Tempo fa un lettore del blog citò i titoli di alcune storie di Cucciolo che ricordava con nostalgia. Uno di quei titoli, “Tricokaputt e Tricofulgor”, mi è rimasto impresso nella memoria. Tra i pochissimi albi che ultimamente mi sono capitati casualmente tra le mani, un Cucciolo del 1968, ho ritrovato proprio quella storia.
Lo scienziato “genialoide un po' pazzo” professor Cerebrus (notare lo straordinario sviluppo della scatola cranica e le relative rughe frontali), nota improvvisamente di aver perso tutti i capelli durante i suoi morbosi studi. Indispettito, Cerebrus getta via le formule della sua ultima invenzione (il raggio della morte) e si dedica alla ricerca tricologica.
Il risultato sarà lo straordinario Tricofulgor. Nonostante l'efficacia del prodotto, lo scienziato non riesce a trovare nessuno che sia interessato: chi può mai credere, nel 1968, a una nuova lozione per la ricrescita dei capelli che funzioni veramente?
Essendo stato “umiliato e offeso”, Cerebrus crea una lozione dall'effetto opposto a quello del Tricofulgor: il terribile Tricokaputt. Dopo un primo riuscitissimo test su un gruppo di “zazzeruti detti capelloni” che, per un caso fortuito, rende calvo anche il povero Pugacioff,
Cerebrus diffonde il liquido tricoletale sulla popolazione per mezzo di un aereo (una vera e propria 'scia chimica' ante litteram!). La conseguente calvizie di Cucciolo e Beppe consente a Pugacioff di consumare una feroce vendetta.
Il resto della cittadinanza, avendo notato la folta chioma di Cerebrus, insorge contro le autorità: “non è tollerabile che solo Cerebrus abbia i capelli!”. Il sindaco si precipita dallo scenziato offrendogli enormi ricchezze in cambio del Tricofulgor, ma Cerebrus si accontenta di un monumento a imperitura memoria del suo genio.
Storia simpatica.
RispondiEliminaGrazie della recensione/condivisione.
Personalmente (pur nella mia mancanza di cultura fumettistica) questa storia l'ho goduta soprattutto da un punto di vista grafico.
EliminaTra gli elementi di sceneggiatura che ho trovato “simpatici” (il termine che usi mi sembra appropriato): il ricorrente tema, tra la nota di costume e l'accenno (parodistico?) alla riflessione sociologica, incentrato sulla figura dei 'capelloni'; la surreale figura di uno scienziato tanto 'pazzo' da voltare le spalle al tipico prodotto della scienza più folle, ossia le applicazioni militari, per gettarsi anima e corpo nella ricerca tricologica (dalla distruzione alla ricrescita!); il tragicomico scontro tra il mondo della scienza (o la genialità) e quello del commercio (o la mediocrità); le gustose scenette di vita familiare di 'casa Cucciolo', in cui mi pare risaltino bene i lor caratteri e che, tra l'altro, permette di realizzare un bel montaggio nella parte centrale di una pur breve storia; il suddetto frammento di montaggio a partire dalle tavole n. 9, più la 10 e la 11 (queste due non pubblicate), più la 12 e la 13, in cui si vede l'azione passare dall'esterno (dove si trova Pugacioff, tavola 9) all'interno dell'abitazione di Cucciolo e Beppe durante il giorno (9 e 10), un breve sviluppo serale sempre all'interno dell'abitazione (10), il successivo passaggio in esterno notturno in cui viene rappresentata la criminale trasvolata notturna di Cerebrus (11), il ritorno all'interno abitazione la mattina seguente (11 e 12), l'inseguimento da parte di Pugacioff che inizia in interno per poi svolgersi (con Cucciolo e Beppe ancora in pigiama) in esterno (13), la 'chiusura del cerchio' tramite il ritorno al tema dei cittadini (ormai calvi) che si incontrano in strada e cominciano a discutere della nuova situazione (13).
Non so... per quel poco che ne capisco, mi sembra tutto molto gustoso e ben fatto. Non un capolavoro, d'accordo, ma ben fatto.
Lambik
Storie che divertono con la fantasia :-)
RispondiEliminaDivertente, ben congegnata (e ben scritta/disegnata) e anticipa praticamente tutte le teorie complottistiche di oggi (come hai desso, le scie chimiche, ma anche il rifiuto della sanità "canonica" di accogliere le medicine alternative), il tutto visto in gran parte dalla parte dei complottisti (la pozione è efficace e le medicine no, lo "scienziato pazzo" ha ragione, alla fine tutto si risolve grazie alla partecipazione della "gente") :-)
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