Uno dei più bei acquisti di questo 2012 al termine del suo
cammino. Quando leggo di questi albi mi commuovo, pur essendo relativamente
giovane (sono del 1971) rimango affascinato dalle pubblicazioni vintage per la
dolcezza che sapevano trasmettere. Il vero Natale , quando si festeggiava la
nascità di Gesù bambino e non l’arrivo del capitalista cocacolomane americano
che ha preso il posto di San Nicola. Non sono particolarmente religioso ma
certi teneri valori come l’angelo
custode, la compagnia tenera e presente di un “oltre” buono e caritatevole,
festeggiare in famiglia e seguire la celebrazione della messa quando i preti ancora
erano visti come simbolo di rettitudine e molti squallori presenti della chiesa
ancora erano occulti e taciuti e si credeva nel bene come valore da perseguire
e non come simbolo di mollezza e bigottismo. Come dicevano gli antichi “Beata
l’ignoranza perché si sta bene di core e di panza” . Invidio la gioia serena e
leggera dei vecchi che ancora vivono queste emozioni e spero che un giorno si
possa tornare a parlare di un Dio benevolo e comune e si smetta di pensare a
catastrofi imminenti e alle lordure che la rete ci propina ogni giorno ed appesantiscono
le nostre anime stanche.
Finita la parentesi Sanpaolo parto con la recensione
dell’albo.
Aggiungo le revisioni di Luca Boschi.
Le immagini redazionali sono tutte del compianto e
grandissimo Carlo Peroni PEROGATT , qui ancora con un stile acerbo ma
riconoscibile.
1) Il
sogno di Lulù-disegni di
Sergio Rosi, autore dallo splendido tratto scomparso
nel 2008
(approfondimenti qui sul blog di Luca Boschi),
uno dei primi a rivolgere un giornalino alle signorine amanti del fumetto già
negli anni cinquanta. La graziosa e leziosa Lulù è capricciosa come Barbie ed è
psicologicamente una donnina moderna
che
non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. In questa storia a causa di una
indigestione di torrone al cioccolato sogna una storia fantastica in cui
troviamo Pinocchio, la Befana, Babbo Natale, Gesù Bambino, il dottor Balanzone
e Peter Pan. Anni prima delle cinque
leggende della dreamworks abbiamo la
possibilità di gustare un bellissimo
cross-over sui miti dell’infanzia che fù****
2) Le
quattro stagioni di
Nino Orlich , misconosciuto e prolifico autore recentemente
scomparso
ma dal tratto personalissimo e
riconoscibile che tanto è stato giustamente
lodato dal preparatissimo Luca Boschi (
vedi qui).****
3) Il
trucco della strega-i testi sono di Massimo Liorni i disegni mi sembrano di
Onofrio Bramante (almeno il viso della strega me ne ricorda il tratto) – Una
classicissima fiaba. Una strega viene incaricata di scovare il ladro dei
gioielli della principessa. La megera porta in un sacco un gatto nero, tutta la
servitù dovrà accarezzare il felino ma solo il colpevole sarà graffiato.
L’infido Pancilotto finge di lisciare la bestia , ma il trucco sta nel fatto
che il gatto è nero perché sporco di fuliggine e quindi chi ha le mani pulite è
sicuramente colpevole. Curioso per il mondo delle favole il fatto che la
principessa invece di ricorrere alle solite fate si rivolga ad una fattucchiera
che viene anche lautamente ricompensata****
4) Nel
regno dei draghi, una delle storie più belle e lunghe della strenna con i disegni di Sergio Rosi. Anche questa una lunga favola
con testi e rime nella tradizione del Corriere Dei Piccoli. La storia del
forzutissimo principe Biancofiore, figlio di una giumenta regina delle bestie,
ed i suoi alleati Rompi-Sassi e Torci-Legno contro gli uomini drago.
Classicissima e visivamente pregiata*****
5) Non
sono Angeli, ma a Natale….Qui ritorna il bravo Nino Orlich con due dei suoi
personaggi più utilizzati (non so se anche famosi) di cui
ricordo di aver letto molte altre storie negli Albi Flaminia e Gioggi. I
protagonisti sono due monelli di età indefinita : Biricchio e ed il tabagista
incallito Cicchetta (Cicca per gli amici)
che fuma le tremende sigarette “Affa” (le mitiche puzzolentissime Alfa
senza filtro che credo fossero prodotte con sterco, benzina , zolfo ed ortica).
La storia sarebbe impubblicabile oggi visto che è un elogio alla potenza della
nicotina. Satana decide di bruciare tutti gli abeti destinati a diventare
alberi di Natale. Cicca lo sfida ad una fumata selvaggia, sigari infernali
contro Affa senza filtro. Il diavolone viene sonoramente sconfitto*****
6) L’ispirazione: tavola autoconclusiva di Alberto Delbianco***
7) Selima-testi
di Gianca , disegni molto probabili dello studio Rosi (Gaspare De Fiore che Insieme a Santo D'Amico formava il famoso duo "Nerone") revisione di Squitty del forum di Vintage Comics , ispirato ad una leggenda veneziana è la storia
della pricipessa araba Selima e del suo schiavo veneziano Marco Semerin. Sconfiggeranno
con il loro esercito i turchi e convoleranno a giuste nozze. Bel finale
con matrimonio di religione mista che forse è la più bella rappresentazione del Natale
come simbolo dell’unione dei popoli.****
Con questa
lunga recensione natalizia vi auguro
buon feste e buone letture a tutti.