Partiamo subito di copia&incolla.
GRAN BRACCIO DI FERRO
94 (l’anno non lo so, dato che la prima pagina è strappata e non c’è. Comunque
suppongo da qualche parti negli anni ottanta)
Presumibilmente una raccolta di due numeri, dato che a metà
giornalino i numeri delle pagine ripartono da zero.
1)
Braccio
di Ferro - Armi per la guerra: I Ming si ritrovano con un surplus di armi
di loro fabbricazione in magazzino, per cui si mettono d’accordo coi ministri
della difesa di Spinacia e Pappadonia per iniziare una bella guerra fra i due
paesi di modo da poter vendere le armi ad entrambi i paesi. Braccio di Ferro si
ritrova così arruolato in una guerra che ricorda visivamente la prima guerra
mondiale (con tanto di “crucchi” con l’elmo a punta), ma finisce con lo
scoprire l’inganno e dare una lezione ai responsabili, senza però poter far
niente a riguardo della devastazione causata dal conflitto. Storia sempre
attuale (anche se difficilmente apparirebbe qualcosa di anche solo lontanamente
simile sui fumetti di oggigiorno) sull’inutilità della guerra, mostrata come
qualcosa da cui ci guadagnano solo che i trafficanti d’armi e i signori della
guerra. Infatti l’ultima battuta che Braccio di Ferro pronuncia, fra le macerie
della sua casa, è: “Una cosa è certa: chi perde le guerre sono sempre quelli
come noi… quelli che prendono gli ordini dai generalissimi!” *****
2)
Olivia
– Cura di bellezza: Olivia si prepara una maschera di bellezza a base di
frutta frullata. Ma fra Pisellino che ci tira dentro il pallone, Poldo che se
la beve, un ladro che viene fermato rovesciandogliela in faccia, non riesce a
mai a usarla per il suo scopo originario. ***
3)
Braccio
di Ferro - Ballo in maschera: Braccio di Ferro e Olivia vanno a un ballo in
maschera nella villa di un barone locale; in realtà ci vanno perché un agente
segreto deve passare dei documenti riservati a Braccio di Ferro. Ma gli agenti
della Piovra hanno un piano, ovvero infiltrare lo sgherro Joe Travesta
travestito da Braccio di Ferro e rubare i suddetti documenti… storia
spionistica con tutti gli elementi del caso: oltre al travestimento c’è anche
un inseguimento automobilistico e uno con l’elicottero, esplosioni e sparatorie
varie. E anche svariati colpi di scena: infatti alla fine Braccio di Ferro s’incazza
perché i servizi segreti si sono serviti di lui a sua insaputa per causare
tutto quel casino, e così distogliere gli agenti della Piovra dal passaggio di
documenti vero e proprio. ****
4)
Grissino
– Il cappotto gigante: Con l’arrivo della stagione fredda il gigante
Grissino si ritrova senza un adeguato capo invernale. Ma non ci sono né un
cappotto delle sue dimensioni né i soldi per comprarlo… ma la cattura di un
paio di ladri gli dà la possibilità di acquistare tessuto e manovalanza
necessari (alla maglieria Marzetto) a farsi confezionare un giubbotto come si
deve. Buona storia nella media di quelle con Grissino e le sue esagerazioni.
***
5)
Poldo
– Un pullman di giapponesini:
Barbaspina apre un chiosco di panini, Poldo si offre volontario per attirare i
clienti in cambio di qualche panino che però non riesce ad ottenere. Per sua
fortuna i turisti giapponesi non vogliono panini bensì acqua calda; in più uno
di loro fa un corso accelerato di karatè in un bidone della spazzatura a Poldo,
che così può darle di santa ragione a Barbaspina e finalmente ottenere la
giusta ricompensa. Una storia di botte da orbi anche senza Braccio di Ferro, e
qualche stereotipo sugli orientali. ***
6)
Timoteo
– L’elisir d’amore: Timoteo,
disperato perché Olivia gli preferisce Braccio di Ferro, si fa preparare dalla
mamma bacheca un filtro d’amore, che però fa in modo che chi lo beva si
innamori di chiunque: infatti il trucco sta nel farlo bere a Braccio di Ferro,
che così si innamorerà di qualsiasi donna e per questo Olivia si stancherà di
lui… ma Bacheca deciderà di riportare tutto allo status quo qualora Braccio di
Ferro si innamori anche di lei, senza lasciarla in pace un momento. Divertente
e originale variazione sul tema dell’elisir d’amore, canovaccio abbastanza
ricorrente in questi albi. Da notare Timoteo che si porta a casa Olivia con la
scusa di mostrarle la collezione di stampe cinesi, con lei che capisce ma
sembra starci lo stesso. ****
7)
Olivia
– Pappagallo da guardia: Olivia
compra un pappagallo parlante come antifurto per tener lontani Pisellino, Poldo
e Trinchetto rispettivamente dai dolci, dai salumi e dal vino della sua
dispensa. Storiella nella norma, in cui finisce tutto a mazzate sul cranio. **
8)
Trinchetto
– A pesca di antichità: Celesta manda Trinchetto a prendere il pesce, dato
che ci sono ospiti a pranzo. Lui va a pescare ma finisce con lo sgominare per
caso una banda di trafficanti di antichità, anche se non riceve la ricompensa
perché equivale al valore di un’anfora antica che ha distrutto nell’operazione.
In più è stato tutto un malinteso perché Celesta voleva che Trinchetto andasse
a comprare il pesce in pescheria, e non a pescarlo direttamente in mare… ***
9)
Braccio
di Ferro – La rivale di Olivia: Braccio
di Ferro viene ingaggiato come testimonial per girare una pubblicità sugli
spinaci, nel cui filmato il villain è
interpretato da Timoteo. A sto punto anche Olivia vuole entrare nella
produzione, ma al posto suo c’è già un’avvenente attrice di professione, con la
quale Braccio di Ferre deve girare pure qualche scena romantica. La gelosia
furiosa di Olivia non tarda ad esplodere… Storia appartenente al sottofilone
sul triangolo Braccio di Ferro-Olivia-Timoteo, in cui Olivia passa dall’uno
all’altro senza troppa soluzione di continuità. **
10) Braccio di Ferro – L’isola del sonno: Olivia, Braccio di Ferro e Pisellino naufragano,
dopo aver subito l’attacco di uno squalo e una balena, su un’isola di indigeni
perennemente assonnati. Braccio di Ferro prova inutilmente a dargli una
scrollata facendo l’esportatore di democrazia, mettendoli a costruire case
perché questi vivono ancora nelle caverne… ma viene sonno anche a lui. Il fatto
è che l’entrata delle grotte somiglia a tante bocche che sbadigliano. Tutto
viene risolto scolpendole, a suo di pugni, come bocche sorridenti. ***
11) Poldo – L’aiutante porta-sporte: L’ennesimo
piano scroccone di Poldo stavolta è questo: proporsi come aiutante alle
casalinghe che escono dal supermercato per portare le borse della spesa, salvo
poi mangiare il contenuto della spesa di nascosto e poi raccontare di essere
stato derubato. La cosa però non funziona, e gli eventi degenerano verso
l’inevitabile conclusione: casalinghe incacchiate in compagnia di nerboruti
mariti che vogliono fargliela pagare a Poldo. La genialità di Poldo
nell’elaborare questi piani è pari a quella degli autori nel tirar fuori queste
storie. ****
12) Braccio di Ferro – “La carica dei 51”: Al
porto la Cinerif gira una scena del film “La carica dei 51”, in cui un gruppo
di cagnolini entrano in una banca per sventare una rapina. Ma in realtà il film
stesso è tutta una messinscena, infatti i cagnolini stessi sono i Ming
travestiti da cani, che rapinano veramente la banca. Non può che finire in un
certo modo. ***
13) Trinchetto – Un colpo…riuscito: Trinchetto nota che il prof. Pirica nel suo
laboratorio tiene una bottiglia di barbera. Ovviamente gliela ruba, ma viene
inseguito da così tanta gente che rinuncia all’impresa e al vino, lanciando la
bottiglia verso la casa del professore, che salta in aria, perché la bottiglia
conteneva un esplosivo liquido. Storiella con equivoco della serie “Trinchetto
ruba una bottiglia ma dentro non c’è del vino”. Quindi anche se non il massimo
dell’originalità questa è bellissima. ****
14) Timoteo – Un villaggio in Africa: Timoteo
s’appropria della compagnia di Olivia con un invitante proposta di safari in
Africa. Per guastare la festa all’arcinemico, Braccio di Ferro si traveste da
indigeno nero e offre i suoi servigi alla coppia, e manda all’aria gli intenti
di Timoteo. Storia a base di esotismo e bestie feroci; ma viene anche
anticipata di svariati anni una brutta abitudine che purtroppo ha preso piede
oggigiorno, ovvero che uno non solo non riceve lo stipendio ma addirittura deve
pagare per poter lavorare (e non necessariamente in Africa). ***
15) Pubblicità a fumetti del Nestlé Galak.
Una rarità vedere pubblicità di prodotti commerciali sui fumetti Bianconi
(perlomeno questa è l’unica che ho visto io).
16) Braccio di Ferro – La fiaba interrotta: Braccio
di Ferro racconta a Pisellino la fiaba della buonanotte, ma finisce che si
addormenta lui e finisce la fiaba, a base di briganti vestiti come i pastorelli
del presepe, in sogno e come protagonista. Irresistibili le formule magiche
pronunciate in simil-dialetto lumbardo. ***
Bella recensione! ;)
RispondiEliminaRicordo di aver letto in passato "Cura di bellezza" solamente...
La pubblicità del Galak è una rarità perché su Topolino riciclavano sempre, fino alla nausea, la storia "L'anfora sommersa", mentre invece qui dimostrano che ce n'era almeno un'altra!
Bellissime storie! Queste le ricordo tutte, non possiedo questo albo ma devo avere queste storie su due albi separati. Tra quelle più belle sicuramente la prima, un supercondensato di insegnamenti morali sull'inutilità bellica e l'ultima che ricorda vagamente certe vecchie favole che ci raccontavano da bambini.
RispondiElimina... non sarei tanto d'accordo sul "vagamente" .... ;-)
EliminaE' la storia dell'asino d'oro, ripresa anche dai fratelli Grimm ...
Bellissima la versione di Pichard
EliminaIl secondo albo raccolto nel volume recensito è Braccio di Ferro 435.
RispondiEliminasarebbe bello vedere anke qualche storia sui mitici combattimenti tra Bdf e Timoteo.........forza ragazzi!! :-)
RispondiEliminaL'albo dovrebbe essere datato Marzo 1980: su Ebay è in vendita il n° 99 di agosto di quell'anno.
RispondiEliminalo aggiungo al titolo grazie
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