Finalmente grazie a Salterello posso parlare un po’ del
grandissimo Franco Aloisi, il più sottovalutato autore del fumetto umoristico
italiano. Tralasciando quel che c’è scritto su Wikipedia e su tutti gli altri
blog a fumetti dello stivale penso che
la caratteristica principale di questo cartoonist sia l’originalità. E’ un vero
peccato che questo surreale e comicissimo artista abbia abbandonato il mondo del fumetto da
anni per dedicarsi esclusivamente alla
pittura come tanti suoi colleghi.
I testi e le sceneggiature di Aloisi trasudano genio e
follia, storie che non sono invecchiate neanche un po’ e se sanno di antico
hanno lo stesso gusto di un buon vino d’annata.
Parlando di Salterello, è una delle prime pubblicazioni di
Renato Bianconi di soli 34 numeri pubblicati sino al 1959.
Il
personaggio principale era originale, non sono tantissimi i canguri del fumetto
italiano: Il Kocho amico della Peppa, Dusty che anche se disegnato dallo Studio Bierreci
non era nostrano e il primo Serafino di Egidio Gherlizza che pian piano si trasformò
in una sorta di canide antropomorfo.
Tranne Luciano Capitanio gli autori coinvolti e le storie hanno più
uno stile Alpe che Bianconi.
Recensiamo:
Salterello: Gli dei hanno i passi lunghi (testi e disegni di Franco Aloisi)****
Comprimario fisso di Salterello è Paperetto, come si sa
Bianconi nei suoi fumetti voleva sembre un gatto o un papero (al massimo un
topo). In questa avventura abbiamo a che fare con statue di divinità greche che
prendono vita e scienziati pazzi. Per quanto riguarda le capacità analitiche
Topolino a Salterello gli fa una sega, il marsupiale a quanto pare ha una
potenza deduttiva superiore a quella di Sherlock Holmes. Da notare che: nessuno
dei personaggi inventati da Aloisi somiglia a qualcosa di stampato prima e vi
sfido a trovare l’ispirazione della storia o qualche rimando, tutta farina di
Franco. Leggi Aloisi e leggi qualcosa che nessuno ha mai scritto prima.
Garantito.
Sirenetto: L'amicizia vale un...tesoro (disegni di Luciano Capitanio)***
Sirenetto è un altro personaggio andato nel
paradiso della carta e che penso non ricordi quasi nessuno. Una versione maschile
della novella di Andersen adatto ad un pubblico di piccini. A quei tempi era
qualcosa di originale e mi da l’impressione che anticipi qualcosa dell’Ariel
disneyana come nel caso dell’amicizia
con un piccolo polipo con complessi d’inferiorità. Nella media delle produzioni
dell’epoca.
Salterello: Una moglie terribile (testi e disegni di Franco Aloisi)*****e più
Il capolavoro dell’albo che non posso esimermi dal proporre
per intero (sono passati cinquantacinque anni e nessuno si è mai preso la briga
di ristampare questi gioiellini).
Non la recensisco nemmeno voglio che siate voi a saggiare il
fumetto e farvi la vostra opinione. A me ha sbalordito per originalità e
ammetto che mi ha fatto sorridere come non facevo da tempo davanti ad un foglio
di carta stampata (ultimamente ci sono riuscite soltanto Le Suore Ninja di
Davide La Rosa )
Orecchione e Bretella : Un dente ribelle (disegni di Gino Gavioli)***
Coniglio e Orsacchione protagonisti di una storia di maniera con scherzetti e truffe
da manuale.
Niente di memorabile ma pur sempre una lettura piacevole e tratteggiata
bene da Gavioli che ci ha dato di meglio.
Salterello: L'uomo Mascherato (testi e disegni di Franco Aloisi)****
Altra storia divertentissima dove un ragioniere del catasto impazzisce dopo aver letto la collezione di Phantom di Paperetto e imbratta tutti con il suo timbro rubato in ufficio.
Le vignette di Mario Sbattella (ovvio)
Penna Rossa : I ladri (disegni di Luciano Bottaro o Marco De Sogus )****
Dulcis in fundo una storia di Penna Rossa del maestro di Rapallo.
Il piccolo indiano è alle prese con i due pellerossa Testa Vuota e Dente Cariato che sono convinti antiprogressisti e rubano e distruggono tutto quello che nell'accampamento è di produzione yankee.
Questo è l’unico albo che ho di Salterello e se non fosse
per i prezzi proibitivi e per l’effettiva rarità degli albi reperibili sarei felice di completare l’intera collezione
Bellissimo post. Posseggo diversi numeri di Salterello, e sono strepitosi. Mi pare che ci siano anche altri personaggi di Aloisi nella testata, come Gatto Aloisio.
RispondiEliminaIl Gatto Aloiso l'ho intravisto nell'albo di Trottolino che ho recensito un pò di tempo fa, la guida del Bono dice che era pubblicato anche su Salterello.
EliminaMagnifico numero di Salterello.
RispondiEliminaMa una domanda: Sirenetto non mi è familiare... mi sembra d'averlo visto da qualche parte, ma non riesco a focalizzare dove
Probabilmente sarà stato ristampato in qualche albo bianconi degli anni ottanta
EliminaGrazie a questo post ho scoperto che mio padre ha disegnato anche "Penna Rossa"... grazie!
RispondiEliminaPrego e grazie per essere passata, se vi serve la scansione della storia per motivi d'archivio basta chiederlo.
EliminaSe non è troppo disturbo, accetto volentieri la tua offerta. Tu o qualche altro visitatore del tuo interessante blog sa dirmi se esistono altre storie di "Penna Rossa" disegnate da Bottaro? Grazie di tutto!
RispondiEliminaIo sinceramente non ne ho idea, anche perchè è l'unico numero di Salterello che ho a disposizione. Vuoi che posto (con il tuo permesso ovvio) la storia per intero sul Blog per dare anche gli altri la possibilità di leggerla o che te la spedisco in E-mail?
EliminaL'unica che può ordinare sulle sorti del materiale del tuo illustrissimo ed amato babbo (ahimè più in Francia che in Italia...il belpaese si sofferma soltanto al materiale Disney da anni e si è perso il piacere di ristampare Pepito, Whisky e GoGo o Re di Picche) sei tu ed io come ovvio m'inchino al tuo volere. :-)
L'indirizzo del blog è saurilla@gmail.com.
Cara Annabella, ho trovato un'altra storia di Penna Rossa dal titolo 'La salvezza viene dal nailon' sul numero 8 anno 2 di Salterello (che, è giusto sottolinearlo, ho conosciuto proprio grazie a questo blog). Sarei felice di inviarti le scansioni.
Elimina'Una moglie terribile' è ispirato molto liberamente al racconto Tonio di Guy de Maupassant, come un episodio del film 'Marito e moglie' del 1952 di Edoardo de Filippo.
RispondiEliminaPuò esserci molto dietro un 'semplice racconto a fumetti umoristico.