroso Topolino o Paperino per pochi spiccioli, ovviamente vecchi di almeno 30 anni.
    Non che siano i miei preferiti, ma tra i fumetti vintage sono tra i più reperibili ed economici, spesso con storie originali e divertenti.

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  2. avevano una distribuzione altissima e tutti nella vita per un periodo hanno collezionato disney. I classici della prima serie (anni 60) hanno invece delle quotazioni anche superiore ai 200 € (primissimi numeri) a seconda del numero e delle condizioni.

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  3. Ho acquistato usato qualche Classico Disney, preferibilmente quelli con delle pagine di collegamento tra le storie, in modo da avere una specie di "film"...
    Della prima serie ho solamente "Paperavventure", recuperato tra l'altro a poco prezzo da un cesto di fumetti messo fuori la vetrina di un negozio di casalinghi dal commerciante che voleva sbolognarli assieme ad altri albi sparsi...

    Il resto sono o Topolini d'epoca acquistati quasi tutti quando uscirono, o Grandi Classici Disney, contenitori promiscui di storie, che però smisi di comprare quando tra le storie "classiche" iniziavano a spuntarne anche alcune degli anni Novanta!
    Ah, dimenticavo una manciata di Miti Mondadori a tema disneyano, e i Classici di Repubblica.

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    1. Io ho parecchi albi della prima serie, il più vecchio è Paperepopea (che è parecchio quotato) e sono tra le poche cose che tengo in libreria (gli altri sono i topolino libretto fascia 600-1100 con qualche numero più vecchio), La grande dinastia dei Paperi completa di Barks, Gli anni d'oro di Topolino di Gottfredson, I popeye corno, oscar mondadori, comic art e Vita (Segar e Sagendorf), qualche volumone Glenat (Pepito, Pedrito el Drito, ecc...). Il resto è in soffitta ( I bianconi, del ponte , metro, cenisio, alpe sono in una minilibreria e imbustati ). Poi una valanga di carta alla rinfusa dove mi tuffo alla Zio Paperone quando ho un pò di Tempo...Comunque. Anch'io preferivo i classici con i raccordi di Perego e secondo me le storie con belle sceneggiature si fermano agli anni 70 (salvo qualche saga di Carpi degli anni 80). Il Topolino moderno è giusto che si sia evoluto in funzione dei gusti del pubblico ma penso abbia perso personalità, dei disegnatori moderni pochissimi sono riconoscibili, hanno una tecnica mostruosa ma manca il "segno" , quel tratto che ti fa riconoscere un autore anche da come disegna un nuvola nel cielo...può darsi che sia soltanto nostalgia ma è questa la mia impressione.

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    2. Condivido l'opinione sull'appiattimento degli stili dei disegnatori Disney attuali.
      Diciamo che da quando sono passati dai guanti gialli a quelli bianchi, non riconosco più l'ufficialità di quelle storie.

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  4. A me invece i raccordi non piacevano, anche perchè si vedeva che la mano era diversa e assai meno dotata (almeno nel mio ricordo). Erano un po' dei corpi estranei che sospendevano la lettura.
    E comunque secondo me il linguaggio pseudo-medievale della seconda storia non è tanto un sintomo di quanto all'epoca il pubblico giovanile fosse più acculturato ma un tentativo legittimo di cavalcare il successo dell'Armata Brancaleone.

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    1. qui non mi trovi molto d'accordo perchè forse sono l'unico ad apprezzare il tratto sgraziato e "italianissimo" di Perego, forse perchè non addolcito da stereotipismi disney. Il discorso relativo a Brancaleone è legittimo e azzecato anche se bisogna pensare che la meravigliosa "L'Inferno di Topolino" di Guido Martina e Angelo Bioletto è del 1949-1950 e per il pubblico odierno, vista l'enorme quantità di scritto e la cattiveria di alcuni contenuti sarebbe a mio avviso improponibile al pubblico odierno.

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    2. Perego non sarà stato un disegnatore di riferimento, ma abituandosi a vedere sue storie, si coglie quel modo divertente con cui muoveva i paperi, dai salti spropositati (e da fermo) di Paperone quando gli giungeva una notizia pericolosa tipo "Bassotti liberi" (http://coa.inducks.org/story.php?c=I+CWD++35-A), o quando Paperino sclera per l'ennesimo colpo di fortuna di Gastone...

      PS: Perego nasce e muore ad Arcore...

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    3. anche Arcore ha prodotto qualcosa di buono a quanto pare

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  5. ma Luciano Capitanio è parente di Aldo Capitanio per caso?

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  6. non so ma probabilmente è un cognome magico

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    1. si vede di sì :D comunque sono entrambi veneti, sarà per quello (tra l'altro Aldo Capitanio ha fatto il servizio militare con mio papà, ma quest'ultimo all'epoca non sapeva ancora che aveva un autentico artista nei paraggi)

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    2. Peccato, un bel pò di disegni originali a gratisse che adesso avrebbero il loro bel valore

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    3. mio papà mi ha raccontato che ne faceva un sacco e in continuazione, anche tipo in branda nei momenti di pausa, tanto per. peccato soprattutto perché se n'è andato troppo presto, era un grande

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  7. Quella tavola di apertura di "Paperino e la giornata dello zio" non mi sembra proprio farina del sacco di P.L. De Vita... Sembra più nello stile di Scarpa (o forse di uno dei suoi inchiostratori).
    In effetti qui la tavola di apertura è diversa: http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1268-B
    Che ci siano due storie con lo stesso titolo?

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    1. Sì Christian, sono due storie dallo stesso titolo... i testi sono sempre di Martina, ma quella disegnata da De Vita è del 1980, questa del 1968 è disegnata da Giorgio Bordini (http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++657-A).
      Fausto78

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    2. modifico subito avevo preso le informazioni dall'inducks ma ho confuso le storie , grazie

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