08/01/14

Quando Dylan Dog incontrò Claudio Baglioni: Le vie dei colori (1996)****


Nell’ottobre del 1996 “Tutto”, defunta rivista musicale mensile, pubblicò un particolare inserto.
L’indagatore dell’incubo, in quel periodo ancora gestito del suo creatore Tiziano Sclavi ed all’apice di un meritato e giusto successo, era il fumetto preferito di Claudio Baglioni.
Da cosa nasce cosa  ed un “piccolo grande amore” portò le due star ad incrociare per un attimo le loro strade.


Dylan Zorba

La musica ed il fumetto danzarano insieme per  una notte.
Il compito di disegnare e sceneggiare questa originale incontro toccò al bravissimo Claudio Villa, il testo è invece la canzone "le vie dei colori" del cantautore romano.
Una poesia illustrata con un interessante uso del colore, da cui il titolo, ad ogni emozione corrispondeva una variazione cromatica, una sorta di camera Kirlian a fumetti.
Un esperimento originale e per i miei gusti riuscito.

Speriamo che Heimdall lo lasci passare...

L’hit baglioniana, che narra di un cavaliere alla ricerca del vero se, trova nell’Oldboy un ottimo attore.
Forse è una mia impressione ma io tra il Baglioni e Dylan vedo anche una certa somiglianza fisica, ai tempi pensavo che la popstar sarebbe stata un perfetto interprete per una serie di telefilm dedicati all’eroe Bonelli (se Rupert Everett fosse costato troppo).

Claudio Dog

La storia è stata ristampata sul Superbook n.23, l'inserto originale è ben quotato nel mercato collezionistico e vale almeno una trentina di euro se ancora attaccato alla rivista che lo conteneva.

Dylan ed Iridella

26 commenti:

  1. In merito alla somiglianza Baglioni/Dylan, vorrei sapere sulla base di come lo disegna chi, visto che l'indagatore dell'incubo, negli anni, è stato oggetto delle più svariate reinterpretazioni, a volte anche da parte di uno stesso disegnatore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quello di Villa secondo me gli somiglia. Con il culo che abbiamo se dovessero fare un film nostrano del Dog metterebbero Pierfrancesco Favino perchè ormai in Italia fa tutto lui. Castellitto Groucho.

      Elimina
    2. Ahhh quel Claudio Dog l'ho fatto io con Photoshop nè.

      Elimina
    3. A me risulta che in Italia faccia tutto Carlo Conti, ma sono opinioni...

      Castellitto nei panni di Grocho sarebbe perfetto! Ma forse anche un po' sprecato, dato il valore dell'attore.
      Come ragazza di turno chi gli mettiamo accanto? Francesca Inaudi? O Asia Argento?

      Elimina
  2. Non conoscevo questa storia, vedo se riesco a reperirla.

    RispondiElimina
  3. Si, infatti il primo Dylan somigliava a Claudio Baglioni... lo disse lo stesso Sclavi. Poi Tiz mandò Villa a vedere il film con Everett e il personaggio fu così definito.

    RispondiElimina
  4. QUesta è una notizia decisamente incredibile... devo spammarla!

    RispondiElimina
  5. @ P.Alexis
    Mi permetto di correggere quanto asserito, sintetizzando info raccolte negli anni dalle interviste a Sclavi, Villa e Stano: il primo Dyd aveva il muso di Antonio Gades ( RIP ) ed il suo sidekick " era " Marty Feldman ( RIP ) - in rete dorebbe essere possibile vedere un disegno di Villa con il ballerino nella divisa d'ordinanza dell'indagatore - perchè Groucho era già al lavoro in altra testata ( mi pare Storie del West ). Sclavi, poi, rimase folgorato da Another Country e sped' Stano e Villa armati di blocco degli schizzi al cinema perchè rapissero i tratti del bell'attore. Villa disegnò quindi il " suo " Dyd , ispirandosi al volto di Everett, ma quando Marcheselli ( e non Sclavi) vide il model sheet esclamò " Ma questo è Baglioni ! "
    Villa era ed è un fan di Baglioni. Credo che siano amici. Il reuccio del fumetto italiano ha sempre perseguito un prgetto di iperrealismo ibridato con la scuola classica ( è un fan di Alex Ross e ha disegnao un Tex che si apre la camicia come fosse un Superman dell'illustratore reso celebre da Marvels ) e tende ad associare al faccino dei personaggi SBE i connotati di gente che gli resta impressa ( il " suo " Martin Mystere è James Franciscus - RIP anca lù - sebbene Alessandrini abbia dichiarato + volte che non ama appiccare le fattezze di attori e similia alle sue creazioni perchè gli sembrebbe di lavorare ad un fotormanzo - asserzione in qualche modo contraddetta dal suo Anastasia Brown clone di Walter Matthau, ma pazienza ).
    Scusate la mia ( proverbiale per chi mi conosce oltre il nickname e , temo , per tutti gli altri ) aassenza di sintesi, ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, lo so... Il primissimo Dylan era un tipo spagnolo, con Gnaghi come spalla... Io parlavo di una ulteriore evoluzione da parte di Villa...

      Elimina
  6. Dimenticavo un corollario del mio lungo sproloquio: Stano e Villa fecero ambedue le prove per le covers, ma al tempo (DYD è arrivato nelle edicole nel 1986 ) si optò per Villa che era ed è - per il pubblico mainstream - più digeribile di una sintesi di Pratt e Schiele.

    RispondiElimina
  7. ...e Gnaghi è arrivato dalle parti di DYD in un team up tra l'indigatore dell'incubo ed il suo prototipo Francesco Dellamorte ( uno dei primi special , disegnato da Freghieri ).
    Non saprei dire a chi si sia ispirato il disegnatore x Dellamorte, forse Giuliano Gemma.
    Off topic: Freghieri è tra i disegnatori della prima ora di Dyd quello che + si alllontana da Everett e da Baglioni - il suo Dylan ha un volto regolare, non allungato, lo zigomo non è particolarmente saliente, non ha la famosa scucchia e nemmeno il naso aquilino e, nel tempo, ha perso la medusa inzuppata di inchiostro sopra la coccia ( gli anni ottanta sono stati attraversati da una follìa tricologica ed era persino illegale l'alopecia a cartoonia - si veda lo zucchero filato sulla zucca del detective dell'impossibile ). Il DYD di Freghieri non è particolarmente alto e nemmeno muscoloso ( l'acme fu il supereroe di Castellini ) , ma è uno dei preferiti dalle tante fans del personaggio ( credo che contenda la pole position a quello romantico e dinobattagliastyle di Corrado Roi ).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dyd è uno dei pochi personaggi del fumetto che sia ringiovanito negli anni. Negli anni recenti sembra molto più giovane di quanto lo fosse nei primi numeri. Mò è quasi efebico, Stano ha inciso più di Villa nella caratterizzazione del personaggio "moderno". Il suo essere "uomo" , specie nella versione Villa-Freghieri secondo me ne acuiva il fascino. Più eroe e meno trombaiolo emo. Forse è questa l'involuzione del personaggio, che doveva invecchiare e crescere insieme ai lettori. Inoltre nessuno dopo Sclavi è mai stato in grado di regalarci l'animo dell'indagatore, Dyd era vivo per questo piaceva, così definito da sembrare reale. Mr. Dog ormai è morto ed è uno zombi pari a quel che incontra. Io ho smesso con il n.100 perchè doveva essere il "finale" come aveva annunciato da tempo il Tiziano.

      Elimina
  8. Non sono totalmente d'accordo, ma tante teste eccetera: concordo con il fatto che il Dyd del " canone " ( per i fans della prima ora si tratta appunto dei primi circa cento numeri della testata ) è unico ed irripetibile perchè Sclavi ne ha scritto la maggior parte riversando negli albi i suoi demoni di quegli anni, ma il " vero " Dyd è un eterno ragazzo pre bamboccioni pre tasso di disoccupaz giovanile 40 %. Ha sempre l'aspetto di un Byron dal look casual e si innamora ogni volta , non è un dongiovanni o un Jerry Drake. Amor vincit omnia. Dyd si salva, sempre, attraverso l'amore ( non persegue la " salvazione attraverso la carne " come i satanisti di JD Carr ). Il tizio che riagguanta questo mood - aggiornandolo ai tempi moderni , nel frattempo è caduto più di un Muro ed il ns rapporto con la tecnologia ha fatto un salto quantico - scriverà un Dylan di nuovo in grado di commuovere come quello di Morgana , Storia di Nessuno o il Lungo Addio ( che per altro non è di Sclavi ).

    Se oggi Tiz scrivesse Dyd , avrebbe il tratto elfico ed albino di Assange e sarebbe , di giorno, uno dei tanti agenti di sicurezza informatica in un macro centro commerciale alle porte di Londra, ma dopo il crepuscolo combatterebbe , fuori e dentro il web, hacker fantasma, il residuo sospeso sulla soglia dei suicidi disperati di fronte alla crisi e la tracotanza dei cartelli internaz per la diffusione delle info omoneizzate. Uno zinzino il Neo di Matrix, un altro Zorro. Diviso in stagioni come John Doe. Non so se SBE sarebbe tanto per la quale, ma viva il fantafumetto !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Recchioni nuovo Barone Samedi? Roberto novello Mago di Oz ridarà il cuore, il coraggio e il cervello all'Oldboy? Con tutto il rispetto per l'autore mi pare che lo stiano mettendo un pò troppo sotto pressione in Bonelli...se fosse al momento soltanto "autore" e pagato soltanto per quello, quindi con in testa soltanto il progetto di fare qualcosa di bello per se, aldilà del riscontro economico della testata tutto sarebbe possibile. Asso al momento mi pare "legato" anche dal cappio del "direttore artistico". Un evoluzione professionale che sicuramente merita ma che lo porta forse a responsabilità che vanno aldilà di quelle di scrivere una buona storia. Lasciamolo in pace quest'uomo e sono sicuro che produrra sempre roba notevole, spremendolo come un Hello Kitty della Sanrio lo stanno prosciugando. Io ci spero nel nuovo Dylan Dog , ancor di più spero in nuovo personaggio che diventi, come lo è stato Dylan, un icona del decennio. Che sia Bonelli o no. Io continuo a preferire il BVZM che invecchia benissimo e anzi migliora come il vino.

      Elimina
    2. Per me Dylan non ha più senso di esistere, e quindi di essere rinnovato da Recchioni o chi altro.
      E' un personaggio nato in un preciso momento storico/sociale italiano, e ne rispecchiava i gusti, le mode , le paure del suo tempo.
      Per questo ebbe il successo che sappiamo, per altro meritatissimo.
      Ma oggi ?
      Oggi è un pesce fuor d'acqua , un dinosauro che si muove in epoca che non è la sua e rischia perciò di estinguersi.
      Per sopravvivere dovrebbe evolversi, ma ciò significherebbe diventare qualcos' altro di completamente diverso ( e non necessariamente migliore) .
      Ne vale davvero la pena ?

      Elimina
  9. Non pensavo a Recchioni con il mio riferimento a John Doe, ma anch'io spero per il meglio. Confesso di attendere con curiosità il team up con Napoleone ( i fans ricorderanno quello sjui generis con Napo che combatte gli zombi insieme ad un Dyd che esce dalle pagine di un fumetto ). Difficilmente anni fa sarebbero stati associati a Dyd i nomi di Ortolani , Ausonia ed Akab. Vedremo. Il BVZM invecchia bene, ma sente la mancanza di Morales e patisce per l'errore del BVZA che gli ha appioppato una data di nascita ( 1942 ) condannandolo prima o poi alla deriva " villa arzilla " su cui scherza ogni tanto Castelli.
    Possiamo fare finta che il tempo non passi - in fondo Alessandrini lo disegna + giovane e gagliardo oggi di quanto non fosse al tempo in cui contendeva a Orloff la spada di re Artù, ma prima o poi passeremo da Indiana Jones a Barnaby Jones...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Magari facessero una serie con un Martin con il barbone come il numero uno in un ospizio dove nessuno crede che fosse il giovane fantarcheologo famoso negli anni andati. Un Mystere alla Bubba Ho Tep.

      Elimina
  10. Un Elseworld o un What if. Non credo che gli adepti del culto del BVZM apprezzerebbero quella deriva, se fosse una storia con la filosofia The End ( collana di ultime storie di personaggi Marvel , di solito apocalittiche ). Vedrei bene il team Lansdale ( Bubba Ho Tep è un gancio irresistibile ) e Truman ( sodale di Lansdale x Conan e Jonah Hex, praticamente il Gallieno Ferri USA ), ma anche Rick Veitch o i nostrani Maurizio Rosenzweig o Alberto Ponticelli. In b/n o con colori non invasivi. MM dovrebbe essere caratterizzato in modo tale da evitare di assomigliare al melanconico Allan Quartemain di Moore e O'Neill , ma occorre sia lontano anni luce dal vispo Oliver Queen del Dark Knight di Miller. Una cosa sospesa tra il logorroico de I Compagni di Scuola di Verdone ed un Paolo Villaggio - meno cinico - in Africa sospeso tra " il vecchio simba ed il vecchio bamba " di un film ad episodi di tanti anni fa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Madonna che flash il Martin Villaggio. Ci butterei sopra i soldi come nulla

      Elimina
  11. "Il compito di disegnare e sceneggiare questa originale incontro toccò al bravissimo Claudio Villa, il testo è invece la canzone “Io sono qui” del cantautore romano"

    Sicuro che Claudio Villa non fosse anche l'autore delle canzoni?
    Lo so, battutaccia..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chissà se ci sono fumeti su Claudio Villa cantante...mi pare di ricordare qualcosa su qualche vecchio monello anni 50/60

      Elimina
    2. Ciao fanciulli! Salvatore scusa,ma la canzone disegnata da Villa,come giustamente scrivi nel titolo,non è "io sono qui" ma "le vie dei colori" :)
      Pippo

      Elimina