19/11/20

I protagonisti del fumetto 1 Braccio Di Ferro (Cosmo 2020) ****


Fa impressione andare in edicola e incontrare di nuovo Braccio di Ferro. Che dire?
Questa è la ristampa perfetta come formato, prezzo e contenuti. Non aveva senso quello che aveva fatto Hachette, volumi in stile Asterix per i popolari fumetti Bianconi, non avevamo il bisogno di colorazioni al computer e tavole enormi, Popeye al massimo si è visto in povera quadricomia e noi lettori siamo abituati al bianco e nero.
Ottima la selezione delle storie, roba vecchissima che neanche Bianconi ristampava più, c'è il primo Sangalli quello dettagliato e non ancora vessato da tempi di produzione cinesi, c'è l'ottimo Colantuoni che ritengo il migliore disegnatore di Popeye in assoluto (anche meglio del suo ispiratore Sagendorf...però le storie che disegnava Tiberio erano meno divertenti).
Mi spiace non ci sia nessuna storia di Sandro Dossi ma credo (e spero) che qualche sua avventura la leggeremo nei prossimi numeri.
Luca Boschi come al solito ci propone ottimi editoriali, più "user friendly" del solito ma la proposta di Cosmo è commerciale ed è rivolta al pubblico generalista (Giusto!) avendo tra le mani una delle maggiori icone pop del ventesimo secolo questo è l'approccio corretto.
La proposta mi pare che abbia avuto successo, facebook è pieno di gente con il volumetto tra le mani e spero che la serie vada oltre i quattro numeri preventivati.
Io mi auguro che Braccio venda tantissimo per far capire a quei caproni degli editori che i lettori di fumetti vogliono in edicola e libreria i veri comics e non soltanto quelle cagate depressive progressiste (dè oggi sembro comixarchive mi sarò svegliato male) che fanno andare l'ennesimo caso umano in  tv ma che fatturano pochissimo e stanno uccidendo il settore.
Abbiamo bisogno di personaggi, di autori ne abbiamo fin troppi.
Bentornato Braccio.


27 commenti:

  1. Le dimensioni contano. Era la frase di lancio del Godzilla con Reno e Broderick e ho letto che sarebbe una delle ragioni del flop, ma quello è cinema e questi sono fumetti. Cosmo ha pubblicato in formato bonellide anche il Ragnarok di Simonson, ma scommetterei che Walt aveva pensato le sue pagine per il comic book. A volte funziona a volte no. Io sono un fan del formato tascabile alla Diabolik ed Alan Ford, ma mi piacerebbe trovarci cose come la Linea di Coriandoli scritta da Nick Drnaso e disegnata da un clone di Brant Parker o la riduzione a fumetti delle short stories di Jack Ritchie disegnate in stile Sergio Aragones o la vita di Jim Thompson disegnata da James Kochalka. Cose così. In edicola e fumetteria a due euro di fianco al Popeye di Bianconi. Alleati, non nemici. Olè!

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    1. La linea di Cavandoli è una delle cose più belle mai create nel mondo dell'animazione (e pochissimi fumetti ricordo) mondiale. Mi hai fatto ricordare che devo comprare il Godzilla tradotto da Saldapress

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  2. spero che arrivi anche nella mia edicola, dato che della Cosmo non ho mai visto nulla (e ha segato testate illustri come Ratman Gigante o i Grandi Classici) :/

    inoltre questa sarà una miniserie di 4 numeri: speriamo che se avrà successo possa continuare con una cronologia più "ragionata" (storie in ordine cronologico e non un pizzichi e bocconi di tutto e quindi niente)

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    1. Io spero che continui e il mio sogno è che pubblichino anche tanto Sagendorf e non soltanto le storie ricalcate prese dagli albi Vita.

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  3. Ottimo post per rendere omaggio a questo più che dignitoso ritorno di Braccio di Ferro in edicola.
    Unica cosa: io avrei messo Sangalli e non Sagendorf in copertina, dato che quest'ultimo appare tra le pagine Biancono soltanto per un periodo... Per il resto albo bellissimo, su misura per "noi" lettori/collezionisti.
    Seguirò le prime uscite di questa collana, poi si vedrà, anche in base ai problemi di spazio, dato che non voglio confinare le mie collezioni in cantina o dentro scatoloni! Un collezionista di fumetti non deve mica nascondersi. 😉

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    1. Io se il prezzo resta questo li prendo tutti... butterò un po'di Bonelli per fare spazio.

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  4. Regala i tuoi SBE a qualche biblio. Fai circolare il virus. Solo questo naturalmente. Io ho regalato alla scuola di Crepascolino scatoloni che avevo in cantina con i fumetti di un parente che aveva lavorato per decenni nelle Americhe. Ettari di Detective Comics # 27 ed Action Comics # 1. Zio Crepascolone era un feticista di quegli albetti. Dovevano avere un qualche valore perché la nova torre con pc e palestra della scuola è visibile dalla luna...

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    1. Gli SBE li regalo già 😊 se ti avanza qualche DC 27 o AC 1 sono disposto a scambiarli con sneakers della Lidl

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  5. sorry, ma ho solo un bootleg - diciamo così - di Grandma Abe Laird vs The old sailor in the alien Spinach Planet. Un prodotto underground che zio Lone aveva vinto in una riffa di un sottoscala. Roba pazzesca e senza dignità probabilmente realizzata da cartoonists che leccavano kermit allucinogeni. Troppo per il mio sentire di rudere. Crepascolino invece lo adora.

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    1. Leggi se puoi Popeye vs Mars Attack di IDW. Ne godresti.

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    2. Sbirciato in rete tempo fa. Sempre in rete ricordo un matrimonio di Popeye ed Olive. Forse scritto da Peter David nel periodo in cui negli States era illegale non far scrivere qualcosa a PAD ed infatti la sua firma era in Disney, DC, Marvel, Bravura/Malibu etc.

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  6. L'ho visto in edicola l'altro giorno ma non ho sentito l'impulso di acquistarlo. Certo che dopo questa tua segnalazione quasi quasi...

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  7. Assolutamente d'accordo con la tua ultima frase, i fumetti -se tornassero forti in edicola- avrebbero l'appoggio anche dei giovanissimi (alcuni ragazzi con cui lavoro, pensate, li ordinano su Amazon... perché ovviamente non escono in edicola!).

    Moz-

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    1. Ci sono troppi pavidi intellettuali a capo dell'editoria italiana. Tex, che a me non è mai piaciuto, come si è già discusso in altri post qua sul blog, vende perché è semplice, diretto. Abbiamo bisogno di eroi a cui ispirarci e non vittime in cui immedesimarci.

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    2. Tex vende bene da decenni e pare che il novissimo Tex Willer - sorta di Ultimate Tex - piaccia anche ad un pubblico che non seguiva Aquila della Notte, ma lo zoccolo duro dei suoi fans ha i capelli d'argento ( nome navajo di Kit Carson ndr ). La mia generaz ( io sono nato nel 1968) si è immedesimata nelle vittime e ha portato al successo il Pavido Parker della Marvel per esempio. Gli amici di Crepascolino - oggi a scuola in presenza perché in prima media - leggono manga sempreverde come Dragonball e One Piece e cose contemporanee come My Hero Academia e Scottecs Magazine. Lino per esempio è abbonato a Topolino, ma lo legge quando non gioca a Fortnite o non segue qualche youtuber. Per quanto può valere, credo che bimbi e pre adolescenti leggerebbero anche + comics e fumetti ( nel senso di prodotti nostrani ) se questi parlassero a loro di temi in cui possano riconoscersi con una voce che non sembri troppo aliena. Ho appena letto del trionfo del novo Zerocalcare che scalza tanti altri titoli di varia ( nel senso di prosa ). Si tratta di un caso e non ha generato - fortunatamente - cloni e probabilmente i lettori di Zero non leggono necessariamente altro materiale di editori come Feltrinelli Comics, Oblomov, Coconino, Eris etc, ma è un autore sincronizzato perfettamente col suo pubblico. Sono sicuro che là fuori ci sono molti autori - giovani, poco + vecchi di Lino- che saprebbero dire fare baciare lettera e lasciare in testamento da qui alla eternità storie interessanti, vibranti, vive che io non capirò, non amerò, ma va bene così. Io ho sempre King Kirby. Ciao ciao

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    3. L'exploit di Zero (che a me piace molto) è la conferma che non esistono più characters ma soltanto autori, uno zero, un fumettibrutti per quanto capaci e "sul pezzo" narrativamente invecchieranno velocemente. Facendo paragoni con il cinema ...Totò ha sempre incassato più di Pasolini ma non è mai stato lodato dalla critica in vita. Chi tiene in piedi una baracca mediatica è chi incassa non chi viene eletto profeta ed artista.

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  8. preso il primo giorno e subito divorato.

    Che dire? Innanzitutto spero che la serie vada avanti ben oltre i 4 numeri previsti: sul BdF italico c'è ancora troppo da (ri)scoprire, (ri)leggere, studiare e discutere

    Leggevo su altri lidi commenti del tipo "ma il Popeye di Segar era tutto un altro pianeta". Vero, verissimo, non lo metto in dubbio: avventure molto più lunghe e strutturate, una incomparabile bravura nel dosare scene di suspense e mistero in attesa di un "qualcosa" che si protraeva per strisce e strisce, personaggi anche veramente duri e cattivi come il primissimo Bruto, veramente inquietante e spaventoso...

    Però è vero anche che - come l'avventura americana col gigante Grissino pubblicata in questo primo numero, ma anche come tante altre americane degli anni 60 e 70 - iul Popeye italiano in comparazione al Popeye dei comic book americani della Dell era nettamente una spanna sopra per scorrettezza, cattiveria, durezza e violenza, per tematiche sociali e critiche alla società che nei comic book americani mancavano totalmente: questi ultimi erano chiaramente un prodotto infantile, annacquato, senza guizzi, divertente e scorrevole ma privo di incisività, uno svuotamento del personaggio che ne ha portato alla ovvia chiusura delle avventure in comic book molto presto (come del resto è successo anche a Topolino in mano ad autori americani che son riusciti solo a farlo sopravvivere con storie destinate al mercato extra americano dopo averlo trasformato e ridotto per oltre 20 anni ad un tranquillo e sonnacchioso borghesuccio che viveva avventure casalinghe della durata di tre vignette)... gli americani hanno l'infausta tendenza di rovinare e ridurre al ridicolo i personaggi del fumetto popolare in tutti i modi possibili

    COmunque, tornando al Braccio italico: la prima storia italiana con un graficamente irriconoscibile Grissino vede il nostro gigante buono e tontolone nelle insolite vesti di furbetto che cerca di tirare un bidone con un annuncio acchiappagonzi. I disegni di Sangalli sono altalenanti, con un BdF e Olivia molto ben curati ma tutta la parte con Pisellino alle prese con la tempesta marina sembra molto tirata via e con evidente calo di qualità

    L'ultima storia è una meraviglia: solo per la vignetta in cui un banchiere cerca di farsi saltare il cervello con la pistola merita l'acquisto del volume: una immagine improponibile nel fumetto buonista e politically correct di oggi.

    Speriamo vada avanti perchè c'è veramente una montagna di storie da scalare e conoscere

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    1. Probabilmente di quelle storie "cattive" sul Braccio Cosmo ne vedremo ben poche, ad esempio ho saputo da Sandro Dossi che non ci saranno sue storie perché riprenderanno soltanto il periodo più vecchio del Popeye Bianconi. Credo che ci sia anche un problema relativo alle tavole originali, moltissime sono andate perdute o ritoccate pesantemente ed adesso la gente vuole leggere soltanto storie con resa grafica perfetta. Soltanto Annexia con Cucciolo, Tiramolla ecc... si era presa la briga di restaurare le storie tratte dagli albi Alpe.

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  9. eh lo so, purtroppo il meraviglioso lavoro dell'Annexia è dovuto terminare anzitempo.... :(

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. La conclusione del post è sublime:

    "Io mi auguro che Braccio venda tantissimo per far capire a quei caproni degli editori che i lettori di fumetti vogliono in edicola e libreria i veri comics e non soltanto quelle cagate depressive progressiste (dè oggi sembro comixarchive mi sarò svegliato male) che fanno andare l'ennesimo caso umano in tv ma che fatturano pochissimo e stanno uccidendo il settore. Abbiamo bisogno di personaggi, di autori ne abbiamo fin troppi."

    Totalmente d'accordo.

    Il fumetto in Italia è sempre stato un media a buon mercato, basta con questi volumi da 25€ di gente inutile che sa usare Illustrator e s'improvvisa autore. Onore alla Cosmo che ancora investe in serie tascabili da edicola, a buon mercato, per chi legge tanti fumetti.

    Su "Braccio di Ferro" lo acquisterò a breve, lo leggevo ai tempi delle Edizioni Bianconi. Adorerei avere una ristampa cronologica di tutte le sue storie e di quelle di Geppo!

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  12. ho recuperato i primi 4 numeri in libreria col cofanetto e li ho divorati in un pomeriggio!
    grande, grande, grande opera! Pensavo peggio dalle premesse ed invece mi ha sorpreso, soprattutto per gli editoriali di Boschi, che quando non tratta Disney è sempre sorprendente (sarà che ormai ha detto tutto di tutto in quell'ambito?)
    Ottimo anche l'aver cercato, alle volte, di correggere alcune ingenuità d'epoca (tipo aver restituito al cosmo di Sappo i loro nomi e non quelli creati da Vita).
    Adesso mi metto alla ricerca dei numeri successivi!

    Unica pecca, il prezzo un po' troppo alto (6€ per 144pp, poi aumentato a 7 per qualche manciata di tavole in più) per delle ristampe di storie in b/n che in origine erano parzialmente a colori e comunque venduti a prezzi popolarissimi... spero che almeno aprano ad una ristampa regolare delle storie di Sagendorf dei comic book Dell, mai visti da noi se non saltuariamente tramite lucidatura!

    Mi piacerebbe che voi di Retronika recensiste mensilmente gli albi, però! E' tutta pubblicità che serve per continuare!

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    1. Io ho preso tutti i numeri e la serie migliora con il tempo. È anche il mio sogno un'Omnia in italiano di Sagendorf. Retronika è fermo perché non ho più un PC decente, sono pigro e sto sempre allo smartphone. Se a dicembre per il mio cinquantesimo compleanno mi regalano (o mi regalo) il PC di gaming che ho in testa Retronika torna ad essere "regolare"

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